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Petrigno publlica l'album La Lingua del santo crea una playlist made in Italy

Musica

Il primo album solista di questo artista nasce a seguito di un lacerante lutto che spinge il cantautore ad abbandonare Palermo, sua città natale, e a trasferirsi in una casa immersa nel bosco laziale

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Sono chi sai (Tetes de Bois)

È un brano tradotto da questa band incredibile e, a parer mio, in modo magistrale, mi ha aperto un mondo per il modo di raccontare, per la crudezza e per la sincerità.

"Ho la malattia nel sangue, vivo sempre nel momento". Un modo diretto e selvaggio per introdurti in un racconto. Mi ha rapito subito.

Diavolo Rosso (Paolo Conte)

Ricordo di aver ascoltato questo brano per la prima volta in un video live all'arena di Verona, oltre l'enormità del testo, per me, era un gesto tecnico estremo per i musicisti, minuti su minuti ad un ritmo assurdo. Un pezzo nel quale ognuno esprime se stesso perché, oltre le parole del maestro, ognuno ha un suo momento.

Vedrai vedrai (Luigi Tenco)

Molti pensano ancora oggi che sia una canzone dedicata ad una compagna, invece, è si una canzone d'amore ma si riferisce all’amore più grande al mondo. È una canzone dedicata alla madre e questo mi ha sempre segnato. Così come quasi tutti i pezzi di Tenco. Lui non sopporta, e lo dice a tutti, vedere sua madre accoglierlo sempre bene e con sorrisi, anche quando le cose precipitano. Amore, il più puro.

Foto di Gruppo (Bassi Maestro)

Sono cresciuto senza avere limiti di ascolto. Ho ascoltato e ascolto ancora molto rap  (non hip hop, quella è la cultura che racchiude tutte le varie arti del genere).

Questo pezzo racchiude per me dei grandi significati, un periodo importante e una grande verità, il rap è un genere che come il folk e il blues racconta la strada, la vita, le persone e i sentimenti.

 

Primo Soccorso (Ugo Borghetti)

 È una delle cose più violente e vere che abbia mai ascoltato, lo so che la poesia è una cosa e la canzone è un'altra, ma qui non è così. Lui penso sia qualcosa di immenso che in molti si stanno perdendo. Penso che Ugo Borghetti sia la vera dimostrazione che quando fai qualcosa con questi livelli di sincerità, lo fai fondamentalmente per te e per avere una sorta di auto psicoanalisi. Immenso.

Adius (Piero Ciampi)

Gente più saggia di me e che comunque va ascoltata (Mercanti di Liquore) ha detto e spiegato che la situazione e l'uomo, l'artista e l'essere umano, se non sapete chi sia, prima datevi uno schiaffo e poi andate ad ascoltare i suoi brani. Un francese come appeal, un italiano sincero. Questo lo metto come brano solo per cercare di farlo ascoltare a tutti e poi, così come penso del folk del rap e del racconto “adius” spiega tutto. Andate anche a indagare sul tipo di persona che era e le sue magagne. Una  persona vera e brutale.

Il nostro caro angelo (Lucio Battisti)

Questo è un brano che adoro da sempre, scritto da Lucio Battisti. Lo ascoltavo spesso con Fabio (Parrinello dei Black Eyed Dog), Valerio Mina (il mio produttore) si è fatto ispirare molto per " Il bar" (brano estratto da La Lingua del Santo, mio album d’esordio), per il lavoro di produzione e missaggio. Ci sono moltissimi brani di Battisti che non sono noti al grande pubblico, lui ha ricevuto critiche per la sua voce, per l'autenticità, credo che chi, ai tempi, le abbia fatte, poi se ne sia ampiamente pentito.

La canzone di Marinella (Fabrizio De Andrè)

Sono legato a questo brano non solo per come è stato sintetizzato e per come ha reso poetico un fatto di cronaca, ma soprattutto perché , anche amando maggiormente altri brani di De André, è quello che, grazie a Mina, ci ha permesso di avere il resto. Ascoltavo De Andrè, Tenco, Conte, Concato...da bambino e mi hanno salvato la vita, mi hanno spinto a cercare altro, a leggere di più e a spingere più in là le mie conoscenze.

Madonna disperazione (Lucio Dalla)

Questo è racconto puro, anche se poeticizzato e romanzato. Questo brano ci racconta la forza di Lucio Dalla e ci spinge ad ascoltare anche il resto del repertorio dell’artista. La forza della voce, definita da De Gregori "animalesca" , per la scena jazz e blues, era improvvisazione, era blues in tutto anche nelle cose più scanzonate.

Quasi quasi mi metto a cantare (Fabio Concato)

Qui la storia è troppo lunga tra la macchina e la casa nella quale lo ascoltavo, il modo di raccontare e la musica immensa dell'autore. Ascoltate tutto ciò che non è popolare di questo autore e anche il resto. Io lo ricordo dagli album, grazie a mio padre, ho poi studiato per un breve periodo con uno dei suoi chitarristi. È un pilastro che si divide bene tra pop, cantautorato, blues, jazz e chi più ne ha più ne metta.

Il futuro (Baustelle)

Non c'è molto da dire, personalmente credo sia uno dei punti più alti della canzone autoriale italiana degli ultimi anni. Un libro, uno sfogo, un racconto, una poesia. Hanno ripreso tanto della musica ben fatta, che sia francese, italiana o altro. Mi hanno spesso fatto sperare in un mondo musicale che va bene anche allontanandosi dall’ipocrisia e dalla superficialità.

Ci sono molti modi (Afterhours)

È un brano di una potenza devastante, un alternarsi di voce sussurrata e violenza immane, con suoni e parole sincere e pesanti, come la vita, come la realtà di ciò che viviamo nelle relazioni. Gli Afterhours danno tutto quello che possono dare e questo lo si percepisce sempre.

Altrove (Morgan)

Ascolto le sue produzioni da sempre. Tutte, dalla band alla sua carriera solista, alle collaborazioni. Il personaggio creato è una cosa che non mi interessa, mi occupo di musica e credo sia uno dei più grandi intenditori di musica nel nostro paese. È un pazzo? Ma chi stabilisce chi lo è e chi no? È pazzo chi vorrebbe portare cultura reale nel mondo? Boh! Ascoltate i racconti, la conoscenza, la sua musica. È pazzo chi non vuole imparare nulla.