Mietta: "Trottolino amoroso? Odiavo quel ritornello". La cantante ieri e oggi. FOTO
Mietta, pseudonimo di Daniela Miglietta, si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera in cui confessa che odiava il suo nome d’arte, scelto dal suo produttore di allora (Claudio Mattone), così come detestava il ritornello che l’ha resa una leggenda, quello della hit "Vattene Amore". “Il ritornello non lo sopportavo, mi dava fastidio, gli ho dichiarato guerra, ma avevo vent’anni, non capivo che la vita va alleggerita con l’ironia”, spiega al Corriere. Ecco la fotostoria della cantante
Mietta, pseudonimo di Daniela Miglietta, si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera in cui confessa che odiava il suo nome d’arte, scelto dal suo produttore di allora (Claudio Mattone), così come detestava pure il ritornello che l’ha resa una leggenda, quello della hit Vattene Amore. Confrontiamo l’artista di ieri con quella di oggi
“Il ritornello non lo sopportavo, mi dava fastidio, gli ho dichiarato guerra, ma avevo vent’anni, non capivo che la vita va alleggerita con l’ironia”, spiega Mietta al Corriere della Sera parlando del ritornello di Vattene Amore. Ecco il confronto tra l’artista di ieri e quella di oggi
Ecco Mietta in una foto recente, durante un suo concerto al Blue Note di Milano nel 2021
Per quanto riguarda il suo nome d’arte, quel Mietta che ha mandato in pensione il suo nome Daniela Miglietta, la cantante dice che all’inizio non lo apprezzava. Nella foto, Mietta al Festival di Sanremo del 1989
"Lo trovavo un nome banale, insulso, sdolcinato. Lo scelse Claudio Mattone, mio produttore di allora. ‘Ti chiamerai Mietta’. ‘Mi-et-ta? Ma è bruttissimo!’”, confessa la cantante al Corriere. Nella foto, Mietta in uno scatto del 1988
“Adesso mi ci sono affezionata. In quel periodo andava di moda così, anche Filippo si è beccato Nek, non so quale dei due sia peggio”, aggiunge Mietta nell’intervista al Corriere. Nella foto, l’artista in uno scatto del 2019
Il successo di Mietta arriva con Vattene Amore, grazie a un ritornello che la cantante confessa che detestava letteralmente. La cantò assieme ad Amadeo Minghi (nella foto, assieme a Mietta) al Festival di Sanremo del 1990
"Il ritornello non lo sopportavo, mi dava fastidio, gli ho dichiarato guerra, ma avevo vent’anni, non capivo che la vita va alleggerita con l’ironia. Oggi si può essere molte cose insieme, negli anni Novanta era tutto un appiattimento del personaggio, un togliere. Se non altro avevo un completo gilet-pantalone di Versace, tutto di pelle nera, tipo quello di Mengoni l’anno scorso”, ammette Mietta parlando con il Corriere. Nella foto, Mietta con Amedeo Minghi sul palco di Sanremo nel 1990
Di Vattene Amore, Mietta dice: “Era scritta da Pasquale Panella, mica l’ultimo degli scemi. E pure Sting in fondo cantava “du-du-du-da-da-da”, quindi. Dopo dieci anni ci ho fatto pace e me ne sono innamorata da capo, come succede con le persone. I famosi giri immensi di Venditti”. Nella foto, Mietta in uno scatto recente
Nell’intervista al Corriere parla anche di Raoul Bova, con cui ha lavorato sul set de La piovra 8 - Lo scandalo, in cui lei interpretava il personaggio di Rosaria Albanese Favignana. "Raoul era di una bellezza sconvolgente, davvero. Purtroppo io ero già impegnata e lui stava per mettersi con Chiara. Però era davvero stratosferico”, ammette Mietta. Nella foto, l’artista negli anni Ottanta
Tra le tante cose che Mietta rivela in questa nuova intervista al Corriere, c’è anche la rivelazione del no detto a Cocciante. “Mi voleva per il musical Notre dame de Paris, però avevo già scelto di andare a Sanremo. In compenso ho prestato la voce a Esmeralda nel cartone della Disney Il gobbo di Notre- Dame, vincendo il premio come migliore doppiatrice, ci crede che ho battuto pure Demi Moore?”. Nella foto, Mietta durante un concerto recente
L'artista confessante di aver sofferto di attacchi di panico. L’anno in cui portai Dubbi no. Ero sul palco, di colpo ho sentito che metà del corpo, la destra, era bloccata. Ero congelata, impazzita dalla paura. Ho cantato malissimo. Ora questi attacchi così violenti non mi vengono più, sono latenti. Da 5 anni faccio terapia, mi sono denudata delle mie fragilità. Se il tuo problema lo affronti, lo conosci e alla fine impari a controllarlo”, spiega Mietta al Corriere. Nella foto, l’artista negli anni Ottanta
Dotata di una voce da soprano, Mietta ha raggiunto la notorietà nel 1989 con la vittoria al 39º Festival di Sanremo nella categoria Nuovi con il brano Canzoni. Nella foto, Mietta nel 1999
Non solo sette note ma anche settima arte (e televisione): nella sua filmografia ha all'attivo nove ruoli, tra piccolo e grande schermo. Ha anche scritto due romanzi: L'albero delle giuggiole (2011) e Tra l'acqua e l'olio (2016). Nella foto, Mietta nel 1999.