I consigli di Maurizio Lombardi per un provino da Oscar
CinemaIn La La Land, Mia, il personaggio interpretato da Emma Stone, sogna di diventare una grande attrice, ma per riuscirci deve sottoporsi a svariati provini, e spesso si tratta di un esperienza assai frustrante. Abbiamo, quindi, chiesto a Maurizio Lombardi, talentuoso e poliedrico attore di cinema, teatro e tv, visto recententemente nei panni del Cardinale Mario Assente nella serie The Young Pope, di raccontarci segreti per affrontare con successo un casting e quali sono gli errori da evitare. Maurizio ci hai poi svelato i suoi preferiti fra i candati all'Oscar 2017
di Paolo Nizza
Il regista e sceneggiatore Joseph Leo Mankiewicz (Vincitore di quattro premi Oscar) diceva: "Se dovessi scegliere tra un attore che “sente” il suo ruolo e un attore che lo “capisce” prenderei sempre il secondo. L’ideale, naturalmente, è una combinazione dei due.”.
Ecco, Maurizio Lombardi rappresenta al meglio questa combinazione. Ragione e Sentimento, razionalità e istinto convivono felici nel suo talento attoriale, nella sua voce profonda inconfondibile, nel suo volto antico e moderno al tempo stesso. "Un bugiardo sincero", per usare la definizione di attore coniata da Albert Camus. Basti pensare allo straordinario incontro-scontro con Jude Law in The Young Pope. Il contradditorio fra Cardinale Mario Assente, Prefetto della Congregazione per il clero e Papa Pio XIII è uno dei momenti più emozionanti della serie tv.
Lo abbiamo incontrato e, consci della sua lunga esperienza, gli abbiamo chiesto le cinque regole auree per affrontare un provino. Per evitare quello che successe a Emma Stone che, a prescindere dalle frustrazione fittizie subite in La La Land, agli inizi della sua carriera di attrice, si dimentico davvero una battuta durante un casting e fu aggredita verbalmente da un’addetta alla produzione.
"La prima regola è ripetere all'infinito la parte, in modo da concentrarsi sul preformare, senza avere più la necessità di pensare cosa si stia dicendo.
La seconda regola è di svolgere un’attenta ricerca su chi è il personaggio e leggere tutta la sceneggiatura per capire come si relaziona nel contesto. E se, invece si tratta di una parte che prevede poche scene, cercare di capire che cosa porterebbe di sé quel personaggio al provino. E se c'è il regista presente durante il casting è utile fargli qualche domanda.
La terza regola è di portare qualche capo di abbigliamento che il tuo personaggio indosserebbe.
La quarta regola è studiare anche le battute degli altri personaggi, perché spesso è nelle risposte degli altri che trovi la chiave interpretativa per il tuo personaggio.
La quinta, la più importante, che viene dopo questi quattro step preparatori, è lasciarsi andare. Nel momento clou, non devi pensare né alle battute, né all'abbigliamento, né alla storia.”
Quali sono invece, gli errori da evitare?
"Innanzitutto, mai prendere un provino sotto gamba. All'inizio della carriera di un attore non è fondamentale ottenere la parte, ma lasciare una buona impressione. Perché se non t’impegni, gli agenti non ti fanno lavorare e non ti chiamano ai casting. La seconda cosa da non fare è entrare nel personaggio solo al momento del provino. Già dalla mattina devi essere nella parte
Altro errore da evitare è farsi distrarre da quello che succede durante un casting e comportarsi come si comporterebbe il personaggio che devi interpretare. Inoltre devi sperare che quello che ti fa da spalla sia un attore giovane e bravo a darti le battute. E' poi importante prendere dimestichezza con l'ambiente dove si svolge il provino, perché si tratta di un luogo nuovo e diverso da quello in cui ti sei preparato. Infine bisogna tenere conto della telecamera. Si tratta di un essere vivente che percepisce ciò che gli altri non riescono a vedere. Devi fare quasi una sorta di discorso alla telecamera tipo Hey sono qui, rilassati.
Com’è stato il provino per The Young Pope
Una grande emozione. Qui parliamo di serie A. Quando ho ricevuto la telefonata di Anna Maria Sambuco, immensa casting director (infatti, lavora con Paolo Sorrentino) ero al settimo cielo. Il provino era in inglese. quindi con un ulteriore tasso di difficoltà. Siccome si trattava del Cardinale Mario Assente, una persona precisa e pacata ho optato per un accento molto british. E mi sono rifatto alla teoria di Sapir-Whorf, ossia l'ipotesi che la lingua che utilizziamo per esprimerci influenzi il nostro modo di pensare e comportarci. Una volta passato il primo con Anna Maria, ho affrontato il secondo davanti a Paolo Sorrentino. Quindi sono dovuto ripartire da zero. A Sorrentino non interessa molto sapere se conosci l'inglese alla perfezione. A Paolo interessa sapere chi ha davanti, che personaggio sei. Cosi ho fatto il casting sia per il personaggio del Cardinale Assente, sia per quello del Presidente del Consiglio, (che poi è andato a Stefano Accorsi). Ero emozionatissimo perché Sorrentino ti osserva a distanza di venti centimetri, ti gira intorno con la telecamera. E 'un premio Oscar sa perfettamente decodificare i tuoi imput, ti legge dentro. E mi ricordo perfettamente quando ho ricevuto la telefonata. Era agosto. Avevo38 di febbre. Era l'assistente di Paolo che dice "Guarda Maurizio... e io davanti a quel Guarda Maurizio, ecco non mi hanno preso. E invece avevo ottenuto la parte. E questo è stato un passo importante per la mia carriera.
(Foto Gianni Fiorito)
Com’è nata l'idea degli occhiali indossati dal cardinale?
"Come dice Cohelo Quando desideri una cosa, tutto l'Universo trama affinché tu possa realizzarla. Cosi tutto quello vedo, osservo, faccio viene inconsciamente influenzato dal personaggio che devo portare al provino. E un giorno nella mia Firenze in piazza Santo Spirito davanti alla Basilica del Brunelleschi, ho trovato in una bancarella questi occhiali con la montatura neutra. Li ho presi, inforcati e mi sono detto questi sono occhiali da cardinale. Durante il provino li ho mostrati al regista e Sorrentino, sempre sensibile alle proposte degli attori li ha trovati in perfetta sintonia con il personaggio."
In The Young Pope sei stato diretto da un premio Oscar, ma quali sono i tuoi candidati preferiti di quest'anno tra gli attori e le attrici?
"Tra gli uomini, senz'altro il Black Guy, Denzel Washington nominato per il film Barriere. E' un attore fuori dal comune, l'equivalente nero di Marlon Brando. Dotato di una grande intelligenza e intensità e di un corpo pazzesco. Basta pensare a Fly. Per quell'interpretazione avrebbe dovuto vincere il suo terzo Oscar, dopo quelli vinti per Glory e Training Day. Insomma, è uno che fa scuola."
(Foto Getty Images)
"Per quanto concerne le donne, Meryl Streep fa un campionato a parte. Certo, Florence non è il suo film che preferisco e non credo vincerà il suo quarto Oscar. Però la Streep ha avuto il merito di aver alzato l'asticella anagrafica della carriera di un’attrice. Prima di Meryl ci si fermava a 35, 40 anni.
Comunque tra le candidate, la mia preferita è Michelle Williams, nominata come miglior non protagonista in Manchester by The Sea. L'avevo trovata impressionante in Marilyn, perché non era uguale a Marilyn ma era Marilyn. Ottenne la nomination e avrebbe meritato la Statuetta. Un’antidiva, non bellissima, ma che sa essere stupenda."
(Foto Getty Images)
Progetti futuri?
"Il 19 Febbraio si conclude la tournée diThe Pride, spettacolo teatrale di Alexi Kaye Campbell, diretto e interpretato da Luca Zingaretti, che è stato un grande successo. Poi sarò al cinema con tre film. Il primo titolo è Martino dove sei?, l'opera prima di Alessandro Pondi. Una commedia deliziosa girata in Puglia e nella qual interpreto un prete spagnolo e recito a fianco di Pierfrancesco Favino e Beppe Fiorello. A seguire mi vedrete a fianco di Amanda Lear in Metti una sera di Cosimo Messeri in cui vesto i panni di un cantante neomelodico degli anni Ottanta. Infine diretto da un altro Premio Oscar, ovvero Gabriele Salvatores, sono un questore della polizia nel sequel del Ragazzo invisibile
Dal punto di vista teatrale dovrei tornare in scena con il mio monologo L'uomo Rondine e sono molto contento visto che sono un attore autore. E poi torno con la mia compagnia "Piccoli Briganti"nei panni della strega cattiva in Biancaneve."
(Foto Marco Borrelli)