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Coronavirus Piemonte, Cirio: “Controllo febbre a campione alla frontiera con la Francia”

Piemonte
©Ansa

Sul tema del controllo dei valichi, il governatore ha dichiarato di voler fare "tutto ciò che può un presidente di Regione. In caso di febbre, intimeremo a chi arriva di recarsi all'Asl più vicina per essere preso in carico dal sistema sanitario regionale". E sul tema delle chiusure di strade e piazze promette: "Non lasceremo soli i nostri sindaci"

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Aumentano i controlli in Piemonte alla frontiera con la Francia. Dopo aver evidenziato nei giorni scorsi la necessità di sorvegliare i confini per presidiare il territorio dai casi di coronavirus provenienti dall’estero, il governatore Alberto Cirio oggi ha annunciato che la Regione inizierà una "azione informativa e di controllo a campione" per chi attraversa i valichi. "La nostra protezione civile sta allestendo delle tende dove, affiancati dalla polizia, misureremo la febbre a campione a chi arriva - ha spiegato il presidente piemontese in diretta ad Agorà -. In caso di febbre, intimeremo di recarsi all'Asl più vicina per essere preso in carico dal sistema sanitario regionale”. (CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO)

“Farò tutto ciò che posso”

Sul tema del controllo delle frontiere, Cirio ha dichiarato di voler fare "tutto ciò che può un presidente di Regione" e nulla di più, "perché andiamo a toccare competenze di diritto internazionale che riguardano il ministero degli Esteri. Tutto ciò che possiamo dire a un francese che arriva è che sta entrando in un territorio presidiato - ha aggiunto - Possiamo spiegargli come si deve comportare e fermarlo se ha la febbre, intimandogli di recarsi all'Asl più vicina".

Un volontario misura la temperatura con un termoscanner a una madre che accompagna la figlia  in una delle classi da 4-5 bimbi ciascuna per le elementari, due per i bimbi della materna, allestiti  negli  nella palestra e nella ludoteca di Borgosesia di proprietà del Comune, Borgosesia,  12 Maggio 2020. Il servizio di assistenza per bambini da 3 a 10 anni, ideato dal Comune di Borgosesia e da quello di Quarona, è dedicato ai genitori che lavorano e non hanno altre soluzioni per accudire i figli. Controlli della temperatura all'ingresso, banchi distanziatati e zainetto in spalla, i bambini sono affidati a educatori professionali sottoposti a test sierologico, in ambienti sanificati e con accorgimenti che hanno avuto il via libera dall'Unità di Crisi della Regione Piemonte. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

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"Non lasceremo soli i sindaci"

Parlando poi del nuovo Dpcm presentato ieri sera dal premier Giuseppe Conte, in particolare della questione relativa alla chiusura di strade e piazze, Cirio ha promesso che la Regione non lascerà soli i suoi sindaci. ”Convocherò tutte le associazioni che rappresentano i comuni italiani, Anci, Anpci e Uncem - ha detto - per arrivare ad azioni condivise. Il governo ha scaricato sui sindaci, noi non li lasceremo soli, perché nella pandemia no si può scaricare sul più piccolo o sul più debole. Dobbiamo stare tutti insieme e tutti uniti. Con i sindaci - ha sottolineato Cirio - determineremo anche le misure anti assembramento, che sono essenziali per continuare in sicurezza”.

“Problema sono gli assembramenti, non i ristoranti”

Il Piemonte "ha puntato i piedi sulle chiusure dei locali alle 24, perché siamo convinti che il problema non siano i ristoranti, o i parrucchieri, ma l'assembramento di fronte ai locali nelle strade e nelle piazze. Siamo contenti sia andata così”, ha fatto sapere ancora il governatore. "Abbiamo lavorato tutto sabato e domenica per concertare i contenuti del Dpcm. Di solito ci arrivava un'ora prima di essere firmato per le osservazioni invece questa volta ne abbiamo condiviso alcune parti e siamo stati ascoltati. Ciò non toglie - ha dichiarato - che fuori bisogna essere più rigorosi”.

“Allo studio ingressi studenti scaglionati”

Per quanto riguarda, infine, la scuola, Cirio incontrerà nel pomeriggio il direttore dell'ufficio scolastico regionale per individuare "un meccanismo per non mandare i ragazzi delle superiori tutti insieme a scuola nello stesso momento. Se non si possono raddoppiare i mezzi di trasporto - ha evidenziato - perché non si è pensato di farlo per tempo nonostante la Conferenza delle Regioni, bisogna intervenire dove si fa meno danno, ovvero con i ragazzi più grandi che possono stare anche da soli a casa. Parlerò con l'Ufficio scolastico regionale e con i rappresentanti sindacali di dirigenti e insegnanti per trovare un meccanismo. Entro oggi avremo una posizione molto chiara”, ha concluso.

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