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Alessandra Toni: "Viaggio verso il mondo dei sogni con l'album The Best Chapter"

Musica

Fabrizio Basso

La pianista e compositrice italiana ma residente a Vienna pubblica il suo disco di debutto che è un invito ad allontanarsi dalla quotidianità per entrare in una dimensione più visionaria. L'INTERVISTA

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Un viaggio negli angoli più nascosti dell'animo umano, un viaggio vissuto senza paura, col piglio bello della sfida e sempre alimentando la speranza. The Best Chapter, album di debutto della pianista e compositrice Alessandra Toni, ha un afflato onirico che permette a ogni ascoltatore di aprire la mente verso nuovi orizzonti. Insomma Alessandra ci prende per mano e ci porta in quell'universo che ha creato e nel quale ognuno di noi ha un posto.

Alessandra partiamo dal percorso che ti ha portato a creare The Best Chapter, il tuo primo album.
Ho rispolverato alcune composizioni già scritte ed è tornata l’ispirazione. Una forte motivazione mi ha portato a realizzare quasi a un brano a settimana e tutto è stato rapido.

Nella cover ci sei tu che ti guardi indietro: cosa cerchi o cosa ti sta seguendo?
Lascio la vita ordinaria per andare verso il mio sogno che è il pianoforte che si vede sullo sfondo. Il titolo racconta il periodo della mia vita dove ho fatto quello che volevo.

Cliff of Moher e Secret Song sembrano collegate: emozioni tempestose che poi si nascondono nell’intimo. Nel cuore dell’uragano c’è la quiete perfetta: è lì il tuo nido oppure hai bisogno di tempesta sempre?
La tempesta mi smuove a comporre, la tranquillità non porterebbe composizioni così dinamiche. Senza momenti di melanconia e dinamici sarebbe tutto un po’ più piatto. Cliff of Mother è la porta di ingresso nel mio mondo.

Brook of Lies è stato uno dei tuoi singoli già editi. Racconti una relazione sbilanciata, con una persona di troppo. L’amore è anche questo e va vissuto con la consapevolezza che sarà intenso ma a termine o meglio evitare i ruscelli di bugie?
Nella canzone emerge il fatto che prima o poi una simile situazione deve finire. Andrebbe evitata ma a saperlo prima ci si ragiona.

In Chasing Dream ci porti in una dimensione onirica, ma il titolo più che vivere i sogni invita a inseguirli. Nella quotidianità ti senti una Alessandra nel Paese delle meraviglie oppure sogni ma a occhi aperti?
Entrambe. Sono sempre nel mio mondo e il sogno lo porto nella mia quotidianità. Ma la testa lavora sempre.

Forbidden, altro singolo già edito, trasmette una sorta di inquietudine: convivi con i tuoi lati oscuri o ci litighi?
 una convivenza forzata. Già di mio sono melanconica…so che prima o poi l’inquietudine riappare, la mia vita è ciclica.

Shimmer in the Dark: sei tu la candela che luccica?
E’ più una luce di speranza. Il titolo italianizzato sarebbe mai una gioia. E’ una composizione nata in due tempi. E’ melanconica ma accolgo la luce alla fine del tunnel. Il titolo si apre alla speranza.

Infinite…l’infinito è sempre stato tormento ed estasi dell’umanità: cosa rappresenta per te?
La penso più come Giacomo Leopardi ovvero continuare a immaginare e non fermarsi mai. E’ più estasi, il tormento è più in Forbidden.

Ancora incertezze e ambiguità sentimentali in Hidden Answer: siccome è un tema ricorrente delle tue composizioni mi domando se tenere nascoste le risposte sia per te salvifico. Anche A Choise ha un senso di sospensione. Quando sei a un bivio sei razionale o istintiva?
Sarei più istintiva, seguo le emozioni. Ma non bisogna sempre sognare, serve una logica anche se dipende dal caso. Ho sempre avuto situazioni instabili, ho bisogno di fantasticare, di idealizzare ed è anche così che arriva la musica.

Within his Eyes ha il ritmo di un thriller psicologico, penso a La Finestra sul Cortile di Hitckoch: fossi attrice di un thriller vorresti essere la serial killer, l’investigatrice, la testimoni o la regista di tutto?
Mi sento investigatrice. Mi piace il mondo dell’oscuro, sono curiosa, ho studiato psicologia. Inizialmente la ho scritta dopo avere letto 50 sfumature di grigio, poi la ho contaminata con You dove c’è il serial killer stalker.

A proposito di stalker: come te la cavi con gli hater?
Mi sono capitate un paio di persone invadenti ma sono stata gentile. Non sono una grande commentatrice e se capita mi trattengo e non perdo tempo. Ma ti dico anche che non mi sono mai capitate cose davvero spiacevoli.

Epilogue è legata ai ricordi: il primo ricordo del 2024 che ti ha emozionato?
La coincidenza strana del concerto che farò il 25 gennaio, un anno dopo la mia priva volta in quel posto.

The Best Chapter…se dovessi aggiungerci una definizione? Della tua vita, dell’anno, della musica, per sognare, per essere visionari.
Della mia vita, finalmente ho fatto quello che volevo. Vivo a Vienna, ho ripreso a comporre musica.

Che accadrà nelle prime settimane del 2024?
Il mio manager sta lavorando per organizzare delle date in Italia. Ci sarà Piano City a maggio ma già a marzo sarò in Italia; poi tornerò di nuovo in Islanda.

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