In Evidenza
altre sezioni
Altro

Mauro Repetto: "Alla ricerca dell'Uomo Ragno non è conquistare il mondo ma noi stessi"

Musica

Fabrizio Basso

La storia degli 883 rivive, oltre che attraverso la serie originale Sky, anche attraverso l'one-man-show teatrale di Mauro. Abbiamo visto lo spettacolo a Modena. IL RACCONTO

Condividi:

C'è solo un modo per descrivere l'Uomo Ragno creato dagli 883 ed è mitico. Dopo la serie tv Sky, Hanno Ucciso l'Uomo Ragno - La Leggendaria Storia degli 883 (LO SPECIALE), della quale è stata annunciata la seconda stagione, è arrivato lo spettacolo teatrale di Mauro Repetto che si intitola Alla Ricerca dell'Uomo Ragno e sta girando l'Italia a ritmo di sold out. Il progetto, nato sulla scia del successo del libro Non ho ucciso l’uomo ragno (Mondadori), si trasforma in one-man show la cui straordinaria unicità risiede nell’introduzione e nell’applicazione dell’intelligenza artificiale in teatro, una novità assoluta! Prodotto da Raffaella Tommasi per Daimon Film e Sold Out, con la regia di Stefano Salvati e Maurizio Colombi, Alla ricerca dell’uomo ragno vanta l’uso di effetti visivi inimmaginabili solo fino a qualche mese fa, per far rivivere il mondo dei mitici 883.

SE NON CONQUISTIAMO IL MONDO CONQUISTIAMO NOI STESSI

Modena per una sera torna negli anni Novanta e per farlo non serve molto, serve sognare e le suggestioni di Mauro Repetto e del suo one-man-show Alla Ricerca dell'Uomo Ragno si acquistano Con Un Deca (brano che esegue con la chitarra, in perfetto stile western movie pavese). Ho scelto il Teatro Michelangelo della città emiliana per assistere a uno spettacolo di formazione di rara intensità. Perché Mauro Repetto attraverso l'epopea degli 883 e frammenti della sua storia umana non solo ricostruisce un'epoca ma ci trasporta in una dimensione onirica sottolineata dal claim "se non conquistiamo il mondo conquisteremo almeno noi stessi". La seconda magia è quella creata dai due registi, il geniale e visionario Stefano Salvati e Maurizio Colombi che sono riusciti a costruire mondi fantastici e a ricreare, come per magia, i giovani Mauro Repetto e Max Pezzali dei leggendari anni Novanti! Dal palcoscenico Mauro interagisce con se stesso e con Max com’erano da ragazzi, prima dell’arrivo della grande ondata di successo delle loro canzoni. Il rosario di sold out è la conferma di una idea sviluppata prima di tutto col cuore e vedere a teatro non solo chi con gli 883 è cresciuto ma anche chi li ha conosciuti attraverso i racconti dei genitori e dei fratelli maggiori, attraverso il libro di Mauro e i concerti di Max e poi attraverso la serie originale Sky, è la conferma di quanto quei due ragazzi abbiamo fatto e creato una lunghissima pagina di storia del costume italiano. A un certo punto dello show Mauro Repetto dice che "la parte più bella di un sogno è il viaggio poi il sogno svanisce". Forse è vero ma, a mio avviso, non lo è in questo caso perché ricollegandomi a un'altra riflessione di Mauro "gli 883 erano la tua danza". Per entrare nel sogno basta cambiare il tempo verbale: sono, saranno la nostra danza spensierata, quella che ci trasforma tutti, almeno un giorno nella vita, in uomo ragno.

Approfondimento

La storia degli 883, dal successo alla separazione