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Giulia Mei, una canzone per la Mamma! e la playlist per la sua Sicilia

Musica

Fabrizio Basso

La giovane artista siciliana, che si è appena aggiudicata la vittoria dell'ottava edizione del concorso musicale Genova per Voi (a lei sono andate la Targa Siae per la migliore autrice e il contratto editoriale con Universal Music Publishing Ricordi), racconta la sua isola con dieci canzoni

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La modernità può essere profonda e ballabile. Serve solo coraggio. Giulia Mei, classe 1993, ha saputo coniugare tutti gli elementi e ha creato Mamma! un brano raro di amore e ipocrisia che mette a confronto i condizionamenti famigliari e le libere aspirazioni di una figlia. Giulia ha scelto la strada più ripida, poteva, con la voce che la natura le ha dato, affidarsi a un pop ruffiano e leggero, e invece ha scelto l'ironia e il disincanto. I riconoscimenti ottenuti a Genova per Voi sono la conferma che si è mossa, nell'ostico mondo della musica, con personalità e carattere. Ora sono curioso di ascoltare l'album che verrà perché le aspettative sono notevolmente cresciute. Come sottolineatura del suo percorso vi invito a godervi questa playlist che dedica alla sua terra, la Sicilia, e un po' anche a se stessa, che del dormiveglia dell'Etna è l'effige: irruenta, calda, scoppiettante, serena, colorata, ipnotica.

Dimartino -Non siamo gli alberi

Penso di avere ascoltato e cantato questo pezzo centinaia di volte, perchè mi sento coinvolta in prima persona dalle tematiche trattate e le emozioni messe in gioco. È la canzone degli amori difficili, quelli che si rincorrono per ritrovarsi tra i biglietti di viaggio e il senso di impotenza nel sapere che quando la vita decide di dividere due strade, amarsi diventa quasi un lusso, un desiderio troppo grande da realizzare (“e tutto quello che voglio da te è illegale”). È la mia canzone delle distanze, la mia canzone degli addii.
 

Colapesce - Totale

Sai quando sei a Palermo, in un bella giornata di primavera in cui non fa nè troppo caldo nè troppo freddo e tu stai facendo una passeggiata in bicicletta? È proprio quello il momento in cui prendere le cuffie e ascoltare “Totale” di Colapesce. Se dovessi esprimere con una sola parola quello che mi restituisce questa canzone quando la ascolto, direi che questa sarebbe “serenità”. Mi fa sentire bene quel pezzo, infatti lo ascolto nei momenti in cui mi sento allegra, appagata, quando mi va di regalare un fiore a un passante. Insomma, in poche parole, mi fa sentire totale.
 

Carmen Consoli- ‘A finestra

I cantautori sono pittori, solo che loro invece dei colori usano le parole. Ecco, con questo brano che non ho dubbi nel definire un capolavoro, la Consoli ha proprio dipinto l’anima più vera della Sicilia, perchè l’ha raccontata attraverso gli occhi di chi la Sicilia la vive, la conosce in tutte le sue croci e delizie, e conosce la Sicilia dei Turi che sono diventati “grossi imprenditori”, ma anche quella senza paraocchi, quella degli scambi e delle contaminazioni, “unni turchi, ebrei e cristiani si stringeunu la manu” invece di parlarsi, condannarsi e assolversi da sopra i balconi di un piccolo paese in un giorno qualunque di soffocante canicola siciliana. Se qualcuno un giorno mi chiedesse “mi racconti la Sicilia?” io gli presterei due cuffie e metterei in play ‘“A finestra”.
 

Battiato (Murolo)- Era de maggio

Vorrei avere mille pagine per parlare di questo brano. Battiato, che tutti i numi lo proteggano sempre, ha raccolto la parte più dolce e malinconica di questa canzone  e ci ha messo dentro gli archi più belli del mondo. Sembra di vederli Tancredi e Angelica a Villa Salina, occhi negli occhi, a ballarla con passi di valzer. Non c’è grande amore che abbia mai avuto nella vita a cui io non abbia dedicato questa canzone. Peccato io non abbia intenzione di sposarmi, l’avrei sicuramente ballata al mio matrimonio.
 

Cassandra Raffaele- Sarà successo

Cassandra è un’amica e ci lega una stima reciproca veramente sincera. Che dire, lei sforna sempre dei gran bei lavori ma questa volta si è proprio superata raccontando il senso di paura e insoddisfazione di chi teme di non essere riuscito a realizzare i proprio sogni, le proprie aspettative, senza pensare che quel tempo che crede di aver perso in realtà l’ha vissuto, e quando vivi niente è mai davvero perduto. La grazia dell’arrangiamento e degli archi è da perdere letteralmente la testa. È un brano che mi lascia sulle labbra quel mezzo sorriso di serenità e motivazione di cui in certi momenti ho veramente bisogno.
 

Alessio Bondì- Rimmullu ru voti

Mi dispiace per tutti, ma per quanto mi riguarda il dialetto palermitano è il dialetto più bello del mondo, perchè è di una carnalità impressionante. Ogni parola si contorce su stessa per arrivare più dritta al cuore possibile. Questo Alessio Bondì lo sa e così ha deciso di fare una cosa bellissima: scrivere e cantare di palermitano. Non contento ha deciso di scrivere questa canzone che mi buca il cuore. Le immagini che ci sono dentro sono di una tenerezza inenarrabile, la tenerezza dell’amore vero, quello che si puó concedere il lusso di scendere dal piedistallo ed essere fragile e non ha vergogna a farlo. Perchè quando ci sentiamo crollare abbiamo solo bisogno delle parole di chi ci ama, che piano piano ci sussurri” un successi nienti”. Io ne ho bisogno, come ho bisogno di questa canzone. Grazie Alessio.
 

Nicoló Carnesi- Turisti d’appartamento

O nicoló carnesi è uno stregone che prevede il futuro oppure è semplicemente molto bravo ad annusare il suo tempo tanto fa prevederne le mosse. Perchè questo brano, uscito nel settembre 2019, sembra raccontare perfettamente quella che sarebbe stata la nostra vita solo qualche mese dopo: saremmo diventati tutti turisti d’appartamento (inevitabilmente). Le melodie usate da Nicoló e il sound un po’ retró sono davvero belli e gli accostamenti nel testo molto azzeccati e d’impatto. Ogni volta che la ascolto mi sembra di immaginarmi in un giorno qualsiasi di lockdown a riscoprire ogni angolo di casa mia, in una specie di incursione in cui provo, come dice Nicoló, “a immaginare un mondo”. Secondo me questa è proprio la canzone di quest’epoca vissuta e sospesa tra le mura di casa.
 

Lello Analfino- Cocciu d’amuri

Uno dei miei desideri sarebbe seriamente avere qualcuno che mi canti questa serenata da sotto il balcone di casa mia (purtroppo abito al settimo piano e sarebbe un po’ complicato). C’è una cura della melodia e dell’armonia che fa rabbrividire, e ho sempre avuto l’impressione che la melodia cerchi di rappresentare il testo, come una specie di madrigale moderno. Questa canzone è proprio un pugno di Sicilia preso e gettato sul cuore come sale sulla neve. Tra l’altro fa parte del mio repertorio live e io la canto sempre con tanto piacere e a volte anche con una lacrimuccia.
 

Levante/Consoli: Lo stretto necessario

Era estate, io avevo appena deciso di trasferirmi a Bologna, allontanarmi dal mio amore, dalla mia famiglia, dai miei amici più cari e nella testa avevo montagne russe di emozioni. Esce questo pezzo. Pianti senza fine. Se dovessi descrivere questo pezzo con tre parole direi “pianti senza fine”. So che puó sembrare assurdo, ma questa canzone mi ha dato la forza e la determinazione di fare il passo che stavo per fare, due donne come me, due autrici, due musiciste, mi stavano dicendo di andare, andare senza paura, perchè nessun posto è mai troppo lontano se lo porti dentro di te, che poi nemmeno tutto, basta lo stretto necessario.
 

Giulia Mei- S. Rosalia (inedito)

Questo brano è ancora inedito, uscirà presto. Peró esiste già una versione live  perchè proprio con questo brano ho recentemente vinto il premio “Genova per voi”. Scritto il giorno del festino della patrona Santa Rosalia, è la mia dichiarazione d’amore a Palermo. In quel giorno lì, prima del pandemonio si intende, Palermo diventa una terra incantata fatta di odori, colori, grida festose, fiumi di gente, piccoli scorci illuminati che nascondo peró anche la malinconia e la sua “stanca tenerezza”. S. Rosalia parla di quanto sia difficile allontanarsi dalla propria città per chi ci ha vissuto per tanti anni, per chi ci è nato e ce l’ha dentro le ossa, così come è difficile allontanarsi da un amore con tutti i dubbi e le incertezze, con la paura di essere risucchiati dalla frenesia della vita che divide gli amanti e le città dai cuori che non possono dimenticarle.