MasterChef 8, 8 cose da sapere sulla finalista Gloria

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Massimo Vallorani

Abbiamo incontrato Gloria Clama, una delle finaliste dell’ottava edizione di MasterChef Italia che per la cronaca ha visto il trionfo della siciliana Valeria Raciti. Leggi l’intervista

Non ha vinto ma ci è andata veramente molto vicino. Per Gloria Clama è stata comunque una grande impresa e conoscendola, avrà gioito lo stesso. La vittoria per la cronaca è andata a Valeria Raciti.. La giovane siciliana, a sorpresa, ha conquistato i giudici con il suo menù, chiamato “Fra me e me”, e con 6 fantastiche portate. È suo il premio di 100mila euro in gettoni d’oro e sarà lei a pubblicare il primo libro di ricette.

Tornando alla nostra Gloria e avendola vista all’opera durante MasterChef, non deve rimproverarsi nulla, avendo dimostrato ai giudici le sue potenzialità. Forse in difficoltà a causa del suo carattere 'friulano', all'apparenza un po' taciturna e algida, poco a poco si è fatta apprezzare per tenacia, intelligenza e coraggio.

L’abbiamo incontrata ed ecco cosa ci ha raccontato della sua esperienza nella cucina di MasterChef.

Cosa ti ha insegnato MasterChef?
L’esperienza di MasterChef è stata fondamentale per me, soprattutto a livello personale. Ora, credo in quello che faccio. Ho capito che ce la possa fare. In passato ho spesso pensato di essere una tra le più deboli: per me tutti sono meglio di me! Spero che questa esperienza mi aiuti ad aumentare la sicurezza in me stessa, credere di più in me ed essere un buon esempio per mia figlia: voglio essere orgogliosa di me stessa anche per lei.


Cosa ti è mancato per vincere?
Molto poco. Ci sono andata molto, molto vicina ma purtroppo mi è mancata un po’ di determinazione finale. Forse la tensione, forse la stanchezza accumulata nel corso delle tante puntate di MasterChef  mi hanno deconcentrata. Ma va bene lo stesso.

Fisicamente è stata dura?
Molto, bisogna essere quasi degli atleti per sopportare così tante prove.

Come si svolge la vita di un concorrente durante MasteChef?
Non ci sono orari prestabiliti. Si può iniziare alle 9 del mattino come a mezzogiorno. Le prove di cucina durano il tempo effettivo che poi si vedono nel corso delle puntate. Ma prima ci sono le interviste, le foto, le prove e tante altre cose che riempiono l’intera giornata. Faticoso ma rifarei tutto.

Che cosa faresti e non rifaresti a MasterChef
Rifarei tutto, come ho già detto. Ci metterei, forse un po’ più di cattiveria e cercherei di evitare di farmi prendere dall’ansia di non farcela. Come, per esempio, nella prova finale dove volevo preparare un piatto in più ma pensavo di non avere il tempo necessario. Invece, dopo mi sono accorta che ce l’avrei fatta tranquillamente.

Tra i giudici chi ti ha insegnato più cose e chi temevi?
Chef Locatelli è quello che mi ha dato più fiducia e mi ha insegnato tanto. Temevo l’opinione di Chef Bastianich. Forse perché è di origine friulana come me. Anche Chef Barbieri e Cannavacciulo sono stati grandi guide. Non mi dimenticherò mai di tutti loro.

Che tipo di cucina vuole essere la tua?
Vuole parlare del mio territorio, della mia terra, delle mie montagne e dei miei boschi aggiungendoci qualcosa di totalmente e solamente mio. Che poi in termini concreti vuol dire innovazione e molta fantasia.

Adesso, dopo, MasteChef che cosa hai intenzione di fare?
Smettere con il mio lavoro da mulettista (ho già deciso) e cominciare a cercare un locale. Ne ho già individuato uno. Ma per scaramanzia non aggiungo altro. Vedremo.

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