E’ in radio e su tutte le piattaforme digitali Come mai, il nuovo singolo dei Sierra (Sony Music). Il duo romano, dopo il podio di X Factor ("Consigliamo al 100 per 100 il talent musicale di Sky Uno") e la pubblicazione dell’inedito Enfasi, che conta oltre 14 milioni di stream su Spotify e 3 milioni di views su YouTube, torna con un nuovo progetto
Le nuove generazioni e la responsabilità della vita. Quale futuro? Quale ambiente? I Sierra, finalisti dell’ultima edizione di X Factor, raccontano la loro opinione nel nuovo singolo Come Mai. Tra evasione e senso del destino, ci portano nel recinto della consapevolezza. Di musica, coronavirus e futuro abbiamo chiacchierato al telefono come avviene nella stagione del coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - I NUMERI ITALIANI: GRAFICHE)
Come state?
Il periodo lo viviamo in fase rilassata, prima del lockdown abbiamo attraversato quello della progettualità che è finito da poco.
La creatività sarà condizionata da quello che stiamo vivendo?
Tutti abbiamo vissuto uno stesso episodio che influenza la mente umana. Come la influenzerà non lo sappiamo. Quel che è certo è che dobbiamo superarla.
La supereremo diventando migliori?
Temiamo che non cambierà tanto, si tornerà come prima. A volte una situazione può cambiare ma poi si tendenzialmente torna quelli di prima. Si dovrebbe già riflettere su come ridurrere l’inquinamento, quello lo step successivo. Purtroppo i nemici invisibili sono difficili da combattere.
Come mai sveglia la coscienza. O almeno ci prova.
Una coscienza condivisa, stati d’animo contemporanei della nostra generazione. Dal 2015 con la trap si è entrati in un ambito più materiale, noi affrontiamo il lato filosofico: c’è un risveglio in questa generazione. Questo decennio partito con la pandemia ci ha fatto riflettere e molti capiranno di più il nostro linguaggio. Non ci specchiamo nel trend del momento, andiamo oltre.
Dopo Come Mai che accadrà?
Questo è un ultimo tributo a X Factor poi insieme al team di lavoro abbiamo studiato una scaletta per tutto l’anno. Fino a fine anno sappiamo cosa fare.
Siete inquieti?
Siamo sempre a rincorrere qualcosa, sempre inquieti. Anche quando facciamo qualcosa di rilassante e non dovremmo: è come se fossimo tutti accanto a un buco nero del tempo che te lo succhia via imponendoti di non fare nulla. Noi continuiamo a cercare una scialuppa per fare qualcosa.
Perché parlate di buco nero?
Chissà quante cose che non ci raccontano, l’approccio umano non funziona nella sua efficienza. Non riusciamo a combattere un nemico comune e parliamo di andare su Marte. E’ una curiosa evoluzione umana: l’uomo vuole rapportarsi con certi livelli e ne lascia scoperti di intermedi fondamentali.
Cosa vi resta di X Factor?
Molto a livello di gestione dei live e delle emozioni che da un palco si scatenano. Abbiamo conosciuto artisti di grandi esperienza. E’ un talent che ti lascia liberare l’arte, se prima eravamo scettici ora lo consigliamo la consiglio al 100 per 100. Emergere è sempre più difficile, X Factor è dunque importantissimo.
La prima cosa che farete a libertà riconquistata?
Viaggiare in macchina e verso l’orizzonte, lontano dal campo visuale ristretto dei palazzi. E una serata tra amici, ritrovare la spensieratezza di un birra e un po’ di chiacchiere senza mascherina.