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SAG-AFTRA, arriva la proposta di legge per proteggere gli artisti dall'IA

Cinema
©Getty

Il sindacato statunitense a tutela dei lavoratori dello spettacolo punta a regolamentare l'utilizzo delle "digital twin", cioè le rappresentazioni virtuali degli artisti attraverso l'intelligenza artificiale. L'obiettivo è quello di fare in modo che attori, ballerini e musicisti abbiano la possibilità di autorizzare o meno l'uso dei loro "avatar digitali"

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Una legge per proteggere gli artisti dall'intelligenza artificiale. È questa la proposta avanzata da SAG-AFTRA, il sindacato statunitense che rappresenta i lavoratori dello spettacolo, come attori, giornalisti, ballerini, musicisti e stuntmen. L'organizzazione punta a regolamentare l'utilizzo delle “digital twin”, cioè le rappresentazioni virtuali degli attori attraverso l'uso dell'IA. L'obiettivo del sindacato è quello di fare in modo che attori e artisti abbiano la possibilità di autorizzare o meno l'uso dei loro “avatar virtuali”, impedendo così agli studi cinematografici di inserire attori defunti nei film senza l'approvazione degli eredi e delle famiglie. La Motion Picture Association però si è detta contraria.

La proposta

La proposta di legge di SAG-AFTRA si applicherebbe in modo più ampio anche a tutti i tipi di “performance”, dagli audiolibri ai videogiochi, fino alle sponsorizzazioni di prodotti e alle esibizioni musicali. Il punto, quindi, non è quello di impedire che attori e artisti traggano profitto dai loro “gemelli virtuali”, ma che tutto questo venga fatto con il consenso del diretto interessato. I leader di SAG-AFTRA hanno anche precisato di non voler eliminare le pratiche di post-produzione già in uso comune, tra cui il tiling, l'effetto speciale impiegato per ricreare le scene di folla. "Viviamo in un mondo in cui la tua replica può fare il tuo lavoro per te, non riesco a pensare a niente di più importante o di più pericoloso del concetto che tu venga sostituito da te stesso”, ha detto Jeffrey Bennett, consigliere generale di SAG-AFTRA, citato da Variety.

La posizione di Motion Picture Association

Come riporta ancora Variety, l'MPA sostiene invece che il disegno di legge sulle repliche digitali, così come è scritto attualmente, limiterebbe l'uso di tecniche di post-produzione standard – alcune delle quali esistono da decenni – richiedendo che ogni tipo di modifica sia concordata anticipatamente. "Ci sono innumerevoli esempi di cambiamenti, modifiche, aggiunte e alterazioni apportate a produzioni che non potranno essere conosciute al momento della stipula del contratto", ha detto l'MPA.

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