Giornata importante per il mondo finanziario, il 21 settembre è previsto il debutto di Universal Music Group (UMG), filiale di Vivendi (a sua volta azionista del 23,75% di Telecom Italia), alla Borsa di Amsterdam. La quotazione è una nuova svolta per il gigante dei media
Il 21 settembre è un giornata importante per il mondo finanziario, è infatti previsto il debutto di Universal Music Group (UMG), filiale di Vivendi (a sua volta azionista del 23,75% di Telecom Italia), alla Borsa di Amsterdam. La quotazione è una nuova svolta per il gigante dei media, dopo l'assegnazione da parte di Vivendi ai soci del 60% del capitale. Il prezzo dell'IPO verrà reso noto più tardi. Quando il miliardario bretone Vincent Bollorè ha preso il controllo di Vivendi nel 2014, ha messo contestualmente le mani su questa filiale musicale di Santa Monica, appena fuori Los Angeles (California), e che è riuscita a superare la crisi degli MP3 e della pirateria con altri due giganti del settore, Warner e Sony.
Il gruppo possiede i famosi studi di Abbey Road
Studi che hanno ospitato i Beatles e Lady Gaga (QUI TUTTE LE NEWS), così come Kanye West e Amy Winehouse, EMI Records (Justin Bieber, Keith Richards, Metallica) e Capitol Records (Katy Perry, Paul McCartney). Ha anche acquisito i diritti dell'intero catalogo di canzoni di Bob Dylan nel 2020, una delle operazioni più importanti nella storia della musica. Grazie al boom dello streaming e delle offerte di abbonamenti illimitati, UMG era diventata la gallina dalle uova d'oro di Vivendi, generando 7,4 miliardi di euro di vendite nel 2020, cioè il 46% delle entrate del gruppo. Per il management di Vivendi, che possiede il gruppo Canal+, il gigante della comunicazione Havas e l'editore Editis, è arrivato il momento di lasciare andare Universal per la sua strada e di rifocalizzare Vivendi sull'editoria, la pubblicità e i media.
Secondo gli analisti, probabilmente Vivendi considera che con una valutazione di più di 30 miliardi di euro quando ha venduto il 20% a un consorzio guidato dal colosso asiatico Tencent, e poi ha venduto il 10% al finanziere Bill Ackman, il valore di UMG è vicino al suo picco. Le cifre di cui si parla ora sono relative ad una stima di 33 miliardi di euro, o circa 18 euro per azione. L'operazione ha anche un altro obiettivo: distribuendo il 60% di UMG ai suoi azionisti tramite un dividendo eccezionale, Vincent Bollorè, il maggiore azionista di Vivendi con il 27% delle azioni, aiuta prima se stesso recuperando il 18% delle azioni (circa 6 miliardi di euro). Non solo, ne beneficerà anche dal punto di vista dell'imponibile in virtu' dell'esenzione fiscale per i dividendi tra un gruppo e la sua filiale all'interno dell'Unione europea. E, grazie al 10% trattenuto da Vivendi e a una gestione concertata annunciata con Tencent, manterrà una certa influenza nella major. Inoltre, Vivendi teme un'operazione ostile in occasione del previsto calo del suo corso azionario, in seguito al distacco di UMG, e intende quindi approfittare dell'entusiasmo dei suoi azionisti per essere autorizzata a riacquistare fino al 50% delle proprie azioni. Il calendario è favorevole alle transazioni patrimoniali: l'uomo d'affari ha indicato la data del 17 febbraio 2022, il bicentenario della creazione del gruppo che porta il suo nome, per passare la mano ai figli.