La storia di What a wonderful world, canzone pubblicata nel 1967 ed eseguita da Louis Armstrong
Scritta nel 1967 da Bob Thiele (con lo pseudonimo George Douglas), storico produttore discografico jazz, e George David Weiss, “What a wonderful world” è stata portata al successo grazie alla magistrale interpretazione di Louis Armstrong. Dall’immagine rassicurante e in grado di raggiungere tutti grazie alla sua personalità, il trombettista e cantante statunitense venne scelto dai due autori dopo la stesura della canzone. Inizialmente avevano pensato al cantante confidenziale Tony Bennett, ma la scelta è poi ricaduta su Louis Armstrong soprattutto per lo straordinario messaggio trasmesso dal brano. “What a wonderful world” è stata scritta in un periodo storicamente fondamentale per gli Stati Uniti alle prese con le lotte per i diritti civili, l’assassinio di Martin Luther King, le rivolte razziali e la guerra in Vietnam. Bob Thiele e George David Weiss decidono così di scrivere “What a wonderful world” per ricordare a tutti che il mondo è ancora meraviglioso nonostante tutto.
La storia di What a wonderful world
Una canzone che invita a soffermarsi sulle piccole cose che offre il mondo, un respiro profondo per rendersi conto di dove si vive e quanto è meraviglioso ciò che abbiamo. La canzone “What a wonderful world” è stata registrata per la prima volta nello studio di registrazione United a Las Vegas alle 6 del mattino, un orario insolito ma che è il frutto di innumerevoli vicissitudini. Louis Armstrong è impegnato in uno spettacolo e l’appuntamento è fissato verso le 2 di notte, al termine quindi del suo concerto. Il brano però non piace al presidente della ABC Records Larry Newton che prova ad interrompere la registrazione ma viene fermato dagli autori. Dopo altri piccoli problemi di audio (leggenda vuole che i fischi dei treni merci nelle vicinanze disturbassero la sessione), Louis Armstrong riesce a registrare “What a wonderful world” e per permettere ai membri dell’orchestra di essere pagati per lo straordinario accetta la paga sindacale di 250 dollari.
Nell’aprile del 1968 “What a wonderful world” conquista il primo posto in Inghilterra superando Beatles e Rolling Stones e diventando il singolo più venduto dell’anno. La canzone diventa popolare in Australia, Irlanda, Sud Africa, Austria, Norvegia, Italia e nel resto del mondo ma negli Stati Uniti dovrà aspettare 20 anni dopo per entrare in classifica. Il merito è del film “Good Morning Vietnam” con Robin Williams che inserisce la canzone nella colonna sonora. “What a wonderful world” è stata poi oggetto di numerose cover tra le più famose quelle in medley con “Over the rainbow” del cantante hawaiano Israel Kamakawiwo’ole o la versione punk di Joey Ramone nel suo album del 2002 “Don’t Worry About Me”.
Il testo e la traduzione di “What a wonderful world”
I see trees of green, red roses, too,
I see them bloom, for me and you
And I think to myself
What a wonderful world.
I see skies of blue, and clouds of white,
The bright blessed day, the dark
Sacred night
And I think to myself
What a wonderful world.
The colors of the rainbow, so pretty in the sky,
Are also on the faces of people going by.
I see friends shaking hands, sayin',
"How do you do?"
They're really sayin', "I love you."
I hear babies cryin'. I watch them grow.
They'll learn much more than
I'll ever know
And I think to myself
What a wonderful world
Yes I think to myself
What a wonderful world.
Traduzione:
Vedo alberi verdi, ed anche rose rosse
Le vedo sbocciare, per te e me
E penso fra me e me
Che mondo meraviglioso
Vedo cieli azzurri, e bianche nuvole
Il giorno luminoso beato, la solenne
notte buia
E penso tra me e me
Che mondo meraviglioso
I colori dell’arcobaleno, così belli nel cielo
Sono anche sui volti delle persone che Passano.
Vedo amici che si stringono la mano dicendo
“Come va?”
Ma in realtà dicono “Ti voglio bene”
Sento i bimbi gridare. Li guardo crescere.
Loro apprenderanno molto di più di quanto
Io possa mai immaginare
E penso fra me e me
Che mondo meraviglioso
Sì, penso fra me e me
Che mondo meraviglioso.