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Riccardo Muti, concerto di Ravenna rinviato

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L'artista ha comunicato al Ravenna Festival di essere costretto a rinviare il concerto in programma venerdì 16 luglio alla Rocca Brancaleone dovendo affrontare un breve ricovero ospedaliero non rinviabile.

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Il maestro Riccardo Muti, classe 1941 (compirà 80 anni il 28 luglio), ha comunicato al Ravenna Festival di essere proprio malgrado costretto a rinviare il concerto in programma venerdì 16 luglio alla Rocca Brancaleone dovendo affrontare un breve ricovero ospedaliero non rinviabile.

La direzione del Festival informa il gentile pubblico che il concerto sarà recuperato giovedì 2 settembre al Palazzo Mauro De André, sede più ampia che consentirà di accogliere un pubblico più numeroso. Dal 15 al 25 luglio la biglietteria del Festival è a disposizione del pubblico per la sostituzione dei biglietti o per eventuali richieste di rimborso. Nuovi biglietti saranno in prevendita dal 26 luglio sui canali abituali.

 

L'artista si esibirà stasera al Teatro Antico di Taormina, nell'ambito del Bellinfest: oltre 40 appuntamenti tra opere, concerti, prosa, danza, cinema, incontri culturali. In scena i grandi della lirica mondiale e fino al 6 ottobre eccelsi belcantisti, direttori d'orchestra, registi daranno vita ad una kermesse in cui musica danza prosa cinema s'intrecciano e si contaminano. E ancora incontri culturali, giornate di studio. Un intenso programma che prevede una prestigiosa anticipazione affidata a Riccardo Muti, alla testa dell'orchestra giovanile "Luigi Cherubini", da lui fondata nel 2004. Ad aprire il concerto, che segna il debutto del maestro Muti al Teatro Antico di Taormina, saranno le note della Sinfonia di Norma, cui seguirà la sublime Nona di Schubert: le 'melodie lunghe, lunghe, lunghe' di Bellini, così identificate da Verdi, saranno l'eco della 'divina lunghezza' che Schumann elogiava nel capolavoro. 

 

 

 

In una recente intervista rilasciata al Corriere, il grande musicista ha criticato alcuni aspetti della situazione attuale del teatro e della direzione d'orchestra, ha parlato dei lati che lo convincono poco: “La direzione d’orchestra è diventata una professione di comodo. Sovente i giovani arrivano a dirigere senza studi lunghi e serio, affrontano opere monumentali all’inizio dell’attività, basandosi sull’efficienza del gesto. Oggi molti direttori d'orchestra usano il podio per gesticolazioni eccessive, cercando di colpire un pubblico più incline a ciò che vede e meno a ciò che sente”. Ma non è solo l’istruzione per le carriere musicali che non piace a Muti, il maestro riflette sul sistema educativo attuale, raccontando di aver avuto “la fortuna di crescere negli anni ‘50”, quando frequentava il liceo di Molfetta, “dove aveva studiato Salvemini, con professori non severi, severissimi”.