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Morea, il lato oscuro di una relazione è Crudele: il video

Musica

È una canzone che parla di resilienza, di come, nonostante tutto, si possa uscire più forti e indifferenti dalle ferite inflitte dagli altri

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA

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Sono Anna Morelli in arte Morea, una giovane cantautrice di vent’anni, originaria della Calabria. La mia musica è un viaggio attraverso vari generi, ma ho un debole per il pop e la musica leggera italiana, che definiscono il cuore del mio repertorio. La musica per me è felicità, scrivere e cantare una canzone è uno stato che fa bene all’anima. Scrivere Crudele, il mio nuovo singolo, è stato come mettere a nudo una parte di me che ho tenuto nascosta per molto tempo. Questa canzone non è solo un brano musicale, ma un capitolo della mia vita, un riflesso delle esperienze e delle emozioni che hanno creato la mia identità.

Crudele
 
è nata in un momento in cui mi sono trovata a dover affrontare la parte più oscura delle relazioni, quella fatta di tradimenti, inganni e parole taglienti. È una canzone che parla di resilienza, di come, nonostante tutto, si possa uscire più forti e indifferenti dalle ferite inflitte dagli altri. Scrivere le parole di questo brano è stata la parte più difficile, perché mettere nero su bianco certi sentimenti significa riviverli. Tuttavia, ho voluto che ogni parola fosse autentica, cruda, come il titolo stesso suggerisce, per trasmettere al meglio ciò che provavo.

Il processo di registrazione del brano è stato intenso. Ricordo ancora quel giorno in studio, circondata da persone che credevano in me e in questa canzone, ma che non potevano immaginare quanto fosse personale. Ho dovuto immergermi completamente in quelle emozioni per rendere giustizia al testo. C’è stato un momento, durante la registrazione delle voci, in cui ho dovuto fermarmi. Le parole “Cambi la pelle tu diventi un serpente Sputi veleno ma tu non mi fai niente” mi hanno colpito con forza.

Il videoclip che accompagna Crudele è stata un’esperienza emozionante. Volevo che ogni immagine riflettesse la tensione e la dualità presenti nel testo, il dolore e la forza ritrovata per combattere! Il regista Massimo De Masi ha saputo scrivere e dirigere tutto in modo esemplare; le maschere che rappresentano gli oppressori della libertà, la scena ricreata in un vecchio pub di Terranova da Sibari fanno intendere meglio la cruda verità del racconto.  Infatti, alcune scene mi hanno riportato un po’ a quando ho vissuto tutta questa cattiveria, il lottare da sola con le mie forze contro persone che non erano altro che maschere.  La forza delle immagini proposte è l’emblema di un periodo che molte altre persone come me hanno vissuto. Le ore impegnate a girare il video sono state spassose, molte le risate, molti gli aneddoti divertenti. In alcune scene ho dovuto correggere molti movimenti goffi e frenare i piccoli movimenti nervosi derivanti dalla situazione, menomale che la squadra delle persone coinvolte ha saputo farmi sciogliere.

In definitiva, spero che Crudele possa diventare una sorta di inno per chiunque si sia sentito tradito o ferito, ma che nonostante tutto, ha trovato il coraggio di rialzarsi. Perché alla fine, siamo tutti un po' fatti d'acciaio, capaci di resistere, anche quando la vita ci spara contro.