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La Prima Estate, l’artista del giorno: Bu Cuaron, tra musica e colori. INTERVISTA

Musica

Valentina Clemente

Francesco Prandoni

La vita è fatta di colori e sfumature. E per Bu anche la musica è una tavolozza: ogni canzone per questa giovane cantautrice italo-messicana ha un colore, a seconda di ciò che le trasmette, anche in fase di creazione. L’abbiamo incontrata a poche ore dal suo concerto a La Prima Estate, il primo del suo percorso artistico. Ci ha raccontato della gioia e paura, ma soprattutto della sua più grande passione: la musica. La nostra intervista

 

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Magnetica. È ciò che riconosco e sento appena incontro Bu, giovanissima cantautrice italo-messicana che, per la prima volta, sale sul palco de La Prima Estate in una serata, l’ultima di questa seconda edizione del festival, che vede Metro Boomin come headliner. Non dev’essere facile, o meglio: se io dovessi cantare la stessa sera di un gigante come Metro, sarei parecchio agitata. E anche lei, come me, ma molto più giovane, non ha paura a dirmi che sì, è un po’ ansiosa all’idea di salire su un palco così importante. La differenza tra me e lei è che Bu, su quel palco, sale per davvero: “Questo è il mio primo concerto e sono un po’ tesa” mi dice timidamente alcune ore prima di dare inizio a questo bellissimo percorso dal vivo. 

Il debutto a La Prima Estate

Bu, però, si prepara da tempo a questo debutto. La giovane cantautrice italo-messicana ha già pubblicato un singolo, Psycho, apparso nell’album Music Inspired by the Film Roma, e un altro, Come for me, arriverà tra pochi giorni. Come del resto l’Ep, scritto e prodotto interamente da lei, che sarà pubblicato molto presto. La sua musica mi ricorda molto Billie Eilish degli inizi, e questo è un tema di cui parliamo nella nostra chiacchierata.

 

Come ti sei avvicinata alla musica?

Ho sempre creato musica: ho iniziato a scrivere canzoni quando avevo cinque anni e la mia prima canzone si chiamava “I like strawberries” (mi piacciono le fragole…e sì le piacciono per davvero!) e poi a 12 anni ho iniziato a comporre canzoni più complete. Da lì ho iniziato a produrre con il mio ipad e GarageBand e a 14 anni ho iniziato a produrre su Logic al pc. Da lì ho iniziato ad interessarmi sempre di più a queste tecniche e ho capito di voler tenere il controllo del suono. Ed è quello che faccio oggi. Inoltre, alla musica associo sempre un colore specifico, questo perché sono sinestetica.

 

Hai studiato musica al Conservatorio, a poca distanza da qui…

Sì, esatto – a Lucca, a mezzora da qui! Sono grata di averlo frequentato perché mi ha dato una base teorica molto importante, ma allo stesso tempo, a momenti, non l’ho particolarmente amato. Questo tipo di studi mi ha aiutato ad acquisire delle basi e sono felice di aver frequentato parte della scuola proprio qui, in Italia. Pensa che ho scritto “Psycho”, una canzone che è già uscita, a scuola. Mi capitava spesso di essere distratta, e i miei professori dicevano “Bu è intelligente ma non si applica”. E proprio durante una lezione di storia, quando non riuscivo a concentrami, ho scritto questa canzone. La mia professoressa pensava che io stessi copiando, ma stavo scrivendo quella che poi è diventata una canzone uscita da poco.

 

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Bu e la collaborazione con il fratello Olmo

Raccontami di più della tua musica: vedo che crei molto con tuo fratello Olmo

Sì! (e si illumina quando parla del fratello) Anche lui, come me, è sinestetico, ovvero vede un suono o sente un colore: se entri in una stanza in cui stiamo facendo musica, io e lui, potresti pensare che siamo pazzi! Proprio perché ci capita di dire: “Rendi questa cosa più blu, è troppo verde adesso!” E succede anche a mio papà quando arriva e spesso dice: “Tutto ok? Ma che succede!” Io e Olmo comunichiamo attraverso gli stessi colori, note e suoni: ci aiuta molto avere la stessa prospettiva nel vedere le cose, anche quando facciamo musica. Questo aspetto mi aiuta anche nella fase di produzione: ho prodotto tutto il mio EP, e sto insegnando anche a mio fratello a farlo…credo sia un piccolo genio ed è giusto che anche lui possa produrre musica.

La passione per il rap

La tua musica mi ricorda molto Billie Eilish all’inizio del suo percorso artistico

Sì, è una delle fasi di Billie che mi piace di più, direi la mia preferita! Ho molto rispetto per Billie Eilish, ed è una persona ancora più incredibile. Lei e Finneas, suo fratello, mi hanno sempre sostenuta nel mio percorso musicale. A quattordici anni mi ha convinta a dedicarmi molto alla composizione di testi, e da lì ho iniziato a scrivere tante canzoni. È una persona a cui mi ispiro molto, come del resto anche Tyler The Creator: è un artista che porta della narrativa in un album concettuale e, in ogni album, crea un personaggio diverso. Questo suo approccio mi ha dato molta ispirazione: unisce alla perfezione narrativa, suono e parole. Ascolto molta musica rap.

 

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Bu, la musica e l'approccio interdisciplinare

Ultimamente si tende a mettere delle etichette alla musica, e spesso è controproducente, che ne pensi?

Sì, è vero! Io dico sempre che “le scatole servono ai cereali”! E mi confondo sempre quando mi chiedono che tipo di musica faccio. Perché non lo so, non so dare un nome alla musica che compongo. Credo sia l’approccio della mia generazione: tutto è diventato interdisciplinare, uniamo tanti aspetti ad un progetto. Credo di essere un esempio che identifica al meglio la generazione di cui faccio parte: siamo cresciuti con tante possibilità, con visibilità. It’s a blessing and a curse! (mi dice nel suo bellissimo inglese americano) Ovvero: è una cosa bella ma allo stesso tempo non lo è perché vogliamo tutto, vogliamo mettere insieme tante cose che, magari, non hanno un vero significato.

I consigli dell'amico Finneas

Dopo La Prima Estate farai altri concerti. Salire sul palco è sempre molto emozionante: c’è un consiglio che la tua famiglia o qualche amico ti ha dato per questi appuntamenti così importanti?

Finneas mi ha mandato un video in cui mi dice: “Non essere nervosa altrimenti la gente che ti guarda si innervosisce”. Io credo farò finta di niente e cercherò di essere il più tranquilla possibile, così da fare il mio concerto!

 

I colori della musica di Bu

E la tua musica che colore ha?

Il mio EP ha tutti i colori del cubo di Rubik, quasi come un arcobaleno. Ma mica riesco a farlo, eh! (dice con una bellissima risata). Al momento io mi sento più vicina all’indaco, ma solo per adesso…non voglio, però, fare alcun torto agli altri colori!

 

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