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Mondiali 2022, giocatori Iran non cantano l’inno prima della partita: insulti dai tifosi

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©Ansa

Tutti gli 11 calciatori schierati al centro del campo sono rimasti in silenzio. Ieri il difensore Ehsan Hajsafi aveva dichiarato che la nazionale rappresenterà "la voce del suo popolo”. Nel Paese è in corso da oltre 2 mesi una protesta contro il regime

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I calciatori dell’Iran non hanno cantato l’inno nazionale prima della partita contro l’Inghilterra. Alcuni tifosi li hanno fischiati e insultati dagli spalti. È successo subito prima dell’incontro valido per il Gruppo B ai Mondiali in Qatar. Tra i tifosi, però, c'è anche chi ha mostrato cartelli con i colori della bandiera e le scritte "Freedom for Iran" e "Woman Life Freedom". Ieri, il difensore Ehsan Hajsafi aveva dichiarato che la nazionale iraniana in questo evento rappresenterà "la voce del suo popolo”, che da mesi si sta ribellando contro il regime di Teheran (MONDIALI QATAR: LO SPECIALE - LA DIRETTA).

L’Iran non canta l'inno, insulti dei tifosi

Tutti gli 11 giocatori schierati al centro del campo sono rimasti in silenzio durante l'inno nazionale: dalla tribuna in cui sono assiepati, alcuni sostenitori iraniani hanno subito cominciato a fischiare e insultare quando si sono accorti che i giocatori rimanevano muti durante l'inno. In molti hanno mostrato il dito medio verso il campo, altri il pollice verso. Dalla curva iraniana si è alzata una bordata di fischi. L’impatto del silenzio dei calciatori nello stadio Al Khalifa di Doha è stato ancora più forte poiché subito prima metà dello stadio occupata dagli inglesi aveva intonato all'unisono "God Save the King".

Tra tifosi anche cartelli 'Woman Freedom'

Dai tifosi però non sono arrivati solo fischi: c’è anche una parte del pubblico che ha manifestato in senso contrario. Nel settore dove si trovano i tifosi dell'Iran, compresi quelli che hanno fischiato i calciatori che non hanno cantato l'inno, ce ne sono altri, sia uomini che donne, che mostrano cartelli con i colori della bandiera nazionale e le scritte "Freedom for Iran" e "Woman Life Freedom".

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“La voce del popolo”

Ieri il difensore Ehsan Hajsafi aveva dichiarato in conferenza stampa che la nazionale iraniana in questo mondiale rappresenterà "la voce del suo popolo". In Iran è in corso da oltre 2 mesi una dura protesta contro il regime di Teheran, esacerbata dalla morte della 22enne manifestante Mahsa Amini, dopo il suo arresto per mancato rispetto delle regole islamiche per indossare il velo. Da quel giorno, il 16 settembre scorso, si sono registrati 378 i morti nelle strade secondo l'Ong Iran Human Rights, con sede in Norvegia, mentre oltre 15mila persone sono state arrestate.

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