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The Good Lord Bird, la recensione del terzo episodio della serie tv

Serie TV sky atlantic

Giuseppe Pastore

Ne Il re dei neri entra in scena uno dei personaggi più attesi della serie, l'eroe afro-americano Frederick Douglass (interpretato da Daveed Diggs). Leggi la recensione del terzo episodio di 'The Good Lord Bird'. *ATTENZIONE: SPOILER**

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La vicenda si complica: la terza puntata di The Good Lord Bird rimette al centro della storia il protagonista John Brown/Ethan Hawke, ma segna anche l'ingresso in scena di un nuovo importantissimo personaggio, in quello che è fin qui l'episodio più “politico” della serie.

Stiamo parlando di Frederick Douglass (Daveed Diggs), vero nome Frederick Augustus Washington Bailey, personaggio storico realmente esistito e al centro del lungo e faticoso processo di abolizione della schiavitù nell'America del Diciannovesimo Secolo. In molti lo descrivono come una delle figure più importanti della storia afroamericana, o addirittura degli interi Stati Uniti. Sta facendo discutere, perciò, la rappresentazione che ne dà la serie, peraltro discretamente fedele al testo originale di James McBride: un leader carismatico ma anche vanesio e altezzoso (s'infuria con Cipollina quando questi osa chiamarlo “Fred”), che convive (nel peccato!, direbbe John Brown) con un'amante bianca e una moglie nera, a guida di un movimento abolizionista alla maniera di un Martin Luther King ante-litteram, tuttavia piuttosto restio all'uso indiscriminato della violenza che gli suggerisce Brown. La traduzione italiana, “il re dei neri”, edulcora la definizione originale di John Brown, “The King of Negroes”. Certamente ne sapremo di più, anche se nel finale – secondo uno schema narrativo ormai consolidato – l'episodio allude a sviluppi futuri, e in particolare a un tradimento di Douglass verso Brown (certo, è pur sempre il semplice punto di vista di Cipollina...).

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Per quanto originale, la rilettura che The Good Lord Bird dà di Douglass non è campata in aria: per esempio, la sua vita privata fu realmente rocambolesca. Sono numerosi i libri che si sono soffermati sul suo curioso triangolo amoroso con la moglie e una giornalista tedesca sbarcata in quegli anni a New York in cerca di eroi e di patrioti, che rimase affascinata da Douglass tanto da rimanergli accanto per 24 anni. Sull'episodio gravano comunque oscuri presagi: “Ho il forte presentimento che quando vi rivedrò, mi troverò a guardare i cadaveri di tutti voi”, dice JEB prima di salutare la carovana di John Brown, diretta a Rochester, New York, alla corte di Douglass. D'altra parte siamo già a conoscenza dell'epilogo della storia, a cui abbiamo assistito nella prima scena del primo episodio: questa gigantesca spada di Damocle che oscilla su tutti i personaggi è un altro dei mille motivi di fascino di questa serie.

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