Al termine di una serata entusiasmante, ecco gli altri dieci finalisti: Belgio, Repubblica Ceca, Azerbaigian, Polonia, Finlandia, Estonia, Australia, Svezia, Romania e Serbia. Stupore per l'eliminazione di Achille Lauro ed Emma Muscat
Finlandia: The Rasmus – Jezebel - VOTO 7
Aprire la serata con Pennywise stile capitano Achab è molto coraggioso. D'altra parte il testo parla di un cacciatore e una preda. Così colorati sono un po' caricaturali (le cicatrici le hanno lasciate agli AC/DC ) ma il loro rock spacca sempre.
Israele: Michael Ben David – I.M - VOTO 6
In un verso dice di essere sbalorditivo ed esserne consapevole. Ne sono convinto. Bella la scenografia che colora il palco a forma di cravatta ma le coreografie sono viste e riviste. Un buon crooner col baffetto alla Charlot.
Serbia: Konstrakta – In Corpore Sano - VOTO 6/7
Siamo in un cabaret in pieni anni Trenta. Divertente, originale e canta bene. Si domanda, nel testo, come vengono trattati i capelli di Meghan Markle, se hanno bisogno di idratazione, che segreto custodiscono. Poi c'è la milza ingrossata...la summa di Dita Von Teese e Ute Lemper.
Azerbaigian: Nadir Rustamli – Fade To Black VOTO 5/6
Per un attimo ho pensato che fosse tornato il John Travolta di Grease, quello di Tell Me More Tell Me More. E’ un po’ melanconico. Sia lui che il testo, che si divide tra problemi di cuore e senso di procrastinazione. La prossima volta invitare Olivia Newton John.
Georgia: Circus Mircus – Lock Me In VOTO 5/6
Se è vero, come cantano, che la mamma gli ha detto di non mostrare quello che sono…beh ci sono riusciti benissimo. Anche l’autocitazione sul finale del brano stona. Con quel miscuglio illogico di look sembravano più pronti per una sfilate di carnevale che per raccontarsi in una canzone.
Malta: Emma Muscat – I Am What I Am – VOTO 7-
All’Eurovision è arrivato il Pop motivazionale: ogni volta che cado…ricordami chi sono. Una bella performance da popstar, un brano orecchiabile: dall’altra parte prendere o lasciare Emma è quello che è.
San Marino: Achille Lauro – Stripper - VOTO 9
Un altro capolavoro. Citazioni che si rincorrono: dalla Madonna di Like a Virgin a London Calling dei Clash fino a Britney Spears per un brano che ha fatto impazzire tutto il pubblico. Il Monte Titano dovrebbe fargli un monumento.
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Australia: Sheldon Riley – Not The Same – VOTO 8
Una voce dolente che viene dall’anima più profonda. E quella maschera che nasconde che è lo stesso schermo che ha protetto la crescita del bambino della canzone fino alla consapevolezza che dentro brilla una luce potente. Una scoperta.
Cipro: Andromache – Ela – VOTO 6-
Una dichiarazione d’amore dai toni arabeggianti. D’altra parte Cipro è stata crocevia di storie e di cultura. Una voce un po’ troppo cantalenante fa sfumare la forza del messaggio: è mancata, anche nella performance, quella elettricità che cita nel testo.
Irlanda: Brooke – That’s Rich – VOTO 5/6
Katy Perry in salsa irlandese. Mossette e stridolii per raccontare di un ragazzo che sbaglia tutto ma è ricco. Un pop leggero, una fiammata superficiale che poi lascia poco calore.
Macedonia del Nord: Andrea – Circles – VOTO 8
Se la canzone si snoda in tondo, la sua voce si allunga e accarezza il cuore. C’è una striatura di pessimismo, tutto crolla intorno a noi, dice, e quindi muoviamoci in circolo. Sul palco semplice ma potente, una calamita.
Estonia: Stefan – Hope – VOTO 6/7
Un romanzo di formazione travestito da canzone. Il brano resta però un ibrido tra il cantautorato e il tormentone. In effetti I Hope con l’effetto rimbombo è da stadio. Se sezionato però il testo ha sussurri romantici.
Romania: WRS – Llámame – VOTO 5/6
Orecchiabile sì ma la musica è altro. Un approccio gitano e coreografie a tono. Credo che abbia cercato di ipnotizzare il pubblico col suo look sgargiante…così sgargiante che ha abbagliato la musica. Peccato perché la voce è alla Ricky Martin.
Polonia: Ochman – River - VOTO 6/7
Una canzone testamento. Questo fiume è accogliente ma anche infido, bisogna andarci con la testa appoggiata verso il basso. Un po’ più di fisicità forse avrebbe reso la corrente (emotiva) più potente.
Montenegro: Vladana – Breathe – VOTO 7/8
Parole quasi dylaniane che dilianiano il cuore. La avrei preferita più cantautorale come nella prima parte del suo…respiro. Porta un messaggio potente, parla della battaglia per la vita che è potente e agire in modo egoistico è imperdonabile. Sa trasmettere il dolore che Breathe racchiude.
Belgio: Jérémie Makiese – Miss You VOTO 6
Guardarsi alle spalle non sempre fa bene, soprattutto se ci sono delle ferite interiori. In Miss You i sentimenti sono contrastanti, c’è la voglia di chiudere ma c’è anche il senso di smarrimento.
Svezia: Cornelia Jakobs – Hold Me Closer - VOTO 8/9
Nella vita e in amore si può incontrare la persona giusta nel momento sbagliato ma quel che è certo è che Cornelia era sul palco giusto al momento giusto. Superlativa!
Repubblica Ceca: We Are Domi – Lights Off - VOTO 8
Dominika, Benjamin e Casper sono la quta dance della serata. Lei, Dominika, con la voce gioca un altro campionato. Il brano racconta di un amore che è finito ma che non si riesce ad archiviare, nonostante si tenti in ogni modo di cambiare la propria vita.