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Inchiesta Juventus, il PM del processo lascia dopo le polemiche sulla fede calcistica

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Ciro Santoriello era finito nel mirino della tifoseria bianconera per alcune esternazioni in occasione di un convegno di 4 anni fa: “Lo ammetto, seguo e sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus”

 

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Il sostituto procuratore Ciro Santoriello, lunedì prossimo, non sarà in aula per l’udienza preliminare del processo contro gli ex vertici della Juventus, accusati — a vario titolo — di false comunicazioni sociali, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza. Il passo indietro, fatto in totale autonomia, arriva a più di un mese dalla bufera social scatenata da alcuni tifosi in relazione alla sua fede calcistica. Il magistrato ha comunicato la propria decisione al procuratore capo Anna Maria Loreto, che ha preso atto della scelta apprezzando “il grande senso istituzionale, la lealtà e l’attaccamento che hanno portato il magistrato ad assumere questa decisione”. A portare avanti il procedimento saranno gli altri due magistrati che fino a oggi hanno lavorato all’inchiesta: il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e il sostituto Mario Bendoni.

All’epoca la frase passò sotto silenzio

Santoriello, grande esperto di reati economici, era finito nel mirino del popolo bianconero per alcune esternazioni in occasione di un convegno di 4 anni fa, dove aveva detto: “Lo ammetto, seguo e sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus. Come pubblico ministero sono anti-juventino, contro i ladrocini in campo”. Una frase scambiata, a guisa di battuta, con altri invitati al convegno e in relazione all'archiviazione di un procedimento che riguardava proprio la Juventus. All’epoca la frase passò sotto silenzio, ma nel 2021 — quando il pm è entrato a far parte del pool di magistrati che coordina l’inchiesta sulla Juve — qualcuno ha ritrovato il filmato del 2019 e lo ha diffuso in rete, alimentando le polemiche.

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