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Sulle ali della speranza, la vera storia del film stasera in tv

Cinema
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Il film, su Rai 1 mercoledì 23 ottobre, è diretto da Sean McNamara. La storia raccontata è quella di Doug White, un eroico 56enne che riuscì a pilotare un aereo e e a salvare la sua famiglia dopo che il pilota venne colpito da infarto

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Sulle ali della speranza, con Dennis Quaid, Heather Graham e Jesse Metcalfe, va in onda su Rai 1 mercoledì 23 ottobre. Al centro della trama, la vera storia di Doug White, eroico 56enne che riuscì nell'impresa (quasi) impossibile di pilotare un aereo portando in salvo i suoi passeggeri.

La vera storia di Doug White

Doug White e la sua famiglia erano appena decollati da Marco Island quando il pilota del loro aereo bimotore inclinò la testa all'indietro ed emise un suono gutturale. Pilota di jet in pensione, Joe Cabuk perse subito i sensi. White, in possesso della licenza di pilota, non aveva mai pilotato un aereo così grande, ma prese subito in mano la situazione.

 

"Ho bisogno di aiuto. Ho bisogno di un pilota di King Air con cui parlare. Siamo nei guai", comunicò via radio. Dopodiché si rivolse alla moglie e alle due figlie e disse loro: "Iniziate tutte a pregare intensamente". Dietro di lui la moglie tremava. Bailey, sedicenne, piangeva. Maggie, diciottenne, vomitava.

 

Dopo circa mezz'ora, guidato dai controllori del traffico aereo, riuscì a portare tutti a terra. Il pilota non ce la fece, ma la sua famiglia si salvò.

 

Com'è stato possibile? Doug White aveva accumulato circa 150 ore a bordo di un Cessna 172 monomotore, ma non aveva esperienze di volo con il più veloce e grande King Air. E non era mai salito sopra i 7mila piedi. Tuttavia sapeva usare la radio, e questo lo aiutò. Inizialmente chiese a sua moglie di provare a togliere il corpo del pilota dal sedile, perché temeva che accasciandosi avrebbe schiacciato i comandi, ma lo spazio era troppo piccolo: l'unica soluzione possibile era quella di legarlo. Così fece, poi si armò di moltissima calma e cominciò a seguire le istruzioni dei comandanti a terra.

Un aiuto prezioso

"Avevo paura ma ero concentrato", ha poi dichiarato White. "Ero in una condizione che non riesco a spiegare".

 

Uno dei controllori del traffico aereo chiamò un amico nel Connecticut, esperto di King Air, che prese tutte le checklist di volo, i manuali e i fogli di layout della cabina di pilotaggio dando istruzioni al controllore che, a sua volta, trasmise tutte le informazioni a White.

 

L'uomo provò anche a mettere il pilota automatico ma l'aereo - in quella modalità - si sarebbe diretto verso Jackson, nel Mississippi, la destinazione programmata. Decisamente troppo lontana. Così rimise la modalità manuale e lo condusse verso Fort Myers dove, ad attenderlo, c'erano i vigili del fuoco e i paramedici. Per mezz'ora i sanitari provarono a rianimare Cabuk, senza successo.

 

Poco dopo quella straordinaria giornata, White ringraziò i controllori del traffico aereo, senza cui non ce l'avrebbe mai fatta. "Non guadagnano abbastanza soldi, non ricevono abbastanza rispetto per quello che fanno", ha detto.