Venezia 2023 cambia il film d'apertura, sarà Comandante con Pierfrancesco Favino

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La produzione di Challengers di Luca Guadagnino annuncia il forfait. Ad aprire l'80esima edizione della Mostra del Cinema sarà il film di Edoardo De Angelis

Venezia cambia. Il film d'apertura non sarà più Challengers di Luca Guadagnino, come precedentemente annunciato, ma Comandante, diretto da Edoardo De Angelis, con Pierfrancesco Favino, che debutterà in prima mondiale in Concorso, all'80esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera. L'80esima edizione di Venezia andrà in scena in Laguna dal 30 agosto al 9 settembre.

Challengers non andrà alla Mostra

Il cambio è la conseguenza delle decisioni assunte dalla produzione di Challengers, che non parteciperà più alla Mostra. Comandante sarà quindi presentato in anteprima mondiale mercoledì 30 agosto 2023 nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), nella serata di apertura della Mostra del Cinema.

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COMANDANTE, LA SINOSSI

Durante la Seconda Guerra Mondiale Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina alla sua maniera: prua rinforzata in acciaio per improbabili speronamenti, colpi di cannone sparati in emersione per affrontare faccia a faccia il nemico e un equipaggio armato di pugnale per impossibili corpo a corpo. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico, nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà di nazionalità belga e che apre improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l'equipaggio italiano. Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale il Comandante Todaro affonda il mercantile a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo sarà costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini. Quando il capitano del Kabalo, sbarcando nella baia di Santa Maria delle Azzorre, gli chiede perché si sia esposto a un tale rischio contravvenendo alle direttive del suo stesso comando, il Comandante Todaro risponde con le parole che lo hanno reso una leggenda: “Perché noi siamo italiani”.

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