Una vita difficile tra le macerie della Siria, il pianoforte come unico amico per potare un messaggio di speranza e libertà, ecco la storia di Aeham Ahmad. L'artista, nel corso della terza serata di Sanremo 2020, dedicata ai duetti con ospiti speciali, canterà con Elodie “Adesso tu”, giovedì 6 febbraio.
Sanremo 2020, la scaletta ufficiale della terza serata: gli ospiti e i cantanti in gara
Un pianoforte tra le macerie della Siria, una voce per cantare la speranza per il futuro cercando di portare un briciolo di gioia in una terra devastata. Aeham Ahmad si è fatto portavoce e simbolo di una delle pagine più tristi dell’epoca moderna.
Aeham Ahmad: la sua storia
Aeham Ahmad, nato a Damasco nel 1988, appartiene alla minoranza palestinese presente in Siria. Il ragazzo, insieme alla famiglia, trascorre quasi tutta la sua vita a Yarmouk, il campo profughi dove suo nonno trovò rifugio nel 1948.
Aeham Ahmad cresce in una delle situazioni più difficili ed estreme che si possano immaginare, il suo nascondiglio dal mondo esterno è la passione per la musica, nata quando a soli cinque anni il padre gli insegna a suonare il pianoforte. Il talento del ragazzo è tanto che a ventitré anni Aeham Ahmad si laurea al conservatorio di Damasco e Homs.
La situazione infernale degli anni successivi è nota a tutti, Aeham Ahmad si rifugia nella passione per le sette note diventando un simbolo di libertà e speranza grazie al pianoforte.
Le immagini e i video delle sue esibizioni tra le rovine fanno il giro del mondo, il ragazzo usa voce e talento per diffondere un messaggio di vita: “Questo è il mio messaggio: ricordarvi di queste persone e far si che il mondo ne prenda consapevolezza di nuovo”.
Aeham Ahmad: la fuga dalla Siria
Nella primavera del 2015, a seguito del divieto che ha interessato la musica, il pianoforte di Aeham Ahmad viene bruciato davanti ai suoi occhi, questo le parole del ragazzo: “Il pianoforte era mio amico, è come se avessero ucciso un mio amico”.
Quell’episodio costringe il pianista a fuggire, lasciando obbligatoriamente la moglie e i due bambini in Siria. Aeham Ahmad raggiunge Monaco nel settembre dello stesso anno dopo aver attraversato Turchia, Grecia, Serbia, Croazia e Austria.
Dopo il suo arrivo in Germania, il ragazzo comincia a esibirsi in varie città tedesche, da Berlino a Colonia passando anche per Lipsia. Negli anni successivi il pianista inizia a portare la sua musica in giro per il mondo come simbolo di speranza e libertà per tutti.