La Chimera, il film di Alice Rohrwacher in concorso al Festival di Cannes 2023

Cinema
Denise Negri

Denise Negri

Una pellicola che è quasi una fiaba tra vivi e morti, tra boschi e città. Nel cast, tra gli altri, Josh O'Connor e Isabella Rossellini. La regista: "Un film che unisce l'aldilà e l'al di qua". L'attrice: "C'è un po' di Fellini, un po' di Pasolini e anche qualcosa di surreale"

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Inseguiamo tutti una chimera, un sogno, un'illusione che possa essere una ricchezza facile o un amore perduto. Con grazia e libertà, Alice Rohrwacher porta in concorso a Cannes (SEGUI QUI LA DIRETTA) un film che è quasi una fiaba. Tra vivi e morti, tra boschi e città, seguendo Arthur che ha il dono di sentire il vuoto e decide di aiutare una banda di tombaroli alla ricerca di corredi etruschi, il film, che si intitola appunto La Chimera, vede nel cast tra gli altri Josh O'Connor e Isabella Rossellini.

Le parole della regista

"Sono parole grandissime - spiega la regista - un film che unisce l'aldilà e l'al di qua. Però forse già solo nel dirlo, possiamo anche aggiungere che lo fa nella maniera più leggera giocosa, possibile, e quindi affronta questa tematica enorme che è che fare del nostro passato, chi siamo noi di fronte ai nostri morti, ma con molta caciara, come si dice. Lo fa in una maniera molto chiassosa, in una maniera molto ironica".

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LE PAROLE DI ISABELLA ROSSELLINI

"I film di Alice si rifanno a una tradizione italiana del neorealismo, ma anche Fellini, Pasolini. Ci sono anche delle cose un po surreali delle volte, mischiare gli attori professionisti con gli attori non professionisti - dice Isabella Rossellini -. Ma c'è anche un'altra cosa eccezionale. Io guardando i film di Alice, prima di aver lavorato con lei, pensavo che fossero un po improvvisati perché delle volte nella scena ci sono 20 persone, parlano tutti insieme. Invece è come un'orchestra, ognuno impara le battute che Alice ha scritto e proviamo, con una sua amica che si chiama Tatiana, e quindi vengono fuori queste scene collettive di cori. Ed è vero, i cori rappresentano la dinamica di una società e lei è più interessata a una dinamica di gruppo che alla psicologia di un personaggio che vede il mondo".

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