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Europe Shine a Light ha celebrato la musica. Le nostre pagelle

Musica

Fabrizio Basso

Abbiamo vissuto insieme la lunga notte dell'Europe Shine a Light e l'Italia, rappresentata da Diodato con Fai Rumore, ha stravinto. Presenti anche Mamhood, Francesca Michielin, Ermal Meta e Fabrizio Moro, Il Volo e Albano. Qui i nostri voti alla serata 

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L'INTERVISTA A DIODATO

Il Covid 19 (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI - LA MAPPA) ha fermato l'Eurovision Song Contest ma non la voglia di musica. Che è entrata nelle nostre case con un altro nome, un altro vestito ma con la stessa allegria di sempre. Abbiamo vissuto l'Europe Shine a Light e l'Italia è stata rappresentata da Diodato con quell'inno alla vita che si chiama Fai Rumore, che ha vinto il Festival di Sanremo e che per l'occasione ha eseguito in una Arena di Verona suggestivamente deserta. Hanno partecipato anche Mamhood, Francesca Michielin, Ermal Meta e Fabrizio Moro, Il Volo e Albano. Qui le nostre pagelle.

DIODATO VOTO: 10
Ammetto che lo ho molto invidiato quando lo ho visto passeggiare in una piazza Bra deserta, io che in estate ho lì una domiciliazione  onoraria visto che è meta costante di concerti da anni e che quest'anno, temo, potrà essere solo destinazione di una gita di piacere, per un risotto all'amarone e un calice di Valpolicella. Ma quello che è sorprendente  è come l'esibizione di Antonio Diodato nel vuoto di quelle gradinate abbia suonato con la pienezza di un sold out. E proprio vero che se il tuo pensiero è...Fai rumore...è il cuore che lo fa. La folla è un dolce eco! La lode manca perché in questa serata va per acclamazione a Mimmo Modugno, il visionario della musica italiana.

DIODATO BIS: VOTO 10-
Quando ho scritto Fai Rumore pensavA a una cosa diversa rispetto a quello che è accaduto nei balconi. Dice che i tempi più duri sono quelli delle grandi opportunità e spera ci sia il tempo per ripensare alle nostre vite e alle nostre scelte. E poi prende la chitarra, sempre in quell'Arena palpitante di silenzio dove i sogni nascono, muoiono e poi restano nell'aria, e omaggia Domenico Modugno. Per restare in sintonia...hai capito l'incanto? Il meno è per non farlo passare per un secchione.

DIODATO TRIS: 10
Sulla spiaggia, al Festival di Sanremo e poi all'Arena di Verona. Gli piace vincere facile. Ma d'altra parte Fai Rumore è un inno alla vita, alla speranza e sono pronto a scommettere il calice che aveva in mano che con la sua canzone avrebbe abbracciato il mondo anche cantando in un solaio. Troppo facile dire in una cantina.


MAMHOOD: 6+
Pochi secondi dell'esibizione del 2019, dove a Tel Aviv, è arrivato sul podio e racconta che non gli sembrava vero che tutti cantassero la sua Soldi. Un aneddoto, un consiglio a Diodato e il tempo è scaduto.

DOMENICO MODUGNO: 10  E LODE

Nel 1958 andò con Nel Blu Dipinto di Blu. E già quella è una vittoria. E' onirico, visionario, moderno, futuro. Una lode è pure poco.

JOHNNY LOGAN: 6-
E' mister Eurovision non per antonomasia ma per meriti acquisiti. Lo ha vinto due volte da artista e una da autore e sempre da autotre ha anche un secondo posto. What's another year è il brano con cui questo irlandese con i capelli di zucchero filato vinse nel 1980. Non ci aspettavamo Mick Jagger ma almeno non vederlo statuario.

FRANCESCO GABBANI: 7

Un po' Fred Buscaglione, un po' Clark Gable, un po' Humphrey Bogart nella realtà Francesco Gabbani. Che bello rivedere il suo Eurovision con Occidentali's Karma. Ha testi profondi che meritano più ascolti. il solo, a mia memoria, che del sudore ha fatto lirismo.

ERMAL META E FABRIZIO MORO: 9
Quell'abbraccio sul palco era qualcosa di più di un...abbraccio. Era un palco internazionale da conquistare ed essere in due dava più forza. Uno scarico emotivo che ha loro permesso di sedurre una platea internazionale. Non mi avete fatto niente è una frase da tenere, in questi momenti difficili (ma anche dopo) nella tasca a destra in alto.

FRANCESCA MICHIELIN: 9

Da Bassano del Grappa a Stoccolma in sei tappe per colmare i Sei gradi di Separazione. Per lei una emozione partecipare all'Eurofestival nella città degli Abba (ha anche comprato l'acqua con lo stesso nome). Per me la conferma che resta una rivoluzionaria: ha avuto più idee lei in una manciata di anni che artisti col doppio della sua età in una vita.

HURRICANE: 6-
Se si usasse ancora la carta a carbone loro sarebbe una copia sbiadita all'ennesimo passaggio. Una dance datata con per tre modelle con una bella voce. La Serbia opta per la seduzione facile ma effimera.

LESLEY ROY: 7
La voce d'Irlanda è il simbolo del sommerso: autore e interprete raffinata ma sconosciuta. Ed è un peccato. Per chi non lo sapesse ha scritto, tra gli altri per Adam Lambert.

NINA SOKLIC: 7+
Come sopra ma con un valore aggiunto: lo scenario del video. Un lago che sembra non avere una riva dall'altra parte. Credo che avrebbe messo in imbarazzo lo stesso Piero Chiara, il più sublime scrittore di lago che l'Italia abbia mai avuto.

BEN DOLIC: 6+
La sua Violent Thing sarebbe scivolata via senza sussulti non fosse per l'estensione vocale di questo ragazzo tedesco. Ci vorrebbe un po' più di fisicità. Magari c'è e in questo Europe Shine a Light non si è vista.

ORGOGLIO ITALIANO: 10
Un minuto? Forse meno ma quanta soddisfazione a vedere in rapida successione Raphael Gualazzi, Nina Zilli, Marco Mengoni, Emma e Il Volo, che si è anche collegato per ricordare la trasferta a Vienna per l'Eurovision.

ALBANO: 7
La prima volta nel 1976 con Romina. Nel 1985 sempre con Romina e poi una terza volta da corista. Nel 1968 partecipo Cliff Richards e per l'uomo di Cellino San Marco è la canzone simbolo della manifestazione.

SENHIT: 7/8
Un inno alla libertà! E' Freaky di Senhit che rappresenta San Marino. Contiene mille elementi che si racchiudono nel messaggio di libertà totale, senza etichette né pregiudizi. Esprime una voglia urgente di libertà.

MONTAIGNE: 7-
Viene dall'Australia, anzi canta dall'Australia. E' colorata e sorridente e manda un messaggio ambientalmente forte nel suo Don't Break Me.

ATHENA MANOUKIAN: 7
E' la popstar dell'Europe Shine a Light. Sicura, precisa con un corpo di ballo che a volte neanche Beyoncé Canta Chains on You.

ABBA: 9+
Per chi non se lo ricordasse nel 1974 sul palco dell'Eurovision salì un gruppo che si chiamava Abba. A ricordare quella sera e a ricordarci il mito cvi ha pensato Bjorn! Che emozione...Mamma mia!

LOVE SHINE A LIGHT: 8+
Certo non passerà alla storia come We Are the World (cambia anche un po' il carisma degli interpreti) ma era quello che ci voleva alla fine di una serata che ha fatto del bene al mondo. Quindi lasciamoci con lo splendore dell'amore.