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Emeli Sandé: “Questo è l’album più intenso della mia carriera, ogni canzone è una storia”

Musica

Valentina Clemente

Foto di Giulia Savorelli

Musica come passione, gioia, cura: tutto questo, e molto ancora, è in “How Were We To Know”, nuovo album di inediti di Emeli Sandé. Undici tracce in cui la cantautrice britannica, attraverso le sfumature della sua voce, parla d’amore e di vita, passata e futura, e con la curiosità di guardare a ciò che verrà. Sandé è una delle voci più intense degli ultimi anni e, con essa, riesce a raccontarsi e accompagnare la vita di tante persone. Emozioni pure che descrivono al meglio ciò che tutti, almeno una volta, viviamo

 

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Incontriamo Emeli Sandé in un pomeriggio d’autunno: il suo album sta per uscire e lei non nasconde la felicità nel poter raccontare questa sua nuova creazione: “Sono entusiasta all’idea di poter condividere nuova musica e non vedo l’ora di poterlo fare anche nei concerti dal vivo” dice la cantautrice durante la nostra chiacchierata. Un album che esplora l’amore e le relazioni in tutte le sue forme, ma anche l’essere vulnerabili quando si riconosce che parte di essere ci hanno ferito. Ma non è un album triste, anzi: How Were We To Know è ricco di energie positive, proprio quelle energie di cui abbiamo sempre bisogno, e che sono una cura nei momenti più complicati. Una cura, ecco: forse è proprio questa una delle parole che meglio descrive le dodici tracce di How Were We To Know, come la stessa Emeli ci racconta. Lo sono state per lei, e l’augurio è che lo siano per le tante persone che le ascolteranno. 

Tutte le emozioni di "How were we to know"

Emeli, il tuo album fa sorridere, commuovere, riflettere. Arriva dritto al cuore. Con queste nuove canzoni volevi veramente che le persone provassero tutte queste emozioni, così diverse e tutte insieme?

Fare musica, per me, è un processo piuttosto intenso: è il culmine di tutte le passioni che ho e che metto, in tutti i modi possibili. Con questo album volevo assicurarmi che ogni canzone avesse la sua storia, ogni canzone fosse come un capitolo di una storia ancora più grande. Penso che la musica sia l’unico elemento in grado di darci forza e darci una scossa: ecco perché faccio sempre del mio meglio, affinché la mia musica possa scuotere ciascuno di noi, anche emotivamente.

L'importanza di parole e musica

Parole e musica, insieme, creano un’entità molto forte: come hai scelto i titoli delle canzoni di “How Were We To Know”?

Sì, hai ragione: musica e parole possono essere una forza molto potente insieme se sono entrambe rispettose l’una dell’altra. Io ho iniziato proprio osservando questo possibile connubio: ero una bambina curiosa, e ancora lo sono, amavo studiare l’inglese, le lingue, tutti i modi possibili per dire determinate cose, anche con una sola e semplice intonazione. Credo che la mia passione per le melodie sia nata proprio qui. Penso sempre alle parole, penso sempre a renderle il più poetiche possibile nelle armonie che ci sono nella musica pop. E soprattutto con i titoli. Voglio sempre che sollevino qualche tipo di domanda, e proprio questo album, How Were We To Know, si può osservare da due punti di vista, ovvero: avere quasi compassione di noi stessi, perché guardare al futuro tornando al passato è sempre più facile, se si guarda da un solo punto di vista. Ma con questo album volevo anche sollevare la questione delle bugie che, a volte, diciamo proprio a noi: “come avremmo potuto sapere”, se fossimo stati più onesti con la nostra personalità e anima, e come possiamo impedire che tutto questo si ripeta.

 

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Fare musica: il mio sogno di dambina, ora è realtà

Guardando al passato: avresti mai immaginato di riuscire a raccontarti attraverso la musica e attraverso la forza delle parole?

Credo che noi tutti abbiamo il sogno di sentirci liberi e liberati da ogni peso, soprattutto da un punto di vista creativo. Mi sento proprio come da bambina, quando mi sono innamorata della musica: amavo ballare, cantare…e ho capito subito che c’era qualcosa di magico in tutto questo. Poi sono cresciuta, ma non sapevo nulla dell’ambiente, di come funzionasse e soprattutto come fare per entrare nel mondo della discografia. Ma in me c’era sempre quel pensiero di bambina e quello spirito, che credo sia importante avere sempre, soprattutto quando la musica da passione si trasforma in lavoro. Da piccola mai avrei immaginato di essere qui, ora, ma sicuramente è sempre stato un mio sogno fare tutto questo, ovvero musica, cantare per le persone e unirmi a tutte loro.

Musica come cura

Torniamo all’album: hai scritto How Were We To Know per riconciliarti con una relazione passata e conclusa. La musica è un’ottima cura quando si stanno affrontando momenti difficili. Questo album è stato una medicina anche per te?

La musica è sempre la terapia perfetta per me, è la mia cura. Se provo qualcosa di molto forte, la musica è uno spazio in cui poter esprimere ciò che provo: all’interno di essa esprimo sensazioni, le analizzo, posso veramente comprendere cosa c’è nella mia testa grazie alle sfumature della musica. Quindi sì, lavorare a questo album è stato sicuramente un modo per incanalare le mie emozioni, in modo sano e anche un po’ catartico. Cerco sempre di far sì che l’essenza di ciò che racconto arrivi direttamente da me, dalla mia storia; allo stesso tempo cerco anche di avvicinarmi e connettermi a chi ascolta le mie canzoni. Diciamo che, quando lavoro alla creazione di un album, faccio il mio meglio per trovare il giusto equilibrio tra tutti questi elementi.

Musica come colonna sonora

Ti hanno mai detto che le tue canzoni sono, o sono state, la colonna sonora della vita di tante persone? E come reagisci quando senti queste parole?

È la sensazione più bella! Quando sai che la musica è diventata parte della storia di qualcuno, parte della sua vita, la ascoltano mentre vanno al lavoro, la ascoltano con i loro figli, mi raccontano cosa significano per loro le canzoni: questa è la parte principale di ciò che faccio. Che possiamo in qualche modo trovare la leggerezza nel modo di comunicare, sentire queste diverse storie a modo nostro... quindi è la sensazione migliore, l’essenza di ciò che faccio.

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Emozioni pure

Alcuni anni fa hai detto che nella tua musica metti emozioni pure, grezze: lo fai ancora?

Questo è l’unico modo che ho per fare musica. Se mai provassi ad analizzarlo eccessivamente o a creare qualcosa che forse non proviene necessariamente da un luogo personale, lo riconoscerei. Per me, la migliore musica è quella che proviene da uno spazio puro, quasi grezzo. Ovviamente poi devi rifinire, collocare e organizzare queste emozioni in melodie e canzoni, ma penso che essenzialmente sia da qui che viene la mia musica.

Le ispirazioni di Emeli Sandé: Nina Simone, Lauryn Hill

Parliamo delle tue passioni e ispirazioni: tra queste, solo per citarne alcune, Nina Simone e Lauryn Hill. Lasciarsi ispirare dai migliori ti aiuta ad essere la versione migliore di te stesso.

Oh sì, esattamente! Ecco perché penso che mio padre mi abbia sempre mostrato il meglio: mi ha fatto ascoltare artiste come Aretha Franklin, Stevie Wonder, cantautori di un certo calibro: si è sempre assicurato che sapessi esattamente dove si trova l’asticella e soprattutto come e dove alzarla. È importante creare musica che sembri naturale, ma anche sapere chi l'ha creata e dove può effettivamente arrivare. Ecco perché penso che sia importante ascoltare sempre i più grandi, perché hanno fissato un livello così alto e hanno mostrato cosa è possibile fare attraverso la musica. Non abbiamo scuse se non quella di puntare più in alto possibile.

Condividere passioni

C’è qualcosa che vorresti che le persone provassero quando ascoltano il tuo album? Hai condiviso le tue emozioni; le tue storie e penso che non sia una cosa da dare per scontata.

Penso che il motivo principale per cui ho messo così tanta intensità in questo album sia stato quello di ispirare gli ascoltatori a ricordare quanta passione possiamo provare, probabilmente anche ben oltre quella che io stessa ho provato nel realizzare questo album. Penso che a volte, al giorno d’oggi, abbiamo paura di provare qualcosa, di fidarci l’uno dell’altro, di fidarci della vita e delle esperienze. E se abbiamo dimenticato come ci si sente a respirare, beh... è un peccato. Quindi spero che questo album dia alle persone lo spazio per vivere al meglio, provare buoni sentimenti e ricordare che l’amore è grande, la vita è bellissima: è un’avventura, è epica. E non dovremmo mai sminuirla. Essere qui, vivi, è una sensazione bellissima: apprezziamo ogni momento!

La magia dei live

Hai in programma dei concerti nei prossimi mesi?

Presto avrò alcuni spettacoli a Londra, poi spero che l’anno prossimo farò dei concerti. Sai, il punto principale è fare un album e poi vedere come reagiscono le persone.

 

E come ci si sente quando tante persone cantano le tue canzoni?

È semplicemente fantastico. Sai, una volta che pubblichi le tue canzoni, non sono più tue: tutti le possono fare proprie ed apprezzarle. Quindi quando le sento cantare dagli altri la mia reazione è sempre "Wow"!

 

Ogni concerto ricevi energie diverse da chi ti ascolta. E come riesci a gestirle al meglio?

Quando faccio questi spettacoli incredibili, in cui ricevo tantissimo amore e affetto da parte del pubblico, ricevo così tanta sicurezza ed energia...e questa energia mi serve sembre: è importantissima per andare avanti, anche nei giorni più complicati. Provare per credere!

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La tracklist

 

All This Love
My Boy Likes To Party
Lighthouse
How Were We To Know
Too Much
Nothing We Can’t Handle
Like I Loved You
There For You
True Colours
End of Time
Love
Cos of You (CD bonus track)

 

 

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