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Il Re, la serie tv: le location nelle carceri. VIDEO

Serie TV sky atlantic

Tra i grandi protagonisti della serie tv Sky Original con Luca Zingaretti c'è il San Michele. Le scene sono state girate all'interno di veri istituti di detenzione dismessi solo recentemente. Il tutto ha conferito maggior realismo e una ulteriore enfasi emotiva all'intepretazione degli attori, come viene spiegato nella clip che potete vedere su questa pagina

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Il San Michele è il carcere in cui è ambientata Il Re (LO SPECIALELEGGI TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE), nuova serie Sky Original con Luca Zingaretti, in onda su Sky Atlantic e in streaming su NOW il venerdì a partire dal 18 marzo. Un carcere vero, autentico, quello utilizzato per le riprese, che è protagonista assoluto del film. Nel video che potete vedere in alto su questa pagina, membri del cast artistico e tecnico raccontano il San Michele.

I protagonisti del video

A guidarci tra i corridoi e le celle del carcere diretto da Bruno Testori sono Luca Zingaretti, il regista Giuseppe Gagliardi, Alessandro Gazale (attore che interpreta la guardia carceraria Davide Piras), Salvatore D’Onofrio (attore che interpreta Caputo), Anna Bonaiuto (la pm Laura Lombardo), Ahmed Hafiene (il detenuto musulmano Amir), Stefano Tazoui (Farid), il direttore della fotografia Carlo Rinaldi, Isabella Ragonese (Sonia Massini), lo scenografo Simone Taddei.

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L'ESPERIENZA VISSUTA DAGLI ATTORI

“Penso che girare in un carcere vero sia stato fondamentale”, dice Zingaretti. “Era molto stimolante affrontare questa sfida proprio all’interno di un carcere”, gli fa eco Alessandro Gazale. Un’esperienza che ha restituito ulteriore realismo alla serie e all’interpretazione degli attori, come spiega Anna Bonaiuto: “Celle piccolissime, si capisce dal caldo che fa qui come si deve vivere in un carcere”. “Mi sono messo nei panni di un carcerato, è duro”, commenta toccato Ahmed Hafiene, mentre Stefano Tazoui racconta: “Mi è capitato a volte di leggere delle scritte che ci sono sui muri, ti fa venire i brividi”. Per Zingaretti, “è come se qua dentro ti sentissi avvolto in un’energia che non se n’è andata, che sta qua, che è custode di quello che è successo”.

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