La serie tv con Teresa Palmer e Matthew Goode che ha esordito in prima tv su Sky Atlantic ha nell'intesa fra i due protagonisti la sua arma in più: ecco la recensione del primo e secondo episodio di A Discovery of Witches – Il manoscritto delle streghe.
A Discovery of Witches, un esordio tanto atteso
Si è fatto un gran parlare, nei mesi passati, di A Discovery of Witches – Il manoscritto delle streghe, serie tv fantasy che dal 29 gennaio è in onda in prima visione tv tutti i mercoledì sera su Sky Atlantic. E finalmente è arrivata la cosiddetta “resa dei conti”, in cui i fan delle serie tv e del soprannaturale hanno potuto verificare in prima persona se una tale attesa fosse giustificata.
Ebbene, già dalle primissime puntate A Discovery of Witches – Il manoscritto delle streghe non ha tradito le aspettative, dimostrando di avere tutte le carte in regola per entrare nei cuori del pubblico (e non solo quello appassionato del genere). Vediamo di seguito, nelle recensioni del primo e del secondo episodio, quali sono stati i punti forti di questo esordio e se ci sono dei margini di miglioramento.
A Discovery of Witches: la recensione del primo episodio
Partiamo dalle “basi”: A Discovery of Witches, per chi non lo sapesse, è basata sulla fortunata Trilogia delle anime dell’accademica e scrittrice americana Deborah Harkness, in cui l’autrice fonde sapientemente storia e fantasia. Prodotto da Bad Wolf e Sky, lo show ha come protagonisti due attori d’eccellenza.
Stiamo parlando da un lato di Teresa Palmer, modella e attrice australiana approdata al grande schermo con l’horror Wolf Creek e poi in pellicole di prestigio come Warm Bodies, il remake di Point Break e La battaglia di Hacksaw Ridge; dall’altro di Matthew Goode, affermato divo britannico, visto in film come Match Point, Watchmen, Stoker e il recente spin-off cinematografico di Downton Abbey.
Il personaggio principale, interpretato da Teresa Palmer, è Diana Bishop, che lavora come storica e che, suo malgrado, è una strega. Nel primo episodio di A Discovery of Witches abbiamo modo di conoscerla quando ancora non ha accettato la sua componente soprannaturale. Scopriamo della morte dei suoi genitori e di come mai la ragazza, cresciuta dalle sue zie, si sia allontanata dalla magia, dedicandosi invece ai suoi studi.
Con lei, abbiamo modo di incontrare anche gli altri personaggi principali della serie, a cominciare da quello che è a tutti gli effetti il co-protagonista della vicenda, ovvero Matthew Clairmont, esperto di genetica e, incidentalmente, anche vampiro. Ed entriamo in contatto con quello che è l’elemento scatenante del dramma, ovvero un misterioso manoscritto in cui Diana si imbatte all’interno della celebre biblioteca Bodleiana dell’università di Oxford.
L’episodio 1 di A Discovery of Witches svolge egregiamente questo lavoro di setting, disponendo subito sulla scacchiera tutti gli elementi in gioco e ponendo le basi per lo sviluppo drammatico dell’intera serie. E lo fa senza annoiare lo spettatore con spiegoni didascalici, ma anzi introducendo tutti gli elementi con grande naturalezza.
A Discovery of Witches: la recensione del secondo episodio
Poste le premesse con la puntata iniziale, A Discovery of Witches – Il manoscritto delle streghe entra nel vivo con il secondo episodio. E subito emerge quello che è il vero punto di forza della serie, ovvero i due attori protagonisti.
Non solo i due attori principali sono bravissimi nel calarsi nei rispettivi ruoli, Teresa Palmer mettendo in scena tutto lo stupore e anche il terrore di Diana, che suo malgrado si trova proiettata in un’avventura più grande di lei, Matthew Goode inscenando un personaggio misterioso e carismatico, le cui caratteristiche si vanno svelando piano piano nel corso delle puntate.
Quello che infatti fa scoccare la scintilla e detonare la narrazione di A Discovery of Witches è la combinazione fra questi due elementi esplosivi, l’evidente chimica che c’è fra i due attori ogni volta che condividono la scena, mentre i loro personaggi si avvicinano, superando il normale scoglio di diffidenza che c’è fra streghe e vampiri.
Già questa intesa si era intuita nell’episodio di apertura, ma diventa evidente adesso che ci siamo liberati dei “convenevoli” e, poste le premesse per la serie, possiamo tuffarci nel vivo dell’azione. Cosa che questo episodio due fa senza timori.
Il secondo episodio introduce anche un nuovo tipo di creature, ovvero i demoni. E capiamo qual è la posta in gioco: demoni e vampiri sperano di carpire dal manoscritto Ashmole 782 il segreto sulle proprie origini, mentre streghe e stregoni lo vedono come un possibile strumento di difesa (o di attacco, a seconda dei punti di vista) contro i potenti vampiri. E Matthew ha un suo interesse particolare, perché spera che il tomo possa spiegare come mai le creature “magiche” stiano morendo a un ritmo crescente.
Oltre ad approfondire le caratteristiche del personaggio di Matthew Clairmont, dei cui poteri abbiamo un assaggio in una stupenda sequenza che lo vede contrapposto a un cervo, la puntata dà spazio all’amicizia di questi con il demone Hamish Osborne (Greg McHugh). E dà di converso uno strappo a quella fra Diana e la sua collega strega e studiosa Gillian Chamberlain (Louise Brealey), che la tradisce per gelosia.
Si vanno definendo quindi gli schieramenti in campo, così come emergono quelli che saranno i potenti antagonisti principali che si frapporranno fra Diana, Matthew e le loro ricerche. E in soli due episodi A Discovery of Witches – Il manoscritto delle streghe ha già dimostrato di poter essere una delle serie fantasy del momento.