Leggi la recensione del primo e del secondo episodi di The Deuce 3, in onda su Sky Atlantic ogni martedì alle 21.15. - The Deuce 3: le foto della serie tv con James Franco e Maggie Gyllenhaal
The Deuce, stagione 3, episodio 1
The Deuce è tornato, con una terza stagione ambientata nel 1985, dunque siamo tornati dentro le vite di Vince, Eileen e compagni a circa 6 anni dal finale della S02. Questo primo episodio ha dunque una funzione fondamentale, quella di farci vedere in che situazione si trovano un po' tutti i personaggi della serie...quantomeno quelli ancora vivi! Oltre a ciò, vengono anche presentate le linee narrative che vedremo svilupparsi, dalla frustrazione di Lori ai dubbi esistenziali di Vincent, passando ovviamente per la mission impossible di Alston e Goldman e per le difficoltà di Candy nel reperire finanziamenti per il suo film, che non si abbasserà al livello dei filmacci che ormai girano su VHS. Ovviamente ci sono poi le numerose sottotrame, a conferma del fatto che The Deuce è una serie ricca e con degli "obiettivi narrativi" di un certo spessore.
Il punto forte di The Deuce è, come sempre, il cast corale. E' bello rivedere i personaggi che abbiamo imparato a conoscere nel corso degli ultimi tre anni. Grazie a una scrittura precisa e focalizzata, è facile riempire i "buchi" delle vite dei personaggi ed è altrettanto facile capire la loro situazione attuale: qualcuno ha fatto dei notevoli passi avanti rispetto al passato, qualunque cosa ciò significhi; qualcuno fa esattamente quello che faceva, con un evidente grado di frustrazione; e qualcun altro invece si è ritrovato investito dal cambiamento. O meglio: ogni personaggio si ritrova in tutte le situazioni sopra presentate, seppur a gradi diversi caso per caso.
Ma cos'è dunque successo nel primo episodio della terza stagione di The Deuce? Il 1984 sta per lasciare il posto al 1985: in giro c'è una nuova malattia sessualmente trasmissibile che si sta diffondendo con una velocità spaventosa, colpendo un po' ovunque, ma in particolar modo la comunità omosessuale...sì, insomma, è scoppiata l'epidemia di AIDS; la droghe sono diventate molto meno divertenti e molto più pericolose; la Mafia non è più quella di una volta e non fa più i soldi di una volta; il porno non è più quello di una volta; la 42esima e Times Square non sono più quelle di una volta...e a breve cambieranno completamente faccia.
Vince e Abby sono ancora insieme nonostante tutto, ma ormai sono una coppia aperta da qualche anno. I due sono ormai in coppia da un decennio, e non sono mai stati così distanti. Avrà anche dato il suo beneplacito, ma è evidente che a Vincent questa storia della coppia aperta ormai sta stretta. E, tutto sommato, lo stesso può dirsi per Abby, ormai proprietaria dell'Hi-Hat, che comunque sembra divertirsi un po' più di lui.
Candy e Lori durante le prime due stagioni hanno lottato per uscire da certi ambienti e da certe situazioni, seppur ognuna a modo proprio, e quando le rivediamo capiamo che, alla fine, ce l'hanno fatta. Ovviamente, però, non è tutto oro ciò che luccica: Lori, infatti, sarà anche diventata una star del porno, però è anche profondamente insoddisfatta e dipendente dalla cocaina, mentre Eileen è effettivamente una regista e un'autrice piuttosto affermata nel suo campo, ma ogni giorno è una lotta per il mantenimento della sua integrità artistica. Come spesso accade nella vita reale, alla fine più cose cambiano, più in realtà rimangono uguali. La battaglia per qualcuno sembra non avere mai fine.
Ad ogni modo, The Deuce è sempre capace di trascinare lo spettatore dentro un'epoca che ormai appare lontanissima, e lo fa grazie a un cast in ottima forma, a una scrittura che sa bene dove andare a parare, e a una ricostruzione storica - attraverso la musica, i costumi, e ovviamente "l'arredamento urbano" - decisamente notevole. Sì, insomma, HBO e la premiata coppia Simon + Pelacanos, per dirla con un anglicismo, deliverano, e deliverano alla grande, anche stavolta.
The Deuce, stagione 3, episodio 2
Che la terza sarebbe stata l'ultima stagione di The Deuce lo sapevamo ormai già da un bel po', praticamente dal finale della S02, non a caso questo capitolo conclusivo "atto finale" sembra proprio avercelo scritto in fronte. E infatti così sarà. Anzitutto è la fine dell'ottimismo. Sì, ci sono i momenti che riescono a strappare un sorriso, ma l'atmosfera generale è a fir poco plumbea, un po' per la sopracitata epidemia di AIDS, un po' perché, a dispetto di come ce li ricordiamo, gli anni Ottanta non sono stati poi così "sbarazzini." Se nelle prime due stagioni della serie il sesso e le droghe erano vissute in maniera leggera, ora l'aria è decisamente cambiata.
C'è molto meno ottimismo, molta meno leggerezza, e lo vediamo anche nei nostri personaggi. Frankie, per esempio. Al momento della sua entrata in scena abbiamo capito immediatamente che il maggiore dei fratelli Martino era il bad boy della famiglia, e infatti c'è sempre stato qualcuno, nel corso degli episodi, che ha cercato di farlo fuori. Frankie finora si è salvato un po' grazie alla sua immensa fortuna, un po' grazie all'aiuto di suo fratello. Non solo è sopravvissuto: è anche riuscito ad arricchirsi e a crearsi un business. Ma prima o poi la fortuna finisce, o semplicemente il fatellino non è nei paraggi...e allora saranno guai, perché è evidente che Frankie sta tirando troppo la corda.
Anche Vince è allo sbando. Nonostante il suo locale, il Club 366 continui ad avere un gran successo di pubblico, la sua vita non può propriamente dirsi perfetta. Con Abby, infatti, le cose vanno sembre peggio. Non ci sono litigi, non ci sono urla, ma c'è un inevitabile allontanamento. Prendiamo poi Lori: è diventata una star del cinema a luci rosse, ma è ormai dipendente dalla cocaina da anni. Come se non bastasse, i cambiamenti dell'industria del porno e la sua età (ormai sicuramente avrà più di 30 anni, e a quell'epoca in quel settore significava essere ormai all'inizio del "viale del tramonto") non aiutano. Se la seconda stagione era stata quella del riscatto per tanti personaggi, la terza è chiaramente quella del "ritorno alla realtà", precisamente a una realtà ben poco rosea.
Anche Candy è in difficoltà: trovare finanziamenti per le sue opere è ormai diventata un'impresa, specialmente ora che, grazie al videoregistratore e alle VHS, l'intero settore è in rivoluzione. Con la madre gravemente malata e col figlio che se n'è andato di casa, Eileen è obbligata a fare i conti con la realtà: ci sarà sempre un muro più spesso da abbattere. Unica nota positiva: a quanto pare Hank, l'affascinante businessman conosciuto a Capodanno al Club 366, sembra veramente diverso dagli uomini del suo passato. Ci vorrà un po', però, prima che Candy abbassi le sue difese.
Change is good? Sarà anche vero, ma in compenso non è mai vero che il cambiamento è indolore. Per qualcuno, però, è meno doloroso che per altri, ma non per questo meno difficile. Alston e Goldman, infatti, stanno lavorando nelle retrovie per cambiare completamente faccia a Times Square e alla 42esima, e ciò significa solo una cosa: il mondo di The Deuce, il mondo in cui finora si sono mossi Vince, Eileen, Lori, Frankie e gli altri, sta per essere spazzato via.