In Evidenza
altre sezioni
Altro

Love 679, i Dov’è Liana presentano l’album di debutto: “La nostra rivoluzione pacifica”

Musica

Matteo Rossini

Crediti: Ufficio stampa

Il trio francese ci ha raccontato: “Tutte le generazioni sono belle, intelligenti e gioiose, ognuna porta cose positive al mondo. Il nostro obiettivo è creare una colonna sonora per una rivoluzione pacifica”. L'intervista

Condividi:

Una rivoluzione gioiosa partita da Palermo. Venerdì 11 ottobre i Dov’è Liana pubblicheranno l’album di debutto Love 679 pieno di amore, libertà ed eguaglianza da ballare sul dancefloor fino a notte inoltrata. Il titolo incarna perfettamente il desiderio del trio di produttori francesi di farsi portabandiera del sentimento più bello al mondo eliminando il numero ‘8’ dalla sequenza poiché foneticamente simile alla parola ‘odio’ in inglese.

 

Love 679, i Dov’è Liana: “Il nostro obiettivo è creare una colonna sonora per una rivoluzione pacifica"

 

Uscire di casa, andare in un club e lasciarsi trasportare dalle vibrazioni. I Dov’è Liana hanno realizzato un album che trasmette una forte sensazione di libertà e una grande voglia di leggerezza. Il trio racconta una generazione che ama scoprire culture differenti, viaggiare, conoscere persone, abbattere le disuguaglianze, attenta alle cause ambientali, decisa a distruggere i pregiudizi e a sentirsi viva sul dancefloor. La nostra intervista.

 

Come state?

Super bene!

 

Siamo vicinissimi all’uscita di Love 679.

Abbiamo iniziato a lavorare a quest’album più di due anni fa. Alcune canzoni sono state composte a Palermo nel 2022, tra queste Tutte le donne e Peace, Love & Baci.

 

Nell’album troviamo canzoni in italiano e in inglese.

Per noi era importante che l’album fosse anche in inglese. Metà in italiano e metà in inglese, è avvenuto tutto in modo molto naturale. Di solito prima componiamo i brani, poi scriviamo i testi. A Palermo ci è venuto istintivo scrivere canzoni in italiano e a Parigi in inglese.

 

C’è anche una commistione di influenze sonore

Essendo il nostro primo album, ci sono molte influenze, all’interno abbiamo racchiuso le nostre storie musicali. Tutti noi abbiamo generi che ci modellano. Per il beat citiamo i Pink Floyd e il rock ’n’roll, ma troviamo ovviamente anche influenze da parte di artisti francesi e della disco music.

 

Come descrivereste il vostro stile?

Non è facile. Ci viene in mente la house music, di cui noi tre siamo grandi fan. Rappresenta il beat della nostra generazione, è il rock del giorno d’oggi, il tipo di musica che maggiormente fa ballare le persone unendole sulla pista.

 

Il ballo al centro di tutto.

Noi facciamo musica che vorremmo ascoltare quando organizziamo una festa. Visto che per noi non era facile trovarla, abbiamo deciso di crearla. Ora possiamo fare i migliori party di sempre.

 

Il party più bello a cui avete partecipato?

Ne abbiamo parlato un po’ di tempo fa, forse a Palermo. Abbiamo vissuto delle notti davvero selvagge e belle. Ci siamo innamorati della città.

 

Affrontate varie tematiche: dalla libertà all’amore. Qual è il sentimento che guida l’album?

Credo che il minimo comun denominatore sia la canzone Love 679 che parla del complicato periodo storico in cui viviamo. Vogliamo porre l’accento sulla speranza perché crediamo che nonostante tutto ci sia comunque una luce in grado di illuminare ogni cosa.

 

Un senso di positività.

La nostra generazione è molto attenta ai problemi ambientali, alle cause di eguaglianza e all’integrazione. Non crediamo che le generazioni prima di noi fossero migliori, tutte le generazioni sono belle, intelligenti e gioiose, ognuna porta cose positive al mondo. Il nostro obiettivo è creare una colonna sonora per una rivoluzione pacifica.

 

C’è una canzone che sentite più vicina?

Love 679, la prima canzone dell’album, nonostante sia difficilissimo scegliere perché abbiamo davvero messo tutti noi stessi in ogni brano. Dipende un po’ dall’umore del giorno e da cosa stiamo provando in quel momento.

 

Sono passati quattro anni da Perché piangi Palermo. Cosa direste ai ragazzi di allora?

Probabilmente nulla. Sono accadute così tante belle cose che forse non diremmo nulla se non di continuare a seguire la strada.

 

E alla Liana del vostro nome?

Abbiamo scelto questo nome perché per noi è interessante la ricerca. Il nome del gruppo rappresenta perfettamente il momento in cui abbiamo deciso di far musica per provare a rappresentare questa voglia di ricerca.

 

Tra qualche mese inizierà il tour.

Siamo davvero felici perché torneremo a suonare nei club.

 

Venite da un periodo di molti concerti.

Ci piace moltissimo suonare ai festival, come abbiamo fatto quest’estate, ma la dimensione dei club è bellissima. Saremo anche in città europee dove non ci siamo mai esibiti e porteremo molte canzoni nuove. Sarà fantastico.