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Silvia Pirani si racconta in occasione del nuovo singolo "Lunedì"

Musica

Fabrizio Basso

Un brano autobiografico per raccontare una nuova pagina della sua vita. Questa artista sa ogni volta mettersi in gioco a colpi di voce e creatività. L'INTERVISTA

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Se sentite una voce incantatrice, come quella delle sirene, c'è una spiegazione logica, non mitologica. C'è nell'aria il Di Lunedì di Silvia Pirani, il nuovo singolo di questa artista, esuberante e intensa, combattiva e dolce. Questo suo colorato caleidoscopio interiore è anche il motivo per cui per restare accanto a lei non biosgna essere legati come Ulisse, è una scelta neanche spontanea bensì naturale.

Silvia perché hai scelto Di Lunedì come singolo per l’estate 2022?
Nasce un po’ per gioco, un po’ per autobiografia. Nasce da un bell’incontro che accadeva sempre di lunedì. Mi sono sognata la parte di ritornello con un arrangiamento a...marmitta smarmittata e ci ho giocato sopra.
Cosa rappresenta quella finestra che segna il confine?
E’ una sorta di specchio con quello che ho dentro, infatti mi metto a nudo. E nella canzone dico che sono proprio nuda in quel momento.
Ti capita spesso di perdere il sonno?
Quando sono in fermento, nel bene e nel male. Penso sempre. Forse troppo.
Cosa guardi quando aspetti il sole alla tivù?
Mi piace guardare le serie e se ne trovo una che mi piace vado fino alla fine senza pause. Ora aspetto compagnia per vedere Strangers Things, è un po’ horror e non voglio guardarla da sola perché mi spavento.
Nel video vediamo due Naima (è l'anagramma di anima, nome d'arte di Silvia, ndr), la pugile e la raffinata femme fatale: la prima è quella che prende a pugni il passato e la seconda è quella che accoglie una nuova vita?
La prima è quella che difende la seconda. Avrei una personalità romantica e per indole mi fido di tutti. Ma non è così nella vita reale, quindi mi sono creata un guscio protettivo. Come una noce.
Per altro nella cover del singolo c’è la pugile con i tacchi a spillo: è stato difficile, anche a livello umano, trovare il giusto equilibrio?
No perché mi sono ritrovata ad avere fatto un percorso quasi senza accorgermene. Ora che sono grande e ho l'immagine femme fatale quando canto posso sembrare spinosa e altezzosa. Ma quando chi viene a sentirmi mi conosce vede quanto sono alla mano resta stupito.
Tu fai molte serate in questa prima estate vera dopo due anni: quando scende la sera cosa è che fa salire la voglia?
L'adrenalina di tutta la giornata, la condivisone…in una parola le emozioni.
Un anno fa c’era il singolo Marte contro Venere…oggi il confronto tra chi è?
Tra me e me, sono scesa dall’Olimpo e diventata terrena. In realtà lo sono sempre stata. Lì rappresentavo mondo maschile e femminile, ora punto su me stessa.
In entrambi i video sai essere femme fatele: chi è oggi una femme fatale?
Una donna dolce che sa farsi rispettare. A volte gli uomini sono un po’ incerti e le donne lo accettano. Bisogna prima rispettare noi stessi e poi accogliere chi se lo merita.
I tuoi brani sono caratterizzati da un crossover di generi: in che direzione stai andando? Resti sul filo dell’elettronica?
Sono sempre la dance. Stavolta ho scelto suoni e ritmi degli anni Novanta. Mi sono fatta ispirare e coinvolgere.
Come sta l’anima di Naima?
In rinascita sicuramente e in formazione. Mi piace scoprire cose nuove e imparare sempre. Investo sul sapere e sul corpo: mens sana in corpore sano.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Mi sto concentrando sulla promozione del singolo e scrivo altre cose. Un album non è nelle mie corde. Forse un giorno raggrupperò i singoli aggiungendoci un paio di cover e un paio di inedi. Ma forse un giorno!