Torna In Treatment e indaga su incrinature anima

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Arriverà in Italia da fine luglio su Sky e Now. La star di Hollywood Mark Wahlberg è tra i produttori esecutivi. La nuova terapeuta è interpretata da Uzo Aduba, classe 1981, bostoniana di origini nigeriane

A 11 anni dalla terza stagione Usa di In Treatment, la serie interpretata per la Hbo dal 2008 al 2010 da Gabriel Byrne, si torna sul lettino dell'analista con una nuova terapeuta, interpretata dalla strepitosa Uzo Aduba, classe 1981, bostoniana di origini nigeriane, star della quarta stagione, che ha debuttato da qualche settimana sul canale Usa a pagamento e arriverà in Italia da fine luglio su Sky e Now.


"E'  esaltante poter affrontare questo ruolo. Ci sono state molte serie e produzioni, dal cinema al teatro, in cui si parla di malattia mentale, ma si è visto raramente qualcuno come me sulla poltrona di un analista - spiega nell'incontro in streaming con Shadow and Act l'attrice, già vincitrice di oltre una decina di premi in carriera, fra i quali tre Emmy (due per Orange is the new black e uno nel 2020 per la miniserie Mrs America) -. Speravo accadesse e sono felice che stia succedendo. Mi auguro che questo apra una conversazione nella nostra comunità sulla necessità di confrontarsi su questi temi, ma anche che nella società in generale questa visibilità, il poter vedere una donna nera nel ruolo di una terapeuta che aiuta le persone, contribuisca a far comprendere che possiamo avere anche questo volto".

E' il ritorno di una serie cult, nata dall'israeliana BeTipul di Hagai Levi, in onda del 2005 al 2008, per due stagioni e 80 episodi, nella quale si raccontavano, tra privato e professione, le sedute settimanali di uno psicoterapeuta, Reuven (Assi Dayan) con i suoi pazienti, ma anche gli incontri e il rapporto del protagonista con la sua analista ed ex docente, Gila (Gila Almagor). Un racconto aperto ad esplorare i più diversi tipi di viaggi e traumi emotivi, da un matrimonio in crisi alla sindrome post traumatica da stress, dall'essere vittima di abusi al confronto con la propria sessualità. Dopo il debutto dell'adattamento negli Usa, sono arrivate quasi una ventina di altre trasposizioni, dalla Francia all'Argentina, dalla Russia all'Italia, nella versione in tre stagioni (2013 - 2017) prodotta da Sky, con Sergio Castellitto mattatore  e un super cast che annoverava fra gli altri Licia Maglietta, Barbora Bobulova, Adriano Giannini, Margherita Buy, Guido Caprino, Michele Placido, Maya Sansa.

Nella quarta stagione Usa, nei quali tornano come capo autore Rodrigo Garcia e fra i coproduttori esecutivi Hagai Levi, insieme, tra gli altri, a Mark Wahlberg e Jennifer Schuur, entriamo nello studio a Los Angeles di Brooke Taylor, che ha fra i suoi pazienti Eladio (Anthony Ramos, interprete in piena ascesa, protagonista anche dell'atteso musical In the Heights), giovane 'badante' del figlio adulto di una famiglia ricca; Colin (John Benjamin Hickey), milionario da jet set reduce da un periodo in prigione per crimini finanziari e la teen Laila (Quintessa Swindell), tanto brillante quanto cronicamente inaffidabile e oppressa dalle aspettative troppo alte della propria famiglia. Anche la psicologa deve affrontare i suoi problemi, tra i quali il difficile rapporto con l'ex compagno  Adam (Joel Kinnaman). E' uno dei temi degli incontri di Brooke con l'amica Rita (Liza Colon-Zayas), che sta ancora affrontando le conseguenze di un grave lutto.

Dopo gli ultimi mesi, "nella nostra famiglia globale non penso ci sia ancora chi possa guardare agli altri e pensare che non abbiano mai problemi - sottolinea Uzo Aduba -.  Abbiamo tutti affrontato la pandemia, un trauma collettivo che penso abbia infranto questa idea di potersi presentare o farsi credere perfetti. E' anche l'impressione che cerca di dare anche il mio personaggio, Brooke, dal modo in cui agisce a come si veste. Vuole far pensare che in lei non ci siano ombre o incrinature dell'anima, ma le abbiamo tutti e anche lei ha dentro di se' molti nodi da affrontare". 

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