Una puntata all'insegna della scoperta dei sapori del medioriente quella che ha visto uscire di scena Anna e portare al ballottaggio Bruno e Christian. Ecco cosa ci ha raccontanto la concorrente uscente della sua dipartita (e non solo). MasterChef ti aspetta tutti i giovedì alle 21.15 su Sky e in streaming su NOW, disponibile anche on demand e su Sky Go
Dopo l'uscita di scena del quarantaduenne Andrea, maître di sala e chef de rang di Novara e del giovane Nicholas, studente ventunenne di radiologia originario di Arezzo, rispettivamente eliminatati (LE INTERVISTE) nel corso della precedente puntata alla scoperta delle proprie radici e della cucina povera, ad abbandonare la gara è Anna (LO SPECIALE). La concorrente romagnola si ritrova fuori dai giochi alla fine dell'Invention Test che ha visto protagonista Anissa Helou, studiosa, scrittrice ed esperta di cultura islamica. L'ospite ha proposto una prova difficilissima, fatale per la nutrizionista di Codigoro che non riesce a superarla: il pane da lei presentato ai giudici (declinato in tre diverse versioni: il Non uzbeko, lo Yufka turco e il Rgaïf marocchino), è un mattone, letteralmente immangiabile. E dire che durante la sfida ha avuto la preziosa chance di porre una domanda alla chef durante il suo consueto giro tra i banchi. Anna era certa di avere le idee chiare, così non è stato. Non ha peccato di suberbia, semplicemente era troppo tardi chiedere consiglio. L'impasto era già in forno, errore che ha decretato l'eliminazione. Ecco cosa ci ha raccontato della sua partecipazione a MasterChef.
l'intervista
Salutista, testarda, orgogliosa, appassionata di motocross, danze caraibiche e sport estremi, Anna esce di scena con grande spirito sportivo, apprezzato e sottolineato anche dai giudici a seguito del fatidico verdetto. Ma cosa è andato storto? Ce lo racconta nell'intervista, collegata dalla sua meravigliosa casa con giardino in cui ha aperto un Home Restaurant su prenotazione.
Come sei arrivata a MasterChef?
Cucino regolarmente dalle quattro alle cinque ore al giorno e non ho mai perso MasterChef, però mi sono sempre sentita non all’altezza, convinta che la mia idea di cucina non potesse piacere agli Chef. Non mi sono mai sentita pronta, poi è successo che quest’estate mi sono lasciata dopo 10 anni di fidanzamento e ho deciso di buttarmi. Volevo provare a fare qualcosa in cui avrei potuto anche non riuscire, mi sono data coraggio, non solo in questa cosa, ma in tante altre.
Cosa ti sei portata a casa?
Io sono fortunata, ma sono anche molto pretenziosa nei confronti di me stessa, nella mia vita ho sempre avuto una bella famiglia, la salute, e sono arrivata dove volevo arrivare, agli obiettivi che mi ero prefissata. Questa sconfitta è stata un grande insegnamento, ho imparato che ho dei limiti anche io.
Qualche rimpianto?
Purtroppo sì, ne ho tanti ed è nel mio carattere, ho il terrore dei rimpianti, non ho dormito per due settimane pensando all’eliminazione, non essere riuscita a superare la prova è il mio rimpianto maggiore. Mi sono fatta prendere dall’agitazione quando avrei potuto fare come facevo all’inizio, assecondare l’istinto e la spontaneità, purtroppo l’ansia da prestazione ha rovinato tutto. Mi sono lasciata prendere dall’affanno di dover dimostrare qualcosa agli altri e ai giudici.
Chi vorresti vedere in finale e con chi hai legato di più?
Sicuramente per affetto vorrei in finale Tracy, per capacità Carmine, ha idee e una concezione di cucina molto particolare, soprattutto per l’età che ha. Tracy e Tina sono le persone con cui ho creato un legame molto forte. Mi è dispiaciuto lasciarle.
Cosa pensi di aver imparato tecnicamente?
Le cucine di altri paesi, io che ho sempre cucinato mediterraneo, prettamente italiano, a MasterChef ho imparato a utilizzare ingrediente asiatici e sudamericani, prima li ignoravo anche per un mio pregiudizio, ora ho scoperto come abbinarli.
C’è un ingrediente che detesti?
Assolutamente no, nella mia filosofia per principio non esistono ingredienti da escludere dalla dieta, bisogna sempre includerli tutti, inoltre se c’è qualcosa che mi fa paura in cucina, per principio non voglio limitarmi, devo poter affrontare tutto, perlomeno voglio provarci.
La cucina internazionale più salutista per i tuoi standard?
Quella asiatica perché prevede pochi oli, pochi grassi e tanto pesce; nello specifico e in particolare, parlo della cucina giapponese, sanno anche come mangiare bene il riso, nelle quantità e nei modi giusti. Apprezzo la loro grande cultura del cibo.
Qual è stato il momento più intenso della tua partecipazione a MasterChef?
Sicuramente la prima vittoria in esterna a Monza, lì veramente ho sentito il cuore stringersi e non mi era mai capitato prima, sono una persona molto razionale e cerco di vivere le cose senza farmi travolgere dalle emozioni, in quell’occasione invece mi sono lasciata andare completamente, ero felicissima, ed è stata una sensazione unica.