Rammstein, archiviata l’indagine sul cantante Lindemann: non ha commesso reati sessuali

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Le donne, che hanno anche raccontato di aver assunto droghe e alcol contro la loro volontà, non hanno mai parlato con gli inquirenti

La Procura di Berlino, martedì 29 agosto, ha dichiarato di aver archiviato l'indagine sui presunti abusi sessuali commessi da Till Lindemann, frontman della rock band dei Rammstein, per mancanza di prove.

L'indagine è iniziata lo scorso giugno, quando diverse donne hanno raccontato di essere state vittime di Lindemann. Secondo quando riportato dalla stampa, le donne (alcune molto giovani) hanno accusato l’artista di aver somministrato loro alcol e droghe senza che ne fossero consapevoli, per costringerle a fare sesso.

Gli avvocati di Lindemann hanno respinto ogni accusa, minacciando azioni legali contro chi ha rilasciato le dichiarazioni e contro i notiziari che le hanno riportate.

La reazione alle accuse

"Ringrazio tutti coloro che hanno aspettato in modo imparziale la fine delle indagini" ha commentato con una storia su Instagram Till Lindemann.

Quando i media tedeschi hanno accusato il frontman sessantenne di presunti abusi, diversi partner commerciali hanno interrotto i rapporti con lui, leader di uno dei gruppi di musica più conosciuti della Germania. La Universal, che distribuisce la musica dei Rammstein, ha affermato di voler interrompere qualsiasi attività promozionale, e persino i politici hanno condannato il comportamento.

"Abbiamo bisogno di maggiore consapevolezza riguardo l’abuso di potere e la violenza sessuale: non solo nell'industria musicale, ma nell'intera società" ha detto Claudia Roth, Ministro della Cultura tedesco, al settimanale Der Spiege. "I tempi del machismo combinato con l’abuso di potere e alla violenza sessuale dovrebbero davvero e definitivamente finire”.

La fine delle indagini

Secondo la Procura, tuttavia, è impossibile provare le denunce contro Lindemann: molte di esse sono infatti state mosse in modo anonimo. Kaya Loska, un'influencer di spicco che aveva descritto la sua esperienza nel backstage durante un concerto del 2022, è stata intervistata dai Pubblici Ministeri. Tuttavia è stata di poco aiuto, non avendo assistito ad alcun crimine.

“Non è stato possibile dimostrare le accuse, né è stato possibile farsi un'idea della credibilità delle presunte persone lese e della credibilità delle loro dichiarazioni durante l'interrogatorio": queste le parole di Sebastian Büchner, portavoce del Pubblico Ministero.

In quanto a Shelby Lynn, l’ex fan della band che ha contribuito a rendere pubbliche le accuse raccontando sui social media di essere stata drogata durante un concerto a Vilnius, tutto si è concluso con un nulla di fatto: la polizia lituana ha infatti rifiutato di indagare.

 

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La story pubblicata da Till Lindemann

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