Olimpiadi di Parigi, quanto guadagnano gli atleti europei che vincono una medaglia?

Ai Giochi olimpici di Parigi 2024, in programma da venerdì 26 luglio a domenica 11 agosto, partecipano circa 10.500 atleti provenienti da 205 Paesi. Dal 28 luglio all’8 agosto, si svolgeranno anche i Giochi paralimpici durante i quali competeranno circa 4.400 atleti. Per molti di loro la medaglia non è l’unico riconoscimento che riceveranno se riusciranno a salire sul podio. I singoli comitati olimpici nazionali, infatti, sono liberi di scegliere se e come ricompensare i propri atleti con premi in denaro. Italia in testa L’Italia è uno di questi: il comitato olimpico italiano ha previsto un premio di 180mila euro lordi a chi tornerà a casa con una medaglia d’oro, 90mila per le medaglie d’argento e 45mila per quelle di bronzo. Il nostro è uno dei Paesi europei a premiare di più i suoi atleti, in base ai dati che abbiamo raccolto contattando i singoli comitati dei 27 Paesi dell’Unione Europea: al secondo posto ci sono Lituania e Lettonia, mentre in fondo alla classifica troviamo Germania, Austria e Danimarca. Irlanda, Cipro, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia e Portogallo non hanno fornito dati aggiornati per le Olimpiadi 2024, mentre la Svezia non prevede nessuna ricompensa in denaro per i propri atleti. Fuori dal podio e sport di squadra Alcuni Paesi, inoltre, scelgono di premiare anche gli sportivi che non arrivano al podio: è il caso del Belgio e della Slovacchia, che ricompensano fino all’ottavo classificato, e della Romania, i cui premi arrivano fino alla sesta posizione. Altri, invece, destinano somme diverse agli sport di squadra: ad esempio, il comitato lettone destina circa 400mila euro alle squadre che vincono una medaglia d’oro, una somma che dovrà essere divisa tra i membri del team e dello staff di preparazione atletica. La Finlandia è inoltre l’unico Paese europeo, tra quelli contattati, a prevedere un tetto massimo per i premi in denaro pari a 100mila euro per atleta, a prescindere dal numero di medaglie ottenute. In Estonia, invece, salire sul podio assicura agli atleti un contributo mensile da destinare alla loro preparazione valido per i due anni successivi alle Olimpiadi, mentre in Bulgaria i campioni olimpici ricevono un’indennità a vita, pari a tre volte lo stipendio medio dei loro concittadini. Da dove viene il denaro? Buona parte dei fondi a disposizione dei vari comitati olimpici nazionali arrivano dal Comitato olimpico internazionale, che ridistribuisce il 90% dei ricavi ottenuti dai diritti televisivi e dalle sponsorizzazioni legate all’organizzazione e alla messa in onda delle competizioni olimpiche tra i comitati e le federazioni sportive internazionali. Nel caso dei Paesi dell’Unione Europea, e quindi anche dell’Italia, il resto dei fondi arrivano principalmente dall’amministrazione pubblica, dalle istituzioni europee e dalla vendita di beni e servizi. Da quest’anno, inoltre, la Federazione internazionale dell’atletica leggera ha deciso di riconoscere un premio ai vincitori e alle vincitrici delle medaglie d’oro pari a 46mila euro . Dai Giochi olimpici di Los Angeles 2028 saranno pagati anche gli argenti e i bronzi, anche se le cifre ufficiali non sono ancora state rese pubbliche. Si tratta della prima volta nella storia in cui una federazione sportiva decide di compensare gli atleti e le atlete che vincono alle Olimpiadi. Ai Giochi olimpici di Parigi le medaglie d’oro previste per le varie discipline dell’atletica leggera sono 38, quindi la Federazione spenderà 2,2 milioni di euro. E per gli atleti e le atlete paralimpici? Anche i comitati paralimpici possono ricompensare i propri atleti con premi in denaro e lo fanno seguendo logiche diverse. La maggioranza dei comitati dei Paesi dell’Unione europea distribuisce le stesse somme di denaro destinate agli atleti olimpici: fanno eccezione Italia, Estonia e Ungheria, che prevedono cifre inferiori, e la Lituania, che distribuisce ai suoi atleti paralimpici la metà dei premi in denaro destinati a quelli olimpici. I comitati paralimpici di Bulgaria, Irlanda, Cipro, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Portogallo non hanno fornito dati aggiornati per le Olimpiadi 2024, mentre il Lussemburgo ha affermato di non prevedere ricompense in denaro per i propri atleti paralimpici. “I nostri premi in denaro sono stati alzati in seguito ai Giochi Olimpici di Tokyo del 2020 e sono tra i più alti al mondo, ma non sono sovrapponibili a quelli destinati agli atleti olimpici perché non si tratta di realtà sovrapponibili", spiega Marco Incagnola, responsabile dell’Ufficio comunicazione del Comitato Italiano Paralimpico. “Da un lato, gli atleti olimpici sono molti di più di quelli paralimpici, quindi la competizione è maggiore, in termini di numeri, senza voler togliere valore a nessuno. Dall’altro, utilizziamo le nostre risorse non solo per finanziare i premi per i migliori atleti paralimpici, ma anche per promuovere un’ampia serie di attività legate allo sport di base, in particolare nelle scuole e nei centri di riabilitazione”, conclude.