Il progetto analizza le varie fasi di un rapporto amoroso, gli alti e bassi di un sentimento
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ESCLUSIVO DELL'ARTISTA
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Mi chiamo Rodolfo, in arte The 24 Project, sono un producer e musicista nato a Faenza ma ho vissuto per lungo tempo tra Parma e Milano. Mi sono appassionato alla musica sin da bambino, strimpellando sulla chitarra e in seguito studiando pianoforte, strumento che ha contribuito molto allo sviluppo della mia sensibilità musicale di oggi. Parallelamente a questi studi ho sviluppato una grande passione per tutto quello che ruota intorno alla musica elettronica. Tutto inizia con la scoperta dei campionatori con i quali ho iniziato a produrre le prime strumentali, pezzi che avevano un’influenza prettamente hip-hop, genere con cui sono cresciuto e a cui sono ancora molto legato. Successivamente mi sono avvicinato al mondo dei sintetizzatori e alle tastiere elettroniche. Tutto questo processo mi ha portato a iscrivermi al conservatorio A. Boito di Parma al corso di Pop Keyboards. Durante questo periodo ho iniziato a suonare come tastierista/pianista in numerose band, avendo la possibilità di conoscere nuovi generi e approfondire nuovi repertori.
Questo percorso mi ha portato a sviluppare la necessità di creare un progetto che mi
rappresentasse al 100 per cento e che mi desse la possibilità di esprimermi liberamente. Nasce così The 24 Project, un progetto strumentale di musica elettronica con sonorità ambient, chill out, e influenze di vario genere. La scelta del nome è in realtà un modo per sintetizzare l’idea di tempo. Il concetto di tempo è
estremamente affascinante ed è inoltre un elemento chiave della musica che produco. L’idea di includere il numero 24, che corrisponde alle ore di una giornata, si riferisce al fatto che sono costantemente focalizzato sulla ricerca di suoni e nuove idee che possano contribuire alla crescita del progetto. Le mie influenze sono molto eterogenee, tra gli artisti che ritengo i miei punti di riferimento per il genere che faccio troviamo sicuramente Bonobo, Four Tet e Jon Hopkins. Tuttavia in certi brani si possono cogliere armonie ed alcuni elementi ritmici che rimandano alla musica soul e rnb, che fa parte del mio bagaglio esperienziale. Con Chapters, il mio nuovo EP, ho voluto raccogliere i singoli pubblicati nell’ultimo anno e proporli all’interno di un unico EP per poter dare all’ascoltatore una visione d’insieme del progetto. In accordo con il team di persone che ha lavorato al video, ho deciso inoltre di presentare questo
lavoro come una sorta “visual EP”; realizzando venti minuti di girato in cui uno dopo l’altro si susseguono tutti i brani che compongono l’EP all’interno di un macro racconto ideato dal regista. Il videoclip analizza varie fasi di un rapporto amoroso, gli alti e bassi di un sentimento. Allo stesso tempo abbiamo voluto dare più interpretazioni alla stessa storia, una più di facciata, statica dalle pose plastica per simboleggiare la nostra attenzione spasmodica verso l’immagine che vogliamo dare agli altri. Dall’altro lato invece troviamo immagini sporche, più vere, fatte a mano spesso per dare un senso di realismo. Il tutto viene accompagnato da immagini percettive, le stesse che hanno raccontato le tracce durante tutto l’anno.