A Edimburgo, Alessandro Borghese 4 Ristoranti, ogni domenica in prima serata su Sky Uno, sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW, premia il miglior ristorante italiano della capitale scozzese di Rosario Sartore
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Chef Borghese vola oltre i confini nazionali alla ricerca del miglior ristorante italiano (LO SPECIALE) della capitale scozzese. Alessandro, a bordo del classico taxi scozzese, è andato alla ricerca del miglior ristorante italiano a Edimburgo, in una puntata suggestiva piena di colori e tradizioni natalizi. È qui, tra guglie, castelli, arte e quartieri storici, che a vincere il titolo è Rosario Sartore con la sua Locanda De Gusti. L'abbiamo intervistato per conoscere più da vicino la sua storia, ecco cosa ci ha raccontato del suo locale che si trova nella zona poco fuori le vecchie mura della città, nella parte est del Castello, in quello che anticamente era parte di una tenuta agricola scozzese.
Il suo è il miglior ristorante italiano della capitale scozzese, come si sente?
Una favola. Sono davvero molto orgoglioso.
Durante l’ispezione gli altri ristoratori hanno notato oggetti diversi fra loro nel suo locale. Per lei cosa rappresentano?
Il mio modo di essere e di credere.
Ci sono state critiche costruttive da cui prenderete spunto?
Non proprio. Le parole di Alessandro Borghese all'inizio e poi alla fine, anche se non sono state critiche ma parole costruttive, ci hanno dato ancora di più la forza per andare avanti con la nostra idea e cioè quella di far mangiare alla popolazione locale la vera cucina italiana.
È riuscito, secondo lei, “a portare a Napoli” i ristoratori con i suoi piatti?
Me lo auguro. Anzi penso propio di sì.
Com’è stato il confronto con gli altri colleghi ristoratori?
A tratti socievole e scherzoso ma poi quando si parlava di cibo c’era una diversità abbastanza notevole.
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C’è stato un momento in cui ha pensato di farcela?
Sempre, perché sono anni che mi batto e questa era un occasione da non perdere.
Il vostro cavallo di battaglia?
Sicuramente le linguine ai frutti di mare.
La vostra carta vincente?
La perseveranza napoletana.
Cosa porta a casa dell’esperienza con Borghese?
Un incontro piacevole che non dimenticherò mai, ma soprattutto il poter parlare con uno Chef di quella caratura e di essere apprezzato e capito dopo tutti i sacrifici fatti per arrivare fin qui, dove sono.
Sogni nel cassetto?
Ritornare in Italia magari a Napoli e di aprire un ristorantino lì.
