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Rosmy racconta una società senza idee ma con troppa immagine in Tutto Bene: il video

Musica
Credit Giovanni Canitano

Le immagini sono costruite come se fossero di una macchina fotografica, degli screenshot su una società che risulta sempre più incoerente, contraddittoria, nevrotica e bipolare

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORGINALE DELL'ARTISTA

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Con il senno di poi posso dire che “Tutto bene” è un brano di rottura, una forte

contrapposizione si evince sia nella scrittura che nelle emozioni. Ho immaginato,

come fossi una macchina fotografica, di fare degli screenshot sulla società che,

ai miei occhi risulta sempre più incoerente, contraddittoria, nevrotica e bipolare.

Ho cercato uno stile nuovo fatto con sistemi modernissimi, anche se non ho fatto

il solito featuring tanto di moda oggi per crescere, ma ho voluto evidenziare la

lotta che faccio con me stessa per farmi sentire, in una società sorda, poco

attenta alle parole, che vive di immagine. Non si cercano più gli ideali, si tende a

non pensare, si imita, ci si adagia su un modello stereotipato che si ripete,

magari anche con più volti, fino a diventare 'unica cosa che funziona. Più volte

mi sono chiesta per quanto tempo?

Nel video di “Tutto bene” si vede perfettamente il dualismo e l’ atipico alter ego, come evidenzio nel sottotitolo “Rosmy vs Rosmy”. Ci sono una Rosmy glamour influencer che segue la moda e una Rosmy popstar che punta sul nudo, e su tutto quello che attira l’attenzione. Una duplice versione che può confondere. Si sente l’autotune, si nota un look trasgressivo e si evidenzia quel senso di approssimazione dietro i personaggi che spesso creo con la fantasia per far rivivere i messaggi che voglio evidenziare. A volte mi guardo intorno e come una spugna assorbo fino poi a

“voler strizzare”. Non serve mollare solo perché si dà poco spazio alla qualità, divento più consapevole e provo a essere libera di poter ancora fare e mi sento anche molto fortunata di non essere stata mai risucchiata nel vortice di un sistema che tende a far sparire piuttosto che costruire. Eppure continuo a pensare o sperare che, quando si fanno le cose credendoci, alla fine  qualcosa succede. Ho chiuso il cerchio di questo “tempo sospeso” che abbiamo vissuto negli ultimi anni, passando da “Giromondo” con un messaggio tanto importante legato alla “bellezza della diversità” che ci rende unici e preziosi, in un featuring insieme a due musicisti di rilievo quali Saturnino e Maurizio Solieri, per evidenziare l’importanza della musica, dei live tanto sofferti negli ultimi anni, e continuando poi con “Fake News” dove, dopo essere stata travolta dal sistema delle notizie false, ho cercato di lanciare un messaggio di protesta contro la

cattiva informazione, in maniera semplice e divertente per far capire quanto tali

fake possano fare danno. Chiudo oggi con un vero e proprio tormentone quotidiano, “Tutto bene” due parole che usiamo inevitabilmente anche per mascherare qualcosa che invece non va affatto bene, perché forse non ha senso essere onesti col mondo ma è molto più facile credere che invece va tutto bene, nonostante tutto.