In Evidenza
altre sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Sciopero attori Hollywood, Fran Drescher risponde a George Clooney

Cinema
©Getty

La presidente del sindacato Screen Actors Guild in sciopero da 99 giorni contro gli Studios di Hollywood ha accolto con favore la proposta di eliminare i limiti delle quote sindacali avanzata dal vincitore di due premi Oscar, ma ha declinato l'offerta per problemi legali

Condividi:

Fran Drescher, presidente del sindacato statunitense degli interpreti Screen Actors Guild in sciopero da 99 giorni contro gli Studios di Hollywood, ha accolto con favore la proposta di eliminare i limiti delle quote sindacali avanzata da George Clooney, ma ha affermato che l’offerta della star non sarebbe legalmente compatibile con il contratto stipulato tra il SAG-AFTRA e l’Alliance of Motion Picture and Television Producers, l’associazione che rappresenta i produttori cinematografici e televisivi, perché “non ha alcun impatto sul contratto per il quale stiamo scioperando”. Lo scorso martedì il vincitore di due premi Oscar e alcuni degli attori più pagati di cinema e tv, inclusi Emma Stone, Ben Affleck e Scarlett Johansson, hanno incontrato i vertici del sindacato degli attori e hanno proposto di eliminare il tetto della quota associativa annuale fissato in un milione di dollari per consentire agli interpreti pagati maggiormente di rimpinguare di tasca propria le casse del sindacato non solo allo scopo di raggiungere un accordo in grado di far riprendere al più presto le produzioni, ma anche di distribuire benefici e bonus agli interpreti retribuiti meno. Come dichiarato da Clooney in un’intervista rilasciata a Deadline, “ci siamo offerti di rimuovere il tetto massimo delle quote associative, così il sindacato incasserebbe oltre 50 milioni di dollari all’anno in più. Oltre 150 milioni di dollari nei prossimi tre anni”, cioè nel periodo equivalente alla durata del contratto di categoria oggetto della negoziazione. “Pensiamo che sia giusto che noi paghiamo di più. Proponiamo anche di calcolare i diritti d’immagine dal basso verso l’alto”. L’attore ha concluso: “Vogliamo mostrare che siamo tutti sulla stessa barca e cercare modi per contribuire a colmare il divario tra i pagamenti dei diversi attori”. In un video pubblicato su Instagram Drescher ha tuttavia spiegato che la proposta non funzionerebbe a causa della base contrattuale del sindacato: “Siamo un sindacato a regolamentazione federale e gli unici contributi che possono andare ai nostri fondi pensionistici e sanitari devono provenire dal datore di lavoro. Quindi ciò per cui stiamo lottando in termini di benefici deve rimanere in questo contratto. Sono cose diverse, così che tutti possano capire come stanno le cose”. La presidente ha anche identificato un problema legale connesso ai diritti residuali: “C’era un riferimento ad un suggerimento di forse una soluzione da parte di alcune persone di come forse possiamo tornare al tavolo con una sorta di diritti residuali. Ma è stato esaminato dai nostri esperti negoziatori e avvocati. E hanno detto che sfortunatamente non regge perché, francamente, è una casa di carte dalle molte sfumature”. L’ex interprete di Tata Francesca ha concluso: “Quindi anche se apprezziamo lo sforzo e il desiderio di essere di sostegno a tutti i membri, noi del sindacato e con il comitato di negoziazione siamo ancora in attesa che gli amministratori delegati tornino al tavolo in modo da poter continuare le nostre trattative”.

TRATTATIVE IN STALLO

Dopo la proposta avanzata dal SAG-AFTRA nella giornata dell’11 ottobre, l’AMPTP ha sospeso le trattative con il sindacato degli attori a causa di “distanze incolmabili” tra le due entità. Gli Studios hanno definito “un onere economico insostenibile” la richiesta di “bonus per le opere in streaming”, mentre altri punti critici hanno riguardato le garanzie per l’uso dell’intelligenza artificiale e gli aumenti dei tassi minimi per i prossimi tre anni. Drescher non ha taciuto neppure di fronte all’interruzione delle trattative: “Perché sia nel dire di no sia nell’allontanarsi dal tavolo, non si è veramente in una negoziazione”.

approfondimento

Hollywood, salta la trattativa tra attori e produttori

UNA CATENA DI SOLIDARIETÀ

Non è la prima volta che le stelle di Hollywood si attivano per aiutare i colleghi precari. Lo scorso agosto, tra gli altri, George Clooney, Matt Damon, Leonardo DiCaprio, Nicole Kidman, Jennifer Lopez, Ben Affleck, Julia Roberts, Arnold Schwarzenegger e Meryl Streep hanno donato un milione di dollari a testa al fondo di solidarietà del SAG-AFTRA. Il sindacato ha distribuito il denaro tra gli iscritti che, a causa dello sciopero, hanno risentito di gravi difficoltà economiche.

approfondimento

Sciopero attori, il discorso di Fran Drescher contro Studios Hollywood