Chef Borghese si trasferisce in Toscana, terra di vivaci confronti: quale sarà il miglior ristorante con vigneto della Val d’Orcia e Val di Chiana? L'appuntamento è tutti i martedì alle 21.15 su Sky Uno
Dopo aver fatto tappa a Milano e in Ciociaria, martedì 22 dicembre - chef Alessandro Borghese torna su Sky e NOW TV con un nuovo episodio di ALESSANDRO BORGHESE 4 RISTORANTI, produzione originale Sky realizzata da Banijay Italia. Nella terza puntata lo chef si trasferisce in Toscana, a Siena in particolare, alla ricerca del miglior ristorante con vigneto della Val d’Orcia e della Val di Chiana (VAI ALLO SPECIALE). La Toscana, si sa, è terra di secolari confronti tra campanili: livornesi contro pisani, lucchesi contro viareggini, e fiorentini contro tutti. A Siena, almeno all’apparenza sembra tutto tranquillo, ma anche da queste parti basta un niente ad accendere la miccia. Per passare dalla Val D’Orcia alla Val di Chiana, infatti, basta compiere un semplice salto. Due valli in competizione tra di loro, ma cucite insieme da un capolavoro della natura e dell’ingegno dell’uomo: il vigneto. Con le uve di queste valli si realizzano, infatti, vini eccezionali come il Brunello di Montalcino, in Val d’Orcia, e il Nobile di Montepulciano, in Val di Chiana. Ma non solo: gli acini, il mosto, lo stesso vino da secoli sono utilizzati dalla cucina toscana per preparare piatti indimenticabili come la schiacciata con l’uva, il maialino con salsa di mosto, il peposo di vitello al vino nobile.
A sfidarsi – nell’episodio di martedì 22 dicembre, alle 21.15 su Sky Uno e sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW TV – ci sono: Marta con Palazzo Bandino, Elisa con Tenuta Fanti, Paolo con il Greppo, e, infine, Michael con Podere Il Casale. In palio per il vincitore, l’ambitissimo titolo di miglior ristorante e un contributo economico di 5mila euro da investire nella propria attività. In questa puntata i pici, una pasta fresca simile agli spaghetti, sono la categoria special, ossia il piatto su cui tutti gli sfidanti sono chiamati a confrontarsi.
I RISTORANTI DELLA PUNTATA
PALAZZO BANDINO (Chianciano Terme – Val di Chiana): Marta (39 anni) è la ruspante titolare. La tenuta agricola, che ospita l’agriturismo, appartiene alla sua famiglia da ben otto generazioni. Palazzo Bandino era un convento benedettino del 1600, ristrutturato nel 1991 dal papà di Marta, che produce anche il vino: le bottiglie (circa 60.000) vengono etichettate con il nome dell’agriturismo. Durante la cena si degustano esclusivamente i vini che qui vengono prodotti.
La cucina di Palazzo Bandino è tipica toscana: il sugo viene preparato “come si faceva un tempo”. I pici, piatto tipico della zona, sono preparati con il vino rosso nell’impasto e con ragù di chianina.
TENUTA FANTI (Montalcino – Val D’Orcia): Elisa (40 anni) è la titolare. La sua famiglia possiede la tenuta, un casale di campagna interamente ristrutturato, da 7 generazioni. Gli interni della location sono moderni con lampadari al neon di forma circolare, in contrasto con la parte esterna di pietra con grandi vetrate sulla campagna toscana. Il padre di Elisa ha iniziato a produrre il primo Brunello di Montalcino nel 1980, l’anno di nascita della figlia. La cucina è gestita da due signori toscani fino al midollo, che propongono una cucina tradizionale. Il ristorante-agriturismo, frequentato soprattutto da stranieri, è aperto agli ospiti esterni solo su prenotazione. Qui, con l’uva, oltre al vino, si fa il vin santo e la grappa.
IL GREPPO (Montepulciano – Val di Chiana): Paolo (49 anni) è il titolare ed è “follemente innamorato di questo angolo di Toscana: se dovessi rinascere – dice – vorrei rinascere qui”. Il Greppo è un ristorante agricolo a conduzione familiare, aperto nel 2000. Il locale è stato ricavato all’interno di un casale ristrutturato, immerso tra le colline e circondato da ulivi e vigneti. I fiori all’occhiello del locale sono la stagionatura del pecorino in fossa e la produzione di vino Nobile di Montepulciano. Il menu è tipico con salumi, formaggi, bruschette, i pici all’aglione, al ragù classico o al ragù d’ocio (una grande oca locale dal collo lungo), “la ciacciunta con l’uva”. Tutti gli ospiti hanno la possibilità di visitare gratuitamente la cantina del locale.
PODERE IL CASALE (Pienza – Val d’Orcia): Michael (29 anni), detto Micha, è il titolare. I suoi genitori si sono trasferiti da Zurigo in Toscana nel 1991, con l’obiettivo di aprire un’attività dove poter mangiare tutto ciò che producevano in maniera biologica. Oggi, come allora, la priorità di Micha è offrire ai suoi ospiti una cucina toscana autentica e a km 0. L’azienda agricola presenta filari di vigna, capannoni, campi e aree dedicate all’allevamento di diversi animali. Dal patio con veranda e tavolini è possibile ammirare la campagna toscana. I due piatti rappresentativi sono i pici con farina propria macinata a pietra e la degustazione di formaggi. Per Micha, infatti, l’eccellenza della sua produzione è il pecorino di Pienza, prodotto con il latte delle sue pecore.