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Noja & Zari, l'intervista: verso la Luna e oltre

Musica

Marco Agustoni

Il giovanissimo duo ha pubblicato il nuovo singolo La luna, prodotto da Deleterio, che anticipa l’album di esordio Sogni, in uscita il 4 marzo

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C’è qualcosa di fresco e qualcosa di “concreto” ne La luna, nuovo singolo e video del duo Noja & Zari. Qualcosa di fresco perché le sonorità sono quelle attuali della trap. Di concreto perché si sente che la musica di questi due giovani artisti – messi insieme non raggiungono ancora i quarant’anni – poggia sulle solide basi che solo consapevolezza e prospettiva possono dare.


Il merito, probabilmente, va in parte anche a Del aka Deleterio, uno dei più apprezzati producer hip hop italiani, nonché zio di Noja, che ha prestato il proprio mestiere alla traccia, così come a vari altri brani del duo. Quel che è certo è che Noja & Zari sono riusciti a fare tesoro di quanto hanno appreso in studio dal loro “nume tutelare” e, soprattutto, sono riusciti a renderlo loro, creando qualcosa di personale e originale.

 

La luna, però, non è che il primo passo di un nuovo, grande progetto per i due. Ne abbiamo parlato in un’intervista con Noja & Zari.

Partiamo dal nuovo singolo: come è nato?
Zari: L'idea del pezzo era nata già due anni fa. Poi però, tra varie cose successe nel frattempo e la situazione del Covid, abbiamo deciso di tenerlo un attimo da parte e di uscire con altri singoli. Finalmente siamo riusciti a chiudere il brano e a tirare fuori il video, che farà parte del nostro primo album.


Noja: Il singolo nasce dalla collaborazione con Del e parla della luna vista come simbolo dei ragazzi che, come noi, hanno tante ambizioni. Ambizioni che però difficilmente riescono a concretizzarsi. Il senso del pezzo è che nonostante le difficoltà non bisogna rinunciare a cercare di rendere i propri sogni realtà.


A proposito dell’album, è già completo?
Zari: Sì, le tracce sono tutte pronte e uscirà il 4 marzo per Dadaismo Records, la label di Del. Si intitolerà Sogni e avrà come centro proprio La luna. I sogni del titolo sono proprio le ambizioni di cui parlavamo poco fa.

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Noja & Zari

Noja: Il tema principale sarà proprio la voglia di rivalsa. E l’album avrà un suo percorso interno, dall’inizio alla fine. Non a caso l’ultima traccia sarà quella più “matura”, incentrata sul fatto che i sogni sono importanti, ma la realtà lo è ancora di più.


La luna rappresenta un passo avanti rispetto a quanto avete fatto finora?
Zari: Assolutamente sì. Considero questo brano molto più “alto” rispetto ai precedenti. Abbiamo avuto l’occasione di lavorarci molto più che in passato e di rifinirlo meglio in studio. Di sicuro è più ragionato. Non è solo una questione di suono, ma anche di profondità.


Con Del collaborate già da un po’: come sono andate le cose con lui?
Noja: C’è stato un momento in cui noi due abbiamo preso coscienza di cosa volevamo fare nella vita. Abbiamo provato a lavorarci e lui, che è mio zio, è stato molto disponibile, dopodiché le cose sono venute da sé.


Zari: All’inizio si trattava più che altro di farci dare qualche base per provare a fare qualcosa da noi. Ma appunto da parte sua c’è stata una grande disponibilità e le cose sono andate avanti. Gli siamo infinitamente grati, perché per noi è stato un punto di riferimento. Ci ha dato la possibilità di migliorare da soli grazie alle conoscenze apprese da lui, anche semplicemente vedendolo lavorare in studio.


Avere come “guida” qualcuno che è parte integrante della storia dell’hip hop italiano vi avrà fornito una prospettiva sul tipo di musica che fate…
Noja: Sì, ha sempre cercato di darci un’infarinatura culturale sulla musica. Magari anche non in maniera intenzionale, ma  ci ha mostrato come si facevano le cose quando ha cominciato lui e come da allora si è evoluta la situazione.


A proposito di influenze, quali artisti “si sentono” di più nel disco?
Zari: Personalmente, come molti, ho iniziato con l’hip hop italiano, ascoltando tutti i più grandi. Poi con il tempo sono passato ai rapper americani. Per questo disco abbiamo ascoltato molto Kendrick Lamar. Tra quelli che più amiamo ci sono vari artisti che rappano su basi trap, pur non essendo dei trapper. E ci piace molto il rap conscious riproposto su basi moderne, proprio come fa Kendrick.

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Quanto ha pesato la pandemia sui vostri progetti?
Noja: Tantissimo. Abbiamo rilasciato i primi singoli nel 2018 e nel 2019, con buoni risultati. Il 2020, invece, è stato un po’ uno stop. Si nota molto il distacco dell’audience rispetto a prima della pandemia.


Disco a parte, avete altri progetti futuri?
Zari: Per il futuro ci piacerebbe creare un vero e proprio collettivo artistico - sullo stile dell’ASAP Mob, per intenderci - non solo con musicisti, ma anche con altre figure. Il nome c’è già: Rainbois.

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