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Olimpiadi, ancora proteste contro la mensa del Villaggio Olimpico: cosa succede

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©Getty

Oltre ai tempi d'attesa eccessivamente lunghi, gli atleti hanno lamentato anche la presenza di latte annacquato, penuria di carne e di uova, porzioni troppo piccole e scarsa qualità. L'ultima stoccata è arrivata dal campione azzurro Thomas Ceccon che, al termine della gara dei 200 dorso di ieri, ha dichiarato che “nel Villaggio non c'è aria condizionata, fa caldo, si mangia male”

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Non si fermano le critiche degli atleti contro i pasti serviti nel ristorante del Villaggio Olimpico di Parigi 2024. Oltre ai tempi d'attesa eccessivamente lunghi, i protagonisti delle Olimpiadi parigine hanno lamentato anche la presenza di latte annacquato, penuria di carne e di uova, porzioni troppo piccole e scarsa qualità. L'ultima stoccata è arrivata dall'azzurro Thomas Ceccon, medaglia d'oro nei 100 dorso che, al termine della gara dei 200 dorso di ieri, ha dichiarato che “nel Villaggio non c'è aria condizionata, fa caldo, si mangia male”.  

Le critiche degli atleti 

A criticare la mensa del Villaggio olimpico è stata anche la campionessa statunitense di ginnastica artistica, Simone Biles. "Non penso che al Villaggio ci servano cucina francese come quella che potete mangiare fuori. Per gli atleti, è un po' più....sana'', ha detto, sottolineando tuttavia che ''le pizza sono buone”. Critiche mosse anche dalla ginnasta statunitense, Hezly Rivera. ''Non mi pare che sia molto buono, almeno quello che ci viene servito al ristorante. Penso che la gastronomia francese sia buona, ma quello che ci servono lì... non credo sia quanto si possa trovare di meglio. Ma funziona'', ha dichiarato.

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Gestito da Sodexo Live, filiale del colosso delle mense Sodexo, la mensa degli atleti - il cosiddetto “ristorante più grande del mondo” - ha aperto i battenti il 18 luglio, con 3.300 posti a sedere e 40.000 porzioni servite quotidianamente agli oltre 10.000 residenti del villaggio olimpico in Seine-Saint-Denis, a nord di Parigi. Per l'occasione, i responsabili dicono di aver coniato oltre 500 ricette, tra cui una selezione di menu cosiddetti “gastronomici” serviti e immaginati da chef stellati come Alexandre Mazzia i Akrame Benallal. Tra i piatti di cui Mazzia va più orgoglioso c'è quello che riprende la forma degli anelli olimpici, composto di una crema di ceci, a cui aggiunge pisellini, barbabietola affumicata e crema di limone. Gli anelli posati sopra sono a base di pane ai cereali e semi di lino. Un modo, spiegava nei giorni scorsi lo chef intervistato dall'Ansa a Parigi, per ''dare struttura e consistenza'' alla pietanza. A coronare il tutto, un fiore di salvia, ''tipico del nostro territorio'', latte di pesce affumicato, olio di coriandolo e peperoni affumicati, leggermente piccanti.  

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