Bono compie 60 anni, le canzoni più famose degli U2

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Paul David Hewson, questo il nome anagrafico, è nato a Dublino 10 maggio 1960. E’ una delle personalità più forti degli ultimi trent’anni. E non solo in campo artistico. Lo festeggiamo con dieci canzoni simbolo degli U2 scelte da Paolo Giordano, giornalista e critico musicale

Oggi compie gli anni Bono Vox. Sono 60. E’ una delle personalità più forti degli ultimi trent’anni. E non solo in campo artistico. Lo celebriamo qui con dieci canzoni simbolo degli U2 scelte da Paolo Giordano, giornalista e critico musicale. Per lui la band irlandese ha un valore e una importanza profondi perché segnano un passaggio della sua vita oltre che essere stati più volte al centro del suo lavoro: “Per me rappresentano l’uscita dal rock duro, il mio primo amore rock, e l’ingresso in un rock meno aggressivo e più articolato. Di Bono segnalo due aspetti a mio avviso fondamentali: ha fatto diventare popolare una attitudine cantautorale di impegno, di apertura ad altri generi, di vicinanza ai deboli e agli sconfitti, tutte tematiche cui un certo Rock dei primi Anni Ottanta accennava appena. E poi gli U2 hanno trasformato il rock in un kolossal: da Achtung Baby in poi sono sempre stati al di sopra di qualsia aspettativa”. Se poi vogliamo trovare un neo Giordano ritiene che la sempre maggiore esposizione in battaglie sociali abbia tolto in alcune occasioni il palcoscenico alla musica: “Io le battaglie di Bono le condivido tutte per l’intensità ma le avrei volute un po’ più distaccate dalla musica. Ciò detto si è speso in ambiti diversi e mi sento di affermare che Bono è uno dei più sinceri: ci ha messo, faccia, penna e pelle”. Se oggi dovesse dire chi sono gli U2 a un adolescente Paolo Giordano gli direbbe che sono “quattro irlandesi nati col punk che hanno trasformato la musica in un kolossal con risvolti impegnati e socialmente utili”.

Sunday bloody Sunday è la perfetta canzone di impegno ma non politica. Potentissima dal vivo in Under a Blood Red Sky, primo album dal vivo della band.

 

Life on a distant planet è uno dei loro primissimi brani. Da lì si capisce che diventeranno per due decenni i più grandi di tutti.

New Year’s Day sarebbe un successone anche oggi, con quell'ipnotico riff di tastiera.

Out of control è un altro brano da giovanissimi imbevuti di punk e oscurità gotiche. Irriconoscibili.

Even better than the real thing racconta gli anni Novanta secondo gli U2. La perfezione dei suoni e la pulizia della melodia cristallina.

One è uno dei brani più belli di sempre. Non solo degli U2 ma della musica leggera in generale.

Discoteque arriva dal disco forse più sottovalutato degli U2, Pop del 1997: è un brano molto più attuale oggi che 23 anni fa.

Miss Sarayevo che dire...quando “entra” Pavarotti ho ancora i brividi..."dici che il fiume...".

Get out of your own way rappresenta gli ultimi U2, non i migliori ma migliori di quasi tutte le altre rock band.

The miracle (of Joey Ramone) è un tributo a una loro icona che è anche mia. La chitarra di The Edge, finalmente.

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