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Oppenheimer sempre più favorito agli Oscar (e continua a incassare cifre a più zeri)

Cinema

Camilla Sernagiotto

©Webphoto

Nella storia degli Oscar, i film più premiati sono stati spesso quelli ambientati in epoche passate e caratterizzati da effetti speciali avanzati. Dato che nelle ultime ore il  supervisore degli effetti visivi Andrew Jackson ha smentito l'assenza di effetti speciali nel film di Nolan, la pellicola si avvicina sempre di più alle possibilità di strappare statuette. Con un incasso globale di 777 milioni di dollari, un consenso critico e la posticipazione di "Dune: Parte Due" al 2024, sembra davvero il momento di Nolan

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Oppenheimer sta segnando cifre pazzesche al botteghino, con un incasso globale di ben 777 milioni di dollari. Il film di Christopher Nolan che parla del fisico statunitense messo a titolo, considerato il padre putativo della bomba atomica, mette d'accordo tutta la critica mondiale e il pubblico a ogni latitudine. La pellicola è salutata da tutti come un vero e proprio capolavoro, e si rivela sempre più favorito agli Oscar.

Ricordiamo che nella storia degli Academy Awards i film più premiati sono stati spesso quelli ambientati in epoche passate e caratterizzati da effetti speciali avanzati, come Titanic di James Cameron (1997) e Il Signore degli Anelli - Il Ritorno del Re di Peter Jackson (2003). Dato che nelle ultime ore il  supervisore degli effetti visivi Andrew Jackson ha smentito l'assenza di effetti speciali nel film di Christopher Nolan, la pellicola si avvicina sempre di più alle possibilità di strappare statuette (e, soprattutto, la più ambita delle statuette, quella per il miglior film).

Con un incasso globale di 777 milioni di dollari, un consenso critico pazzesco, un livello di gradimento di pubblico altissimo e la posticipazione di Dune: Parte Due al 2024, questo sembra davvero il momento di Nolan.

“La corsa agli Oscar ha subito un cambiamento questa settimana, con la Warner Bros. che ha ufficialmente spostato Dune: Parte Due al 2024” scrive in queste ore il magazine americano Variety. “Si tratta di una mossa che potrebbe cambiare le carte in tavola a beneficio del blockbuster dell'estate, Oppenheimer, che è il secondo film di maggior incasso dell'estate”.
Come fa notare Variety, infatti, Oppenheimer e Dune: Parte Due sembrano destinati a sfidarsi agli Oscar, tuttavia un'inversione di marcia farà sì che le pellicole invece non si ritrovino a gareggiare. Il che gioverebbe a entrambe, come vedremo di seguito.

Posticipare Dune: Parte Due è un'ottima notizia per Oppenheimer

“Sono d'accordo con la decisione della WB di spostare Dune 2”, scrive il giornalista Clayton Davis nell’articolo da poco apparso su Variety. “Perché far scontrare il cineasta Denis Villeneuve, clamorosamente snobbato per il primo capitolo, con vari maestri del cinema? I sequel delle serie (come ad esempio Il Signore degli Anelli - Le Due Torri del 2002) hanno spesso mancato una nomination per la regia prima che il terzo capitolo spazzasse via la successiva cerimonia”.
E ricorda dunque che il primo film Dune (di Villeneuve, s’intende) ha vinto sei premi Oscar: scenografia, fotografia, montaggio, sonoro, effetti visivi e colonna sonora originale.
“Basandoci sul trailer e sui primi commenti, è probabile che il secondo capitolo sia ancora competitivo nelle stesse categorie (forse anche di più). Con Oppenheimer, Nolan riunisce un altro team eccezionale di artisti talentuosi, tutti competitivi nelle stesse categorie”, sottolinea Clayton Davis. Dunque non può che far bene sia a Dune: Parte Due sia Oppenheimer non dover affrontare l'avversario, perché ci sarebbero per entrambi più possibilità di vincere statuette (e ottenere incassi al botteghino, anche).
Inoltre il film di Denis Villeneuve è prodotto dalla Universal Pictures, che ci tiene parecchio (chiaramente) a vincere alla cerimonia dei prossimi Academy Awards, dopo che non ce l'ha fatta con 1917 (agli Oscar del 2019) e The Fabelmans (nel 2022). Risale infatti al 2018 l'ultima statuetta vinta da un film della Universal, ossia Green Book.

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I pronostici relativi alle possibili nomination agli Oscar per Oppenheimer

Salvo imprevisti, al momento si pensa che Oppenheimer otterrà circa 12 nomination agli Oscar: miglior film, regia, attore (Cillian Murphy), attore non protagonista (Robert Downey Jr.), attrice non protagonista (Emily Blunt), sceneggiatura adattata, scenografia, fotografia, costumi, montaggio, sonoro e colonna sonora originale.
Con ben 12 nomination, la pellicola che narra dell'origine della bomba atomica in seno al Progetto Manhattan targato Los Alamos sarebbe a pari merito con altri film come Ben Hur (1959), Balla coi lupi (1990) e Schindler’s List (1993).
Se riuscisse a ottenere anche altre nomination - come trucco e acconciatura, effetti visivi e magari una doppia candidatura di Matt Damon come attore non protagonista - supererebbe addirittura i sopracitati titoli (che sono entrati a pieno titolo nella storia del grande schermo, oltre che in quella degli Academy Awards).
La “Bibbia dell’Entertainment” a stelle strisce, Variety, sottolinea comunque che è ancora molto presto per fare pronostici e azzardare anticipazioni, dato che i festival autunnali inizieranno tra qualche giorno (con la Mostra del Cinema di Venezia e la kermesse di Telluride, città del Colorado, che inizieranno nei prossimi giorni).
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Il biopic firmato dal regista inglese Christopher Nolan ha come grande protagonista Cillian Murphy, che sul set interpreta il fisico statunitense J. Robert Oppenheimer, considerato il padre putativo della bomba atomica (anche se la “madre”, diciamocelo, è stata il fisico italiano Enrico Fermi, che nel film viene però considerato poco. Ma ce ne faremo una ragione, anche perché la paternità - o maternità - della bomba atomica non è certo qualcosa che uno vuole accaparrasi a tutti i costi. A noi basterebbe il riconoscimento della paternità del telefono a Meucci anziché a Bell, ecco).
Ad affiancare un Cillian Murphy in stato di grazia, ci sono grandi stelle di Hollywood, tra cui Emily Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio Oscar Matt Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr., direttore del Progetto Manhattan, mentre Robert Downey Jr. è Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica. 
La candidata all’Oscar Florence Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock, Benny Safdie invce si cala nei panni del fisico teorico Edward Teller, Michael Angarano impersona Robert Serber e Josh Hartnett è lo scienziato nucleare americano Ernest Lawrence. 
Oppenheimer vede nel cast anche il vincitore dell’Oscar Rami Malek e il grande attore, scrittore e regista otto volte candidato all’Oscar Kenneth Branagh, con cui Nolan aveva già collaborato per Dunkirk. 
Il cast comprende anche Dane DeHaan, Dylan Arnold, David Krumholtz, Alden Ehrenreich e Matthew Modine.


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Un film che si preannuncia (e già si conferma) come il più grande successo di Nolan

Se già le varie pellicole firmate da Nolan (tra le altre, Tenet, Dunkirk, Interstellar, Inception e la trilogia del Cavaliere Oscuro) hanno incassato oltre 5 miliardi di dollari al botteghino mondiale (e sono state premiate con 11 Oscar e 36 nomination, tra cui due nomination come miglior film), questo film è un’altra storia. Parliamo infatti della pellicola che si preannuncia - e che già si è ampiamente confermata - il più grande successo del regista britannico.
Lo stesso vale per il suo attore protagonista: per Cillian Murphy il ruolo del fisico americano è quello della vita. La sua performance è considerata da tutti quanti come la più importante interpretazione che l’attore irlandese ha fatto e che probabilmente farà in tutta la sua carriera. Del resto, come lo stesso film Oppenheimer afferma fuori dai denti, J. Robert Oppenheimer è stato l’uomo più importante vissuto nella storia della Terra.

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