Il Sindacato nazionale operatori pirotecnici alza la voce dopo il no della Soprintendenza ai fuochi d'artificio all'Arena di Verona in occasione del concerto della band americana lunedì 11 luglio. A causa di questa decisione c'è il rischio che si rifiutino di salire sul palco
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"In un periodo difficilissimo per il nostro settore, ancora pesantemente provato dai divieti posti in essere durante la pandemia Covid, quest'episodio non fa che
danneggiarci ulteriormente": lo dice Pierdaniele Friscira, il presidente Nazionale del Sinop - Sindacato nazionale operatori pirotecnici in relazione al no della Soprintendenza ai fuochi d'artificio all'Arena di Verona per il concerto dei Kiss in programma lunedì 11 luglio. E, a causa di questa decisione, c'è il rischio che i Kiss si rifiutino di salire sul palco.
"Negli eventi internazionali come questo, viene richiesto il supporto di pirotecnici locali (unici con i requisiti per ottenere i permessi sul territorio italiano) - ricorda Friscira- vorrei chiarire alcuni punti tecnici relativi alle norme italiane e europee previste dalla legge 123 luglio 2015 e dal Tulps. L'accensione di prodotti pirotecnici di cat T1 e F2 (effetti scenografici) non può causare danni alle strutture, alle cose e alle persone se gli artifici vengono utilizzati come indicati dal fabbricante e/o importatore di norme molto più stringenti (ad esempio grandi distanze di sicurezza). E' evidente che il responsabile del sito archeologico non ha competenza della materia e deve rivolgersi alla Divisione Pas (Divisione Polizia amministrativa e sociale) di polizia di stato che effettuerà un sopralluogo per verificare e stabilire le misure di sicurezza specifiche da adottare per la salvaguardia del sito in domanda.