L'artista canta la difficoltà di esprimere la propria sensibilità in un mondo che sembra non fare niente per comprenderla
Alda alza la voce e lo fa senza mezzi termini nel suo nuovo singolo Stai Zitta (Asian Fake/Epic Records Italy/Sony Music Italy), fuori ovunque venerdì 8 marzo. Si prepara a uscire con un brano che racconta la difficoltà di esprimere la propria sensibilità in un mondo che sembra non fare niente per comprenderla e, nel farlo, descrive la quotidianità che troppe donne ancora oggi si trovano a vivere. Ecco che, con barre sentite, dirette e insofferenti, Alda urla l'urgenza di affrontare la realtà per quello che è e utilizza la propria voce per raccontare storie che spesso rimangono inascoltate. In una narrazione che non cela niente, nemmeno gli aspetti più dolorosi, perché a volte l’orrore parte proprio da quello che si presume essere il rifugio più sicuro.
“Sono solo parole è un’espressione che mi genera malessere fisico, perché è attraverso le parole che generalmente comunichiamo tra di noi. Sottovalutare l’importanza del linguaggio significa non rendersi conto di come questo possa impattare sulle nostre vite e su quelle degli altri”, racconta Alda. Così, in un presente che impedisce alle vittime di parlare apertamente e nel quale possono essere addirittura colpevolizzate o giudicate in base a circostanze, comportamento o abbigliamento, Alda si augura che Stai Zitta possa nel suo piccolo creare un clima in cui denunciare gli abusi diventi la regola e non sia più soltanto l’eccezione. Continua Alda: “Dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, la polizia di stato pubblicò un post su Instagram che riprendeva i versi di una poesia di Cristina Torres Caceres se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima. Sotto quel post ci furono migliaia di commenti di testimonianze di donne che durante la denuncia raccontano di essere state ignorate e ancora peggio derise. Un commento che ricordo molto bene fu quello di una ragazza che scrisse siete il motivo per cui quando sono stata stuprata non sono andata a denunciare. Archiviarono il post per qualche giorno. Durante lo stesso periodo stavo leggendo Stai zitta di Michela Murgia. Rabia Balkhi, poetessa afgana, scrisse Baciami le labbra ma lascia libera la mia lingua. Questa canzone esiste perché c’è un problema”. Il 2024 di Alda è iniziato con un’urgenza comunicativa dapprima sfogata attraverso alcuni freestyle arrabbiati e successivamente incanalata in questo nuovo singolo, il primo dell’anno. Ma è solo l’inizio.