“Don’t Stand So Close To Me”, celebre canzone firmata The Police, è uscita nella versione remix di Dave Audé
Tra le canzoni più “a tema” durante l’emergenza Coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - I NUMERI ITALIANI: GRAFICHE) è tornata alla ribalta “Don’t Stand So Close To Me” dei Police, pubblicata nel 1980 come primo estratto dal loro terzo album in studio “Zenyatta Mondatta”. Il producer americano Dave Audé, con la collaborazione di Sting, ha realizzato un nuovo remix del brano disponibile sulle piattaforme digitali di streaming. Dave Audé è già noto per le sue numerose collaborazioni con artisti internazionali, tra cui U2, Coldplay, Rihanna, Lady Gaga, Beyoncé e molti altri. La sua è una versione di “Don’t Stand So Close To Me” tutta da ballare, ovviamente (e purtroppo) ancora con la dovuta distanza l’uno dall’altro.
Il significato originale di “Don’t Stand So Close To Me”
“Don’t Stand So Close To Me” è un brano dei Police uscito quasi 40 anni fa, il 19 settembre 1980. Ai tempi, Sting ha scritto la canzone volendo raccontare l’infatuazione di una studentessa per il suo insegnante. La storia di una cotta proibita tra una giovane ragazza e un uomo molto più grande di lei, simile a quella della Lolita di Nabokov, romanzo che infatti viene citato nel verso “Just like the old man in that book by Nabokov”. Nel 1980, il singolo “Don’t Stand So Close To Me” ha raggiunto la vetta della classifica UK e ha segnato l’inizio del successo dei Police negli Stati Uniti d’America. Ora la canzone sembra la perfetta metafora del distanziamento sociale a cui ci ha costretti l’arrivo del Coronavirus. Durante le prime settimane di lockdown, il brano ha registrato un picco del 135% di streaming. Lo stesso Sting ha cantato più volte la canzone in questo periodo, anche durante “The Tonight Show” di Jimmy Fallon, rigorosamente in collegamento virtuale da casa, con l’accompagnamento strumentale dei The Roots.
La quarantena di Sting durante l’emergenza Coronavirus
Nel periodo di lockdown Sting ha pubblicato un breve concerto in streaming registrato dalla sua casa nel Wiltshire, in Inghilterra. Il cantante si è esibito con l’accompagnamento di una chitarra acustica, proponendo ai fan tre grandi classici che portano la sua firma: “Fragile”, “Message In A Bottle” e “Englishman In New York”. Prima di dare inizio all’esibizione, Sting ha voluto ringraziare i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e i tutti i lavoratori in prima linea nella lotta contro il Coronavirus: «Sono abbastanza fortunato da avere uno studio di registrazione qui in casa, dove posso lavorare ogni giorno. Sono molto fortunato. Sono anche grato ai nostri operatori sanitari, che stanno facendo un lavoro straordinario, rischiando la vita ogni giorno in prima linea. La cosa migliore che possiamo fare è aiutarli non ammalandoci per non aumentare il loro carico di lavoro, perché siamo tutti con loro». Il pensiero di Sting è poi andato alla città di New York, gravemente colpita dall’arrivo del Coronavirus, sperando di vederla presto tornare a splendere: «Alcune delle mie città preferite al mondo sono state colpite da questo virus. Non ultima New York, la mia casa adottiva. Quindi questa è una canzone su New York, augurandole di ritornare al suo tempo migliore».