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Caso Segre-Seymandi, il banchiere torinese: "Il discorso l'ho fatto per tutelarmi"

Piemonte

Continua a far discutere il caso del commercialista torinese che, durante la festa dell'annuncio delle nozze, ha raccontato davanti agli invitati dei presunti tradimenti della compagna Cristina Seymandi. Il banchiere replica: "Non vi è violenza ad affermare la verità pubblicamente, nessun sessismo, mia madre mi ha insegnato che le persone si giudicano per le loro qualità, non per il loro sesso"

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Si arrichisce di nuovi capitoli il caso che ha coinvolto Massimo Segre e Cristina Seymandi, i due promessi sposi che, proprio durante la festa dell'annuncio del proprio matrimonio, sono diventati noti in tutta Italia a causa del discorso del banchiere di Torino che davanti agli invitati sbigottiti ha annunciato la fine della relazione a causa dei presunti tradimenti della compagna. Dopo l'apertura di un'istruttoria da parte del garante della privacy, Segre ha raccontato a La Stampa la sua versione, senza risparmiare nuove accuse a Seymandi.

"Quel discorso serviva a tutelarmi"

"Non è violenza affermare la verità pubblicamente" ha detto Segre al quotidiano, sostenendo inoltre di non aver avuto nessun ruolo nella diffusione del video. "Quel discorso mi è costato molto, ma l'ho dovuto fare per tutelarmi - continua il finanziere - Ciò che ho imparato dalla Signora Seymandi è l’importanza di comunicare. Cercherò di comunicare cose importanti, come la bonifica dall’amianto dell’ex grattacielo Rai che una mia società sta portando avanti nell’ambito di un progetto di riqualificazione urbanistica, più significative di questa storia da estate italiana, assolutamente da me non voluta né desiderata, trattandosi di informazione che pensavo potesse rimanere confinata a una quarantina di amici. Seymandi è talmente abile nel raccontare una propria visione della realtà che dovevo assolutamente preservare la mia reputazione, il dono più grande lasciatomi dai miei genitori. Il suo stesso giornale ha titolato da che pulpito, sulla tesi dalla stessa sostenuta che anche io sia un traditore seriale. Voglio poi aggiungere che il problema della parità di genere non mi appartiene. Mia mamma fu la prima presidente donna di una banca quotata in Italia. E mi ha insegnato che le persone si giudicano per le loro qualità, non per il loro sesso".

Il video incriminato

L'episodio diventato virale grazie alla diffusione del video che immortala il discorso di Segre, ha attirato l'attenzione del garante della privacy, che ora indaga su di lui e sull'autore del video, il quale secondo alcune fonti sarebbe stato precedentemente informato del discorso. Per chiudere l'istruttoria saranno comunque necessari diversi mesi.

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