Troppo Azzurro, Filippo Barbagallo racconta il film d'esordio da oggi al cinema

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La pellicola "ironica e gentile", scritta, diretta e interpretata dallo stesso Barbagallo, racconta la storia del timido Dario, che ha 25 anni ma resta aggrappato agli equilibri dell’adolescenza. Ai microfoni di Sky TG24, l'autore racconta l'amore che attraversa le generazioni, la felicità per l'uscita nelle sale e i futuri progetti

“Siamo tre disagiati un po’ arrugginiti”. L’opera prima di Filippo Barbagallo, intitolata Troppo azzurro, esce nelle sale oggi, giovedì 9 maggio. Il film, scritto, diretto e interpretato dallo stesso Barbagallo, racconta la storia del timido Dario, che ha 25 anni ma resta aggrappato agli equilibri dell’adolescenza: vive a casa con i genitori e intrattiene rapporti con gli amici di sempre. In un torrido agosto, rimasto solo a Roma, il protagonista inizia a frequentare prima Caterina (interpretata da Alice Benvenuti), una ragazza conosciuta per caso, e poi Lara (interpretata da Martina Gatti), la ragazza irraggiungibile. “C’erano dentro i pensieri, le preoccupazioni che mi passavano per la testa quando ho cominciato a scrivere”, racconta Barbagallo ai microfoni di Sky TG24. Non tanto per i fatti narrati, quanto per “il quadro psicologico di quel ragazzo. È qualcosa che conosco abbastanza bene”. La pellicola parla anche d’amore, un tema che attraversa le generazioni: “A parte per qualche cosa molto particolare, tendono ad assomigliarsi. Un ragazzo di oggi, in tante cose, può essere simile ad un ragazzo di 20 anni fa. Soprattutto quando si parla dell’aspetto sentimentale”. Per realizzare la sua opera prima, Barbagallo ha esordito in tre diverse sfumature di lavoro e di passione, dalla sceneggiatura, alla regia e all’interpretazione: “Ho avuto la fortuna di fare tutto insieme, forse anche questo mi ha aiutato, perché ho avuto talmente tante cose per la testa che non mi sono reso conto. Magari invece se ne faccio una sola, faccio un disastro”, scherza.

L'EMOZIONE DELL'ESORDIO

“Abbiamo scelto gli attori che erano più vicini ai personaggi. Dopo, il lavoro è stato veramente semplice”, racconta Barbagallo, che ha accolto nel cast anche Valerio Mastandrea. Per il debutto, l’autore prova “ansia, però sono felicissimo. È una cosa bella che chiude un percorso, quello di un film. Una cosa sconfinata, ci sto intorno da un sacco di anni. Ora si chiude questo capitolo, sono molto contento, super emozionato”. Nonostante l’imminente esordio nelle sale, Barbagallo non vedrà la propria opera al cinema, “sia perché l’ho vista troppe volte, sia perché ho paura dei commenti a mezza bocca in sala. Non sono tipo da andare con il cappellino e gli occhiali da sole, mi spaventerei troppo. Non voglio sentire, anche se sono cose belle”. Nel frattempo, nasce la curiosità per i suoi futuri progetti: “Ho un po’ di idee per la testa, ancora abbastanza confuse”, scherza. “Ci sto lavorando”.

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