L’ex frontman dei White Stripes, oggi celebre solista e componente delle band The Raconteurs e The Dead Weather, lancia su YouTube un appello rivolto a Universal, Sony e Warner. Chiede a gran voce alle principali etichette discografiche di costruire i propri impianti di stampa di vinili. "I dischi in vinile sono esplosi nell'ultimo decennio e la domanda è incredibilmente alta”, motiva così la sua richiesta. Ne sa qualcosa: ha un'etichetta musicale per la quale ha aperto un impianto di produzione di vinili
Jack White lancia un appello alle principali etichette discografiche del mondo, prime tra tutti Universal, Sony e Warner: chiede a gran voce di costruire i propri impianti di stampa di vinili, in maniera tale da poter soddisfare la sempre crescente richiesta del mercato.
"I dischi in vinile sono esplosi nell'ultimo decennio e la domanda è incredibilmente alta”, motiva così il suo appello alle major nel video pubblicato su YouTube in cui si rivolge direttamente alle aziende che, secondo lui, avrebbero “più soldi di Dio” e che quindi non incontrerebbero alcun tipo di problema nel costruire una fabbrica specializzata in dischi in vinile.
Nel videomessaggio in cui constata il boom della domanda di vinili, Jack White prosegue dicendo che “una piccola band punk non può ottenere il proprio disco per otto o dieci mesi. E ora chiedo alle major, Warner Bros, Universal e Sony, di ricostruire finalmente i propri impianti di pressatura. Come dicevano gli MC5 (leggendario gruppo rock di Detroit, ndr), o sei parte del problema o sei parte della soluzione".
Potete guardare il videomessaggio di Jack White che chiede a gran voce alle major di riaprire le fabbriche di vinile nel video che trovate in fondo a questo articolo.
Jack White conosce bene il mondo discografico: è anche un produttore
Ricordiamo che Jack White non è soltanto un nome della musica perché è uno dei suoi protagonisti, protagonista nel senso di chi suona sul palco e in studio di registrazione: questo eclettico musicista è da parecchio tempo anche dall'altra parte della barricata, ossia dalla parte dei discografici.
Addirittura da 21 anni White è un produttore musicale. È a capo della Third Man Records, etichetta musicale indipendente che ha inaugurato nel 2001 assieme al socio Ben Blackwell. In quell'anno fu aperta la sede con gli studi di registrazione annessi a Nashville. Oltre allo studio di registrazione, la Third Man Records nel 2009 ha aperto il primo punto vendita al dettaglio dell'azienda, anch'esso situato nella città musicale del country per eccellenza, ossia Nashville. Nel 2015, poi, è stato inaugurato un secondo negozio che vende i dischi dell'etichetta a Detroit. Due anni dopo, nel 2017, la società di Jack White ha aperto un impianto stampa di vinili, sempre a Nashville, battezzato con il nome di Third Man Pressing.
Il video in cui Jack parla dritto in macchina per chiedere di riaprire le fabbriche di vinili incomincia proprio mostrando gli operai del suo impianto di produzione, quello della Third Man Pressing.
Quindi White sa bene ciò di cui sta parlando, conosce perfettamente il settore a cui si sta rivolgendo ed è certo della validità della sua richiesta.
E se c'è un nome coinvolto nella rinascita del vinile, quello è proprio il suo.
Anche grazie a Jack White - che ha sempre voluto pubblicare tutti i dischi solisti e delle sue band anche in vinile - questo supporto analogico ha ricominciato a circolare. E a girare sui giradischi di tutto il mondo.
Da fenomeno che sembrava solo appartenente ai palati vintage, quindi una piccola parentesi del mercato rivolta a una fetta minuscola, in realtà il rispolverare il vinile è esploso come vero e proprio boom. Oggi si parla di un'autentica rinascita economica che, a giudicare dalle liste di attesa di cui lo stesso Jack White parla nel proprio videomessaggio, probabilmente era inaspettata. Perché il rilancio c'è, senza dubbio, tuttavia la domanda che ha subito un'impennata non trova risposta nell'offerta, che si rivela non all'altezza delle richieste. Per questo motivo i tempi di attesa per vedere il proprio disco in vinile dato alle stampe è di circa otto o anche dieci mesi, come ben spiega White. Proprio per via dell'eccesso di domanda, l'ex White Stripes sta chiedendo alle major di riaprire le proprie fabbriche per la produzione dei vinili.
approfondimento
Grazie a Jack White verrà pubblicato l'album di Prince “Camille”
Il boom del vinile
Come riporta Ultimate Classic Rock, le vendite di dischi in vinile nel 2021 sono state superiori a qualsiasi dato di vendita degli ultimi trent'anni. Si parla addirittura del 23% di tutte le vendite di album musicali: questa percentuale è arrivata proprio dalla categoria del vinile.
“Sebbene la popolarità del formato abbia significato un aumento della domanda per Third Man Pressing, White ha dichiarato che una fetta maggiore dell'industria musicale deve essere coinvolta”, prosegue Jen Austin su Ultimate Classic Rock.
"Anche se Third Man ne beneficia a breve termine, a lungo termine danneggia tutti coloro che sono coinvolti nell'ecosistema del vinile, dati i colli di bottiglia e i ritardi", ha spiegato il rocker attraverso un comunicato stampa. "Qualcosa deve essere fatto".
"Per essere chiari, il problema non sono le grandi etichette rispetto alle piccole etichette", ha continuato. "Non è indipendente contro mainstream, non è nemmeno punk contro pop. Il problema è, semplicemente, che tutti abbiamo creato un ambiente in cui la domanda senza precedenti di dischi in vinile non può tenere il passo con la loro offerta rudimentale”, prosegue l’ex White Stripes.
"Niente mi rende più emozionato di quando cammino con i miei figli a Target e dico: 'Guarda, puoi comprare una maglietta dei Ramones qui, e puoi andare a comprare un disco in vinile dei Sex Pistols qui’”, ha raccontato Jack White durante una recente intervista rilasciata a Rolling Stone. “Voglio dire, è incredibile. Penso che sia molto bello renderlo accessibile a quante più persone possibile".
Tra i tanti progetti della Third Man Records, uno dei prossimi dischi che uscirà dalla fabbrica di vinili e poi arriverà sugli scaffali dei negozi al dettaglio e di tutti i più grandi store del mondo, sia fisici sia digitali, sarà Camille. Si tratta del disco che Prince registrò nel 1986, usando lo pseudonimo dell'alter ego femminile Camille.
La Third Man Records ha ottenuto i diritti per poter dare alle stampe il disco che il mitico musicista di Minneapolis registrò nel 1986, con lo pseudonimo dell’alter ego femminile Camille. È stato inciso assieme al tecnico del suono Susan Rogers e comprende otto canzoni caratterizzate da un timbro vocale particolarmente acuto e androgino. Nelle intenzioni di Prince pare ci fosse quella di pubblicare il disco senza rivelare chi ci fosse dietro. L'avrebbe fatto uscire con il nome femminile di Camille. Tuttavia l'album non è mai venuto alla luce, benché gli otto brani che compongono la sua tracklist siano stati inseriti di volta in volta in vari dischi del musicista di Minneapolis.
Adesso finalmente verrà pubblicato, con il titolo di Camille.
“Finalmente lo pubblicheremo”, ha dichiarato il co-fondatore dell’etichetta, Ben Blackwell, in un’intervista disponibile nel numero di maggio 2022 di Ultimate Classic Rock. Ha poi sottolineato come il progetto stia sembrando a lui e all'illustre socio fin troppo facile…
Ben Blackwell ha aggiunto infatti che le persone che gestiscono l'eredità di Prince, scomparso il 21 aprile 2016, “sono d’accordo”.
Per la gioia di noi tutti, che finalmente potremo ascoltare un gioiellino rimasto per troppo tempo lontano dal successo. Tuttavia il socio di Jack White nota come sia strano che le cose stiano andando così lisce: “Quasi fin troppo facile”, ha affermato a Ultimate Classic Rock. Ricordiamo che le otto canzoni di questo disco sono confluite nell'album postumo Sign o' the times, pubblicato proprio dall'etichetta Third Man Records di Jack White. Sign o' the times è uscito in un cofanetto di vinili in limited edition nel 2020, per la gioia dei fan. Anche quel disco era nato in collaborazione con gli eredi di Prince.
Di seguito vi mostriamo il videomessaggio di Jack White che chiede a gran voce alle major di riaprire le fabbriche di vinile.