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Penny Dreadful: City of Angels, recensione del terzo e quarto episodio

Serie TV

Leggi la recensione del terzo e quarto episodio di Penny Dreadful: City of Angels, in onda su Sky Atlantic il sabato sera alle 21.15 (la serie è disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV) - ** ATTENZIONE: SPOILER **

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Nel giro di due ore Penny Dreadful: City of Angels, lo spin-off di Penny Dreadful ambientato nella caliente Los Angeles di fine anni Trenta, è già arrivata al giro di boa. Il demone Magda fa il suo lavoro: getta zizzania nella famiglia Vega dividendo i fratelli Tiago, “lo sbirro”, e Mateo, il pachuco. Si insinua nell'esistenza ordinaria dell'ordinario Peter Craft, seducendolo ed esponendo la sua vita a chissà quali sviluppi. Aizza – sotto le sembianze della segretaria e aiutante Alex Malone – il fumantino procuratore Townsend, per poi ricattarlo inchiodandolo ai suoi inconfessabili segreti di natura sessuale. E chissà in quali altri panni e sembianze siamo destinati a vederla... Invece la sua controparte ultraterrena, la divinità “buona”, la Santa Muerte messicana rimane per il momento in disparte: la vediamo aggirarsi silenziosa per le strade di Ensenada, testimone discreta di una brutale sparatoria. 

Penny Dreadful: City of Angels è conturbante, non lesina risvolti torbidi né momenti efferati come il brutale e sanguinoso omicidio del poliziotto Reilly, che aveva precedentemente molestato Josefina. I toni si alzano ed è prevedibile che continueranno a farlo, in una spirale di violenza e tensione adeguate alle ambientazioni torride (anche dal punto di vista sessuale: sono ben due le sotto-trame che ruotano intorno all'argomento, o se vogliamo anche tre vista l'evidente repressione sentimentale che s'impone la predicatrice Molly) che soddisferà gli appassionati del genere. Anche se il risvolto più inquietante, nonché quello al momento ancora lasciato in superficie con appena qualche accenno sfuggente, è la connessione tra americani e nazisti che speriamo di approfondire nella seconda metà della serie tv.

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